Tornano le interviste doppie di Bergamo & Sport e oggi siamo con Simone Erba e Lorenzo D’Adda, grandi amici e giocatori degli Amici Mozzo 2008.
Nome, cognome, soprannome.
L.D.: Lorenzo D’Adda, soprannome “Lori”.
S.E.: Simone Erba, soprannome “Simo”.
Professione.
L.D: Tipografo.
S.E.: Elettricista.
Incarico nel dilettantismo.
L.D.: Centrocampista.
S.E.: Centrocampista.
Il tuo sportivo preferito.
L.D.: Mi è sempre piaciuto Del Piero.
S.E.: A me ha sempre affascinato Sergio Ramos.
Squadra del cuore. Da sempre?
L.D.: La mia squadra del cuore è l’Atalanta, sono un tifoso dalla nascita.
S.E.: Milan. Fin dal primo giorno in cui ho aperto gli occhi.
La partita (o la vittoria) che ricordi più volentieri (della squadra del cuore).
L.D.: La partita che ricordo più volentieri è recente e si tratta dell’esordio in Champions League contro la “Dinamo Zagabria”, nonostante la netta sconfitta provai emozioni fortissime.
S.E.: La vittoria che ricordo più volentieri è un derby, perdevamo 2-0 e abbiamo vinto 3-2. Correva l’anno 2004, e sto ancora godendo (ride).
E tra i dilettanti? Raccontaci la tua carriera.
L.D.: Nella mia carriera ho fatto tutte le giovanili dell’attuale Villa Valle, per poi passare da Polisportiva dei Colli, Paladina, Zognese ed infine Amici Mozzo.
S.E.: Allora, tutto ebbe inizio nel settore giovanile dell’AlbinoLeffe dove restai sei anni, poi passai all’AlzanoCene arrivando fino alla Serie D, quindi Cisanese in Eccellenza e Promozione. Al Paladina in Prima Categoria e infine Amici Mozzo. Sono ormai cinque anni che indosso questi colori e ne vado fiero.
Qual è il ricordo più bello della tua carriera? E il più brutto?
L.D.: I ricordi più belli che ho sono le chiamate per i provini nelle squadre blasonate come Inter e AlbinoLeffe. Il più brutto probabilmente è stato perdere i play out e quindi retrocedere rendendo vani gli sforzi di una stagione.
S.E.: Il ricordo più bello è difficile da trovare, ne ho vissuti tanti ma se devo scegliere dico il primo campionato vinto con gli Amici Mozzo e quando mi hanno chiamato per andare a giocare all’AlbinoLeffe. Il ricordo più brutto è ancora legato all’AlbinoLeffe e fu quando mi ruppi tibia e perone.
C’è un dirigente o giocatore con il quale avresti voluto lavorare?
L.D.: Avrei volto lavorare più da vicino con Gigi Bettoni che mi ha visto crescere e sostenuto fin da piccolo.
S.E.: No, nessuno in particolare. Penso di aver giocato con i giocatori più forti nelle categorie che ho fatto.
Il tuo sogno nel cassetto.
L.D.: Il mio sogno nel cassetto è riuscire a visitare più posti possibili nel mondo.
S.E.: Vincere ancora un campionato con gli Amici Mozzo.
E in ambito calcistico quale è la tua ambizione?
L.D.: In ambito calcistico sarebbe bello giocare a livelli professionistici.
S.E.: La mia ambizione più grande è quella di migliorarsi giorno dopo giorno e risalire le categorie, anche se ormai sono vecchio (ride).
Una persona a cui sarai sempre grato.
L.D.: Le persone a cui sarò sempre grato sono la mia famiglia e tutti gli amici che hanno avuto sempre belle parole per me.
S.E.: Le persone a cui sarò sempre grato sono la mia famiglia e agli amici che per me ci sono sempre stati.
Un tuo pregio e un tuo difetto.
L.D.: Un mio pregio spero sia la simpatia mentre un difetto è essere troppo testardo.
S.E.: I miei pregi sono la simpatia e la bellezza (ride), un mio difetto è la mia voglia di avere sempre ragione.
Un pregio e un difetto dell’altro.
L.D.: Il suo pregio è quello d’essere davvero forte nel giocare, il suo difetto è di essere sempre in ritardo agli appuntamenti.
S.E.: Un suo pregio è sicuramente quello di essere molto forte a giocare a calcio, mentre il suo difetto beh.. Scusa Lori ma devo dirtelo, sei permaloso (ride).
Ricordi quando vi siete conosciuti?
L.D.: Ci siamo conosciuti sei anni fa circa quando insieme giocavamo nel Paladina.
S.E.: Ci siamo conosciuti bene sei anni fa a Paladina.
Il compagno più forte con cui hai giocato.
L.D.: Fortunatamente ho giocato con tantissime persone forti, dovendo fare un nome dico Alessandro Tarchini (97, Vertovese, ex Villa Valle).
S.E.: Fabio Spampatti, in Serie D all’AlzanoCene.
Il ricordo più bello in compagnia dell’altro.
L.D.: Ci sarebbero tanti ricordi ma il più bello con Simo sarà quello che dovrà ancora succedere.
S.E.: Col tempo scopriremo quale sarà il ricordo più bello, per ora mi limito a dire che spero che sia alla fine di questa stagione.
Mandagli un saluto.
L.D.: A presto, ti voglio bene radiolina.
S.E.: Ciao Lori “ta ole be” , a presto “Radio D’Adda”.

A cura di Diego Amadei