Ripescato in Prima in estate, inserito in un girone difficilissimo come il gruppo E, pieno zeppo di corazzate, il Grassobbio l’ha affrontato senza paura, sempre a testa alta, giocando alla pari contro qualsiasi avversaria. Chiuso un girone d’andata che ha regalato parecchie soddisfazioni, la matricola giallonera si rituffa in campionato con tanta voglia di raggiungere l’obiettivo salvezza al più presto, forte dei ventidue punti conquistati nelle prime quindici gare giocate. Reduci dalla convincente vittoria interna col Monvico e dal colpaccio a Inzago, Colombelli e compagni affronteranno domenica pomeriggio, ancora tra le mura amiche, un Calvenzano che sta balbettando un po’.
Facciamo quindi il punto del momento in casa Grassobbio con mister Federico Perelli. “Una bella sorpresa anche per me – esordisce il tecnico toscano -. Quando ho firmato, su invito di Enzo Finardi e di Nicolò Pellicioli, conosciuta la dirigenza e il mio nuovo staff, la prospettiva era quella di affrontare una Seconda categoria, quando invece poi, a luglio, ci siamo ritrovati ripescati in Prima. Tanto era l’entusiasmo delle persone che oggi piacevolmente mi circondano, quanto percepivo scetticismo un po’ ovunque tra gli addetti ai lavori, tant’è che, in quanto “matricolina a costo zero”, ci davano un po’ tutti per spacciati. Sai com’è che vanno certe cose, per me ragazzi tutti nuovi, mister nuovo, categoria nuova, corrazzate con budget stellari per la categoria, potevano generare un mix letale, con conseguente grave scotto da pagare. Sono bastati due allenamenti, osservare e parlare con i ragazzi, per comprendere che invece era talmente tanta la voglia di confrontarsi con nuove realtà calcistiche, nuove metodologie ed idee, campi diversi e avversari forti e sicuramente più esperti, che si percepiva da subito energia positiva. Fortunatamente non mi sbagliavo. L’avvio positivo in Coppa ha fatto da antipasto ad un buonissimo girone di andata, dove le preventivabili sconfitte e battute di arresto sono state lo spunto per comprendere dove dovevamo migliorarci. Ho veramente trovato un grande gruppo di ragazzi che, a costo zero, formano un collettivo con la C maiuscola, si fanno accompagnare in un percorso di crescita, lavorano seriamente e nel contempo sanno scherzare nei modi e nei tempi giusti, gestendo l’esuberanza, che ci sta, curando dettagli che talvolta fanno la differenza. Per chi mi conosce, tutto questo è in sintonia con il mio carattere. Diciamo che abbiamo mentalità affini”.
Soddisfatto del lavoro della società? “Sì, ha fatto quello che ho chiesto, non in termini di mercato, bensì di organizzazione, perché sono dell’opinione che l’organizzazione ed il rispetto dei ruoli, e soprattutto delle persone, paghino sempre, molto di più di qualsiasi risorsa economica disponibile. Il lavoro di società e ragazzi è da encomio: dentro e fuori dal campo tutti contribuiscono alla causa del FCD Grassobbio. Ti pare poco? A costo zero, non avevo mai visto una cosa del genere. Proprio vero, c’è sempre qualcosa da imparare. Anche l’arrivo di Samuele Zanichelli, per tanti motivi, ha dell’incredibile. Il suo rapidissimo inserimento nella nostra realtà ed il fatto che abbia scelto di venire a giocare da noi mi riempie di orgoglio e soddisfazione. E’ un valore aggiunto e fa da stimolo ai ragazzi che lo hanno accolto con grande entusiasmo nello spogliatoio. Speriamo di fare presto quei punti che mancano all’obiettivo che ci eravamo prefissati: la salvezza è sempre lontana ma secondo me siamo sulla strada giusta. Sappiamo benissimo che i gironi di ritorno hanno una storia sempre differente da quello di andata, e per questo ci stiamo preparando ad affrontarlo con ancor più concentrazione e fisicità. Salvarsi, qui, alla prima esperienza di prima categoria, senza mettere mano alla rosa, equivalrebbe a vincerlo questo nostro campionato. A noi il campo, ai posteri l’ardua sentenza”.
Chi ti ha impressionato dei ragazzi? “Tutti. Tanto che nel girone di andata ne ho impiegati ben 26. Citarne alcuni sarebbe un torto per altri. Facciamo così dico un grande “bravo”, uno per tutti, a capitan Colombelli che per serietà, valori e mentalità, rappresenta al meglio tutti suoi compagni. Uno che, te lo dico io, non è al suo ultimo anno come va dicendo (aiuto… adesso mi sono fatto nemica la sua compagna). Uno che ha bene in mente dove vogliamo arrivare, presto, tutti insieme. Se ce la faremo, come detto, faremo una grande festa. E vorrà dire che ce la saremo meritata. Nel caso, Matteo, sei invitato”.
Matteo Bonfanti