Inter – Atalanta 2-1 (0-0)
INTER (4-3-3): Dekic 7; Zappa 6,5, Nolan (cap.) 6,5, Rizzo 6, Colombini 5,5 (26′ st Grassini 6,5); Schirò 6 (37′ st Mulattieri sv), Pompetti 5,5 (26′ st Burgio 6,5), Roric 5,5 (11′ st Gavioli 7); Persyn 7, Adorante 6,5, Salcedo 6 5 (37′ st Esposito sv). A disp.: Pozzer, Stankovic (p), Van den Eynden, Ntube, D’Amico, Vergani. All.: Armando Madonna 6,5.
ATALANTA (4-3-3): Carnesecchi 6; Zortea 6, Okoli 5,5, Guth 5,5 (45′ st Babbi sv), Girgi 6 (35′ st Traore 6); Cortinovis 6 (25′ st Da Riva 6), Delprato (cap.) 6,5, Colpani 6; Peli 7, Piccoli 7, Cambiaghi 6 (35′ st Colley sv). A disp.: Piccirillo, Bencivenga, Brogni, Capanna, Gyabuaa, Nivokazi, Pina Gomes. All.: Massimo Brambilla 6.
Arbitro: Marcenaro di Genova 6,5 (Dibenedetto di Molfetta, Belsanti di Bari).
RETI: 4′ st Piccoli (A), 19′ st Persyn (I), 31′ st Gavioli (I).
Note: pomeriggio soleggiato, spettatori 600. Dekic para un rigore a Colpani al 17′ st. Ammoniti Guth, Cambiaghi, Nolan e Delprato per gioco scorretto. Corner 8-6, recupero 2′ e 4′.

Sesto San Giovanni (Milano) – La certezza è sempre il fenomeno targato 2001 di nome Roberto Piccoli, che raggiunge la decina. L’Atalanta Primavera, invece, getta alle ortiche il matchball dal dischetto facendosi rimontare nella tana dell’Inter dell’ex Mindo Madonna: secondo ko a mesi di distanza dal tris di Celar della Roma a Zingonia lo scorso 27 ottobre e ora il Torino (ospite sabato del Sassuolo) può appaiare in testa a quota 32 i Brambilla-boys nella penultima giornata del girone di andata. Il 19 al Centro Sportivo Bortolotti arriva l’Empoli per chiudere la metà dell’annata.
Salcedo apre le ostilità schiacciando in modo imperfetto sull’angolo di Pompetti (4′) per poi bissare la telefonata da calcio franco (9′), mentre di qua la catena di destra martella in cerca di varchi trovando solo il sinistro fuori quadro di Girgi (6′) sulla palla in uscita catturata da Delprato. Al quarto d’ora il primo vero acuto bergamasco, con Peli a soffiare palla a Roric innescando il contropiede di Zortea concluso centralmente dal limite da Colpani. Sul rovesciamento il tiro-cross di Schirò mette in ambasce Carnesecchi, bravo invece a distendersi sulla sventagliata di Colombini un poker di lancetta più tardi. Al 25′ Peli appoggia in fuorigioco dopo il legno colpito da Girgi (scambio nello stretto dal limite con Cambiaghi) al culmine dell’azione da destra del terzino e della stessa alla Ghisalbese con Dekic ad abbassare la saracinesca. Nemmeno sessanta secondi e ancora l’attaccante, imbeccato dal lancio di Colpani, serve a Piccoli il rigore in movimento, ma il mirino è spostato verso l’alto. Non c’è respiro e Schirò (28′), ricevuto da Persyn, impegna il portiere nerazzurro ospite in una sorta di bagher in fallo di fondo.
Al 32′ Nolan recupera sul centravanti di Sorisole rischiando l’autorete per metterla in angolo; una cinquina cronometrica e Colpani (invertitosi con Cortinovis) dalla fascia rientra sul mancino mancando il sette di una trentina di centimetri. Al ritorno in campo il fulmineo vantaggio dei boys in white: Colpani pressa Colombini e il capitano figlio d’arte spalanca il corridoio al diagonale a mezz’altezza del bomberone. Tra 17′ e 18′, follia totale: prima Schirò allarga il braccio sugli sviluppi di una punizione di Colpani ma il bresciano si fa ipnotizzare dall’estremo di casa, quindi Adorante calcia addosso a Carnesecchi sulla sponda da terra di Salcedo sprecando il lavoro in corsia di Zappa. Il pari arriva lo stesso, coi due avanti interisti a scambiarsi i ruoli per l’insaccata in caduta di Persyn sotto la traversa da un passo. Al 23′ Pompetti non angola abbastanza da fermo, ma al 31′ Gavioli non fallisce prendendo l’ascensore dopo aver controllato fortunosamente in corsa (con sospetto tocco di mano) il traversone dell’autore dell’1-1. Brambilla cala gli assi Colley-Traore virando al 3-4-3 con Zortea-Peli pendolini e siamo alle fiammate finali. 44′, terzo slalom di fila di Traore che apre il sinistro parato di Da Riva; 45′ Babbi per Guth, è 3-3-4 con la doppia boa: mosse inutili, i sogni di grandezza sono rinviati a occasioni migliori.
Simone Fornoni