Atalanta – Cagliari 2-0 (1-0)
ATALANTA (3-4-1-2): Musso; Scalvini, Djimsiti, Kolasinac; Zappacosta (35′ st Adopo), De Roon (cap.), Ederson (15′ st Muriel), Ruggeri (35′ st Toloi); Koopmeiners; De Ketelaere (22′ st Holm), Lookman (22′ st Pasalic). A disp.: 29 Carnesecchi, 31 Rossi; 6 Palomino, 21 Zortea, 33 Hateboer, 30 Cortinovis, 59 Miranchuk. All.: Gian Piero Gasperini.
CAGLIARI (3-5-2): Radunovic 6,5; Hatzidiakos 5,5 (19′ st Augello 6), Dossena 6, Obert 5,5; Nandez 6, Soulemana 6 (19′ st Viola), Makoumbou 6,5, Deiola 5,5 (1′ st Zappa 6), Azzi 5,5 (33′ st Oristanio sv); Shomurodov 5,5 (33′ st Petagna sv), Luvumbo 6,5. A disp.: 18 Aresti, 22 Scuffet; 3 Goldaniga, 16 Prati. All.: Claudio Ranieri 6.
Arbitro: Feliciani di Teramo 6,5 (Baccini di Conegliano, Liberti di Pisa; IV Orsato di Schio. V.A.R. Abbattista di Molfetta, A.V.A.R. Muto di Torre Annunziata).
RETI: 33′ pt Lookman (A), 31′ st Pasalic (A).
Note: pomeriggio soleggiato, spettatori 14.739 per un incasso di 328.659,71 euro. Ammoniti Deiola, Luvumbo e Djimsiti per gioco scorretto. Tiri totali 10-8, nello specchio 6-0, parati 4-1, respinti/deviati 2-2, legni 2-1. Var: 2. Corner 7-7, recupero 2′ e 4′.

BergamoCDK per Lookman da un passettino su proiezione geometrica verso il fondo di un olandese chiamato Teun, palo interno-bis di Pasalic sul pallone di ritorno di Muriel su geniale trovata di De Roon. A buttarla giù pare facile, ma non lo è stato così tanto battere il Cagliari per un’Atalanta dalla doppia girandola di cambi tattici, alle prese con la proteiforme creatura ranieriana. Il duello della panchina aveva pareggiato i moduli sul 2 fino a sparigliarli con l’ultima girandola di casa: da 3-4-1-2 a 3-4-3 per 7′ e poi 4-2-3-1 e 3-5-2 per Gasperini, 3-5-2, 4-4-2 e 4-3-3 per Ranieri.
In avvio non sembrano prodromi di alcunché di avveniristico il retropassaggio di De Roon rincorso con un certo affanno da Musso, il lancio di De Ketelaere per il ragazzo dall’11 sulla schiena, primissima prova generale, che s’infrange su Nandez e la bordata larghissima di quest’ultimo, che non sfrutta il lavoro di fisico di Luvumbo (6′). Scollinato il decimo c’è la diagonale imperfetta di Obert per chiudere Zappacosta in asse coi due attaccanti. Ed è sempre il nigeriano a chiamare al taglio il belga, inseritosi in area e chiuso in angolo da Radunovic (11′). Le occasioni d’oro – Koopmeiners contrato di nuovo in fallo di fondo – si pareggiano con il volo d’angelo di Shomurodov che non inquadra lo specchio, accarezzato dalla palla a rientrare di Luvumbo un paio di minutini più tardi. A metà frazione il gol annullato al belga, che appoggia davanti all’area piccola grazie al vassoietto del partner di linea, partito però oltre la linea dell’ultimo difendente sull’imbeccata del tuttosinistro dei Paesi Bassi.
Addirittura due i legni per fermare ‘Mola e Zappacosta al 26′, rispettivamente traversa piena convergendo da mancina e palo esterno sul prosieguo. L’arquero albiceleste, grandioso in coppa giovedì nell’impedire a Lederman di dimezzare lo score, è sempre incerto sugli alleggerimenti (vedi Scalvini, al 27′, allontanato a piedi uniti). Col destro, casomai, ci sa fare il solito là davanti che trova ancora Radunovic (due tempi). Poi l’imbucata vincente, in asse col compagno e grazie all’apertura del solito RoboKoop, musica da quel piede fatato. E pure il bis sfiorato da Ruggeri un tris cronometrico dopo, in scia alla combinazione dal limite tra Scalvini e Djimsiti, i due terzi della difesa: Radunovic si distende e dice di no.
Se quella di Soulemana a 3′ dalla pausa è una telefonata di cortesia a Musso nel tentativo di servire Luvumbo, al 6’ della ripresa il sinistro parato da Musso all’angolano sarebbe stato comunque vanificato dalla posizione irregolare su passaggio di Azzi, poco prima pretestuosamente dedito al tiro alla caviglia di Djimsiti. Gli ospiti, virati al 4-4-2 con Zappa per Deiola e lì rimasti, assistono imperterriti nella loro vacua spintarella da collezione di tiri dalla bandiera alle due contromosse gasperiniane all’insegna del tridente (Muriel per Ederson) e quindi del 4-2-3-1 (Holm per CDK, Pasalic per Lookman) fino al pericolo da allarme rosso Nandez-Shomurodov-Dossena (terzo volto noto, atalantino fino alla Primavera) che alza al volo alle soglie della mezzora una bella manovrina cross-spondata. Niente paura, Lucho e SuperMario ne combinano una giusta e poco importa se Zappacosta non prende del tutto in controtempo l’ex titolare (al 78′ entra anche Petagna): a 9′ dal 90′ proprio il Mulo di Trieste lascia scorrere il tracciante da sinistra di Luvumbo e Oristanio colpisce il montante. Mercoledì Verona, domenica la Juventus e il 5 si va a Lisbona dallo Sporting.
Simone Fornoni