Carnesecchi 6,5: sbaglia il terzo rinvio di fila e per poco Kaba non lo gela, ma alla fin fine il riminese coi guantoni e nel colpo di reni è efficace anche su Oudin nei pressi del novantesimo.

De Roon 6: finale in affanno, non è che l’ennesimo riciclo da terzo dovuto stavolta al crac di Scalvini (adduttore sinistro) lo favorisca, costretto com’è ad avere a che fare con l’agguerrita catena di sinistra Gallo-Strefezza. E il tulipano è uno da diga, mica da lucchetto.

Djimsiti 6: un voto in meno per il tremendo scivolone sulla chance maiuscola sprecata da Krstovic in asse con Gendrey. Forse l’unico errore, che però poteva costare carissimo.

Kolasinac 6,5: alla fine le imbucate da rischio totale sono per metà dalla sua zolla, ma non si ricordano una sua sbavatura o un suo arretramento di fronte al dolore tra polpaccio e caviglia con cui è costretto a convivere fin dal colpo proibito di Osimhen.

Zappacosta 6: autonomia un po’ limitata, davanti ha clienti difficilini, che però passano un paio di volte in croce, ma anche la chance di metterla, mal sfruttata col piede debole (19′ st Zortea 6,5: entra e non è colpevole dell’ultimo inserimento di Piccoli per l’occasione finale di Oudin. Anzi, è Muriel a sprecare il raddoppio che il ragazzo del ’99 gli serve sulla scarpa. I prodotti fatti in casa vanno spinti, sostenuti e premiati).

Ederson 6,5: grande energia a due fasi, se Piccoli fallisce la prima delle due chance è soprattutto merito del suo prepotente rientro difensivo. Per il resto, una sponda in avvio non sfruttata da Scamacca e una palla inattiva sull’1-0, dalla bandierina, incrociata in ascensore.

Pasalic 7: grazie alla sua duttilità da tuttofare finisce, come da copione, per scambiarsi di posizione con Koopmeiners, invece meno brillante di lui. Scheggia l’incrocio e piazza qualche pallonessa a compagni un po’ ingrati.

Ruggeri 6,5: nel primo tempo è bravo a valutare il rischio per stringere su Oudin, e pure l’unico ad annusare il pericolo. Contro avversari da contropiede, saggiamente, sa quando e quanto tirare il freno a mano (47′ st Holm sv).

Koopmeiners 6: chiude l’anno solare un po’ in sordina, ma è pur vero che a Bologna si sarebbe vinto se solo il colombiano avesse sfruttato il suo cadeau prima della palla inattiva fatale (37′ st Adopo sv: non riesce a rinviare l’ultimo pallone, ma suvvia, non è uno spazzino di professione).

Scamacca 6: sbuffa, fa a sportellate, si agita, prova la conclusione. Touba non gliela fa vedere tantissimo. Di suo, sarebbe da bocciare. Però la sistema al match winner e tutto arride al Pianeta Atalanta (19′ st Muriel 5,5: un’altra occasione alle ortiche dopo la sparata ai dirigibili al “Dall’Ara”. O prendere, o lasciare: a volte il tocco magico lo abbandona. Senza un perché).

Lookman 7,5: se è in giornata, in avanti è l’ottanta per cento delle idee, della fantasia, dei guizzi e delle zampate. Oltretutto, nel primo tempo, detta gli schemi da fermo. Settimo sigillo decisivo per un rimpianto che avrà fine solo all’atto finale delle Super Eagles nella coppona continentale. Va’ e torna vincitore” (47′ st Miranchuk sv).

All. Gasperini 6,5: verso il sipario sulle gambe c’era Kolasinac e lui non se la sente di gettare il gessatese diciottenne Comi nella mischia, anche se in Primavera fa lo Djimsiti. Forse Adopo non è esattamente un frangiflutti da finale arroventato, ma tant’è: la si porta a casa e, parafrasando l’interessato nella sua frase topica della vigilia, non era una passeggiata.