Perché fai sport? E’ una domanda che ha in sé mille risposte, scegli tu quella che preferisci.
Perché fai le gare? Qui c’è una sola risposta possibile: il confronto.
Senza confronto non sai dove sei e dove potresti arrivare. Con il confronto cerchi i tuoi limiti, e li trovi.
Conoscere i propri limiti ed esserne consapevoli è una grande dimostrazione di maturità.
Si, perché il cervello – la tua arma migliore – è di fatto un gran pigrone: cerca sempre il modo per risparmiare energie (lui è vorace: consuma circa il 20% delle calorie che introduciamo nel nostro corpo con l’alimentazione), cerca sempre come avere la vita semplice e poco faticosa.

Quando ti sforzi di superare i tuoi limiti, stai costringendo il povero cervello a fare degli sforzi che non vorrebbe fare; poi però gli piace, perché lui, il vorace, ha fame di conoscenza, gli piace imparare cose nuove, e te lo dimostra con il piacere che provi quando hai finito il tuo allenamento o la tua gara.

Sei carico/a di adrenalina e endorfine, un cocktail di sostanze prodotte naturalmente che ci fanno sentire, con l’aiuto della serotonina, molto bene (nonostante la stanchezza).

Che tu sia uno sportivo professionista o un dilettante, che tu sia adulto o ragazzo, ti sentirai a posto solo quando uscirai dal campo o dalla palestra dopo aver dato tutto ciò che avevi: TUTTO!

Come si fa a dare tutto ogni volta? Facciamo un breve ragionamento, seguimi (poi mi dici che ne pensi):
per fare sport dobbiamo (mi ci metto anch’io) lavorare su tre aspetti: fisico, tecnica, mente.
L’aspetto fisico (non se sei bello o brutto…) lo curi con la preparazione atletica: d’altra parte sei consapevole del fatto che se non corri non avrai fiato, giusto?
L’aspetto tecnico lo curi grazie all’allenatore: movimenti, schemi eccetera, provati mille e mille volte finché non diventano naturali. Ci si annoia a volte, ma che grande soddisfazione quando lo schema riesce bene in partita o il movimento tecnico perfetto ti fare il punto della vittoria, vero?
La mente (ultima e spesso trascurata, purtroppo) la dovresti curare anche lei, magari con un professionista preparato (ne conosco uno molto… Bravin) che ti aiuti a raggiungere il giusto stato di concentrazione, di equilibrio, di consapevolezza, di energia che ti permetta di ottenere il massimo dalla tua performance.

La mente va anch’essa allenata, perché ti aiuterà a dare tutto ogni volta.
Ti faccio un esempio: ti è mai capitato – in gara – di fare tutto benissimo, di sentirti totalmente immerso nella competizione, magari senza nemmeno riuscire a sentire le urla del pubblico?
Quando giocavo a basket mi accadeva in ogni gara: era lo stato di massima concentrazione, uno stato di grazia che viene anche definito FLOW (flusso in Inglese).
Tu sei lì e tutto esce perfettamente, senti armonia e nessuna fatica.
Non è un caso che, a gara finita, ti senti svuotato eppure hai il sorriso stampato sulla faccia.
Ti è mai capitato?
Se la tua risposta è no, sappi (fattene una ragione) che è un segnale del fatto che forse non hai dato tutto.
La buona notizia è che hai margini di miglioramento, che puoi fare di meglio e – quindi – ottenere risultati molto migliori.
Questo è l’obiettivo segreto di ogni sportivo: uscire a fine gara con la consapevolezza di aver dato tutto. Credimi, solo così potrai ottenere risultati migliori, anche inaspettati.

Cosa fai per la tua mente? Scrivilo nei commenti, ti regalerò il mio e-book “Vision, cosa devi sapere prima di iniziare qualunque cosa”.

Massimiliano Bravin
www.massimilianobravin.com