Un pensiero stupendo, che ha benefici per tutto il calcio dilettantistico lombardo e che, guarda caso, è il progetto di un’azienda di Bergamo, la provincia all’apice del movimento con oltre centocinquanta club tra Serie A, Serie C, Serie D, Eccellenza, Promozione, Prima, Seconda e Terza categoria. Passato il covid, col fubal locale ripartito nel totale entusiasmo, ecco, all’inizio di quest’anno, quasi come una maledizione, un’altra mannaia, la crisi energetica, in grado di quintuplicare le spese dei centri sportivi, dando un secondo durissimo colpo alle nostre società. Chi scrive, conosce molto bene la tematica, un esempio su tutti, quello dell’Aurora Terno, obbligata a mandare i propri ragazzi a far la doccia a casa dopo alcune bollette da capogiro, che rischiavano di far saltare il banco. E’ il momento che stiamo vivendo, la nostra stretta attualità, e, vista da qui, non sembra che i provvedimenti governativi siano riusciti ad ora a riportare la situazione se non alla normalità a costi quantomeno sostenibili.
Ma da venerdì all’ora di pranzo c’è questa idea che potrebbe completamente invertire la rotta, riportando il nostro pallone a veleggiare nelle acque tranquille del mare calcistico pre coronavirus. Due i protagonisti, il primo è Carlo Tavecchio, presidente della Lega Nazionale Dilettanti della nostra regione, il secondo è Marco Carretto, direttore generale della bergamasca Agrolux Sport Srl, insieme in via Pitteri a Milano davanti a un centinaio di giornalisti per raccontare la loro idea meravigliosa.
L’Agrolux proporrà alle varie società della Figc di mettere i suoi pannelli solari gratuitamente su tribune, parcheggi e recinzioni, l’energia che ne uscirà porterà i club a fare le proprie attività sportive senza gli ormai pesantissimi costi energetici. Che dire? Bello, bellissimo, progetto che noi di Bergamo & Sport abbiamo subito sposato, anche perché abbiamo conosciuto Marco Carretto di persona, un uomo intelligente e simpatico, un sognatore che nella sua vita non si è arreso neppure di fronte alla terribile macchina burocratica italiana. Ci spiega: “Grazie al sostegno della Lega Nazionale Dilettanti proporremo alle società di calcio lombarde la possibilità di fare interventi sugli impianti sportivi e sui campi di calcio con l’installazione di strumenti per lo sfruttamento delle energie alternative e per il risparmio energetico a vantaggio delle società stesse. Al centro di tutto i nostri pannelli fotovoltaici, una soluzione in grado di creare un meccanismo win-win per gli investitori e i club, coniugando i benefici economici e quelli ambientali. Per questo tipo di attività potremo eventualmente provvedere alla costruzione di recinzioni, tribune o addirittura parcheggi dotati di tettoie, qualora queste strutture non fossero già presenti nell’impianto, al fine di fornire una base per il posizionamento dei pannelli. Dove possibile, ci sarà spazio anche per l’edificazione di serre per l’agricoltura idroponica, le microalghe e, nello specifico, soprattutto per la coltivazione del kiwi rosso, il cui consorzio è nostro partner”.
Evidente la soddisfazione del numero uno della Lnd lombarda Carlo Tavecchio, che, grazie all’accordo con la Agrolux di Marco Carretto, può dare al volo una soluzione al problema che quest’anno attanaglia i nostri club. Racconta il massimo dirigente: “Da anni mi sto impegnando in prima persona sul tema del rapporto tra costi ed efficientamento energetico. Con questo progetto saremo in grado di dare un sostegno concreto alle società: da gennaio saranno infatti 1400 le società sportive che potranno fare richiesta, ma il nostro obiettivo è ampliare ulteriormente il bacino nei prossimi tempi. Vogliamo scrivere una nuova pagina di storia per il centro sportivo del presente e del futuro, che non può prescindere dall’innovazione e dalla sostenibilità”.
Chiosa, come giusto, lasciata a quello che verrà ricordato in futuro come l’uomo della svolta nel nostro pallone: “Abbiamo voluto iniziare un percorso partendo dalla nostra Regione, la Lombardia, e nel Comitato Regionale abbiamo trovato un soggetto interessato alla materia ed è scattata subito l’intesa. L’idea di portare questa iniziativa a un livello “superiore”, al calcio professionistico, è suggestiva, ma noi guardiamo anche in altre direzioni, come ad esempio agli oratori o al movimento femminile, per favorirne la crescita attraverso un abbattimento dei costi con particolare attenzione agli aspetti di valorizzazione sociale”.
Nient’altro da aggiungere, solo sostenere con il nostro giornale questa rivoluzione gentile che ci piace da matti anche perché è a impatto ambientale pari allo zero, qualcosa di fondamentale per le nostre generazioni future, che giocheranno a pallone di sera, sotto i lampioni, e che si faranno la doccia… grazie al sole, la cosa in natura più bella che c’è.
Matteo Bonfanti