Incredibile. Sinceramente non trovo aggettivo migliore per descrivere tutto ciò che sta succedendo nel mondo Atalanta. Ieri sera sono stato invitato a partecipare alla spaghettata nerazzurra e guardando quante persone presenti si fossero radunate in quel di Dalmine dentro di me ripetevo: “È incredibile”. Giulio Panza, organizzatore dell’evento insieme ai club Semper in trasferta, Lupi del Serio, Club casa Atalanta Cisano e Club amici della bassa, narrava le tristi annate della Serie B e della Serie C. In parte le ho vissute anch’io, seguendo l’Atalanta da quando sono nato. Ricordo ancora la mia prima partita Atalanta-Avellino, sembra passato un secolo. Dentro di me continuavo a ripetere quell’aggettivo. Non vi dico quante volte l’abbia ripetuto mercoledì scorso dopo il triplice fischio della partita di Champions League. Vogliamo parlare dell’emozione nel sentire la telecronaca? Ad inizio partita credevo di aver inserito nella mia PlayStation Fifa e di sentire il canonico “Qui è tutto pronto da Fabio Caressa e Beppe Bergomi”. Invece no. La mia Atalanta era lì che si giocava la Champions League. Era lì che strabiliava tutta l’Europa. Ieri sera all’oratorio San Giuseppe di Dalmine il commento più descrittivo del momento che l’Atalanta e Bergamo stanno vivendo è stato quello del vicesindaco Gianluca Iodice: “Io non capisco nulla di calcio, ma vedervi è uno spettacolo. Vedere quello che sta facendo l’Atalanta mi riempie di gioia e mi avvicina al mondo del pallone”. In queste parole è racchiusa tutta la magia dell’Atalanta. Oltre 600 persone si sono radunate per festeggiare e cenare tutte insieme, ma non solo. Perché tutto è stato fatto per aiutare A.O.B. l’Associazione Oncologica Bergamasca, a dimostrazione di quanto gli atalantini siano attenti ai più bisognosi. E io continuavo a ripetere dentro di me quanto fosse incredibile tutto questo. La stessa società Atalanta ha mandato la sua donna simbolo a testimonianza di voler essere vicina a tutti i tifosi. Elisa Persico ha portato il dono più gradito ai tifosi nerazzurri: le magliette autografe dai giocatori. Il fatto che i tifosi abbiano un rapporto così diretto con la società che sostengono è meraviglioso e unico perché in Italia e in Europa sono veramente poche le realtà come quella bergamasca. Ma non è finita qui, ecco perché vi sto ripetendo allo sfinimento quanto sia incredibile tutto questo. Andrea Masiello di persona ha mandato un video messaggio da Bologna in cui si dispiaceva per non poter essere presente e faceva gli auguri a tutti i tifosi. Non solo, lo stesso Masiello ha di persona acquistato le maglie dei suoi compagni e, dopo averle fatte firmare da tutti, le ha regalate per la lotteria della spaghettata nerazzurra. Scusate, ma qui io davvero ho finito gli aggettivi. Per concludere, anche la stessa Curva Nord ha presenziato ribadendo l’importanza dell’unione e della coesione di tutti i tifosi atalantini. Tantissimi poi gli ospiti della serata, magistralmente presentata da Marco Bucarelli e Maria Malerba. Ho lasciato però per ultima la sorpresa più bella. Ad un certo punto della serata infatti i bambini fino ai dieci anni sono stati radunati intorno al palco e gli è stato consegnato un pacchetto regalo. All’interno la società Atalanta ha scritto: “Sei invitato con un tuo genitore o parente a visitare Zingonia, la casa dell’Atalanta”. Standing ovation. Ma dove la trovate una società professionistica agli ottavi di Champions League che vi invita a visitare il luogo sacro di allenamenti e preparazioni? Un regalo di Santa Lucia che ha fatto felici i bambini e ha ribadito ancora una volta quanta attenzione e meticolosità la società Atalanta abbia nei confronti della propria gente, dei propri tifosi. Una serata da sogno per tutti. L’Atalanta e i suoi tifosi sono qualcosa di unico perché uniti, perché vogliosi di costruire qualcosa di grande e soprattutto perché persone dai profondi valori umani.

Mattia Maraglio