C’erano Alessandro Bastoni, uscito al 58′ per lasciare spazio a Stefan de Vrij, Robin Gosens, dentro dal 68′ per Dimarco e dal 3-1 in canna su spunto di Lukaku al 77′ per il contrasto di Dodò, e Roberto Gagliardini, dall’83’ per Calhanoglu. Di là, il solo Jack Bonaventura, pre-assistman del vantaggio di Nico Gonzalez al 3′ in asse con Ikoné prima di servire a una ventina abbondante dalla fine il possibile 2 pari a Jovic, sbattuto addosso alla saracinesca Handanovic. Ma è l’Inter a spuntarla, alla fine, grazie alla doppietta di Lautaro Martinez, tra 29′ e 37′, tutto nel primo tempo, diagonale basso e poi acrobazia pescato rispettivamente da Brozovic e da Barella, facendo svanire in faccia alla Fiorentina il sogno chiamato Coppa Italia. Nono trofeo della coccarda, secondo di fila e dopo aver già vinto la Supercoppa Italiana, per la compagine attualmente terza in regular season.

Ciò che più importa è che la mancata vittoria dei toscani non mette più in discussione il rapporto posizioni-qualificazioni europee in campionato a due giornate dal gong: l’Atalanta, per adesso quinta in attesa di affrontare proprio la Beneamata a San Siro (sabato sera, 20.45) e il Monza in chiusura di stagione, dopo un solo anno di purgatorio torna ufficialmente nelle competizioni UEFA. Quale delle tre sarà, lo deciderà la coda della serie A che si preannuncia al veleno. La squadra di Italiano punta sulla Conference League (atto conclusivo col West Ham; Roma-Siviglia, invece, in EL) per un posto in Europa League, i milanesi dell’altro ex Simone Inzaghi a far secco il City in finale di Champions.