Atalanta – Olympique de Marseille 3-0 (1-0)
ATALANTA (3-4-3): Musso sv; Djimsiti 6,5, Hien 7,5, De Roon (cap.) 7; Zappacosta 6,5 (31′ st Hateboer sv), Ederson 6,5 (10′ st Scalvini 6,5), Koopmeiners 7,5, Ruggeri 7,5; De Ketelaere 8 (16′ st Pasalic 6,5), Scamacca 7,5 (10′ st Miranchuk 6), Lookman 8,5 (31′ st Touré 7). A disp.: 29 Carnesecchi, 31 Rossi; 43 Bonfanti, 53 Comi, 20 Bakker, 45 Palestra, 15 Adopo. All.: Gian Piero Gasperini 8.
OM (3-5-2): Pau Lopez 6,5; Mbemba 5,5 (14′ st Ounahi 6), Gigot (cap.) 6, Balerdi 6; Clauss 6 (27′ st Moumbagna 5,5), Harit 6 (39′ st Correa sv), Kondogbia 6, Veretout 6, Merlin 5,5 (27′ st Luis Henrique 6); Ndiaye 5,5 (14′ st Sarr 5,5), Aubameyang 5. A disp.: 12 Ngapandouetnbu, 36 Blanco; 18 Meité, 62 Murillo; 37 Soglo, 46 Lafont, 49 Daou. All.: Jean-Louis Gasset 5,5.
Arbitro: Gil Manzano 7 (Spagna – Barbero-Nevado, IV Balakin – Ucraina. V.A.R. Martinez Munuera, A.V.A.R. Hernandez) .
RETI: 30′ pt Lookman (A), 7′ st Ruggeri (A), 49′ st Touré (A).
Note: serata primaverile, spettatori 14.994 per un incasso di 700.564 euro. Ammoniti Ederson e De Roon per gioco scorretto. Occasioni da gol 15-5, tiri totali 17-6, parati 6-2, respinti/deviati 3-1, legni 2-1. Corner 3-0, recupero 0′ e 4′.

Bergamo – Adesso non resta che prendere le Aspirine per il verso giusto. Aviva Stadium, c’è il Bayer Leverkusen. Provenzali strabattuti, tritati. Sterzata e controsterzata per il destro sporco del vantaggio nell’angolino, bis nel sette. Il nigeriano di Londra Ademola Lookman e l’atalantino di Zogno Matteo Ruggeri. Il secondo su assist del primo. La gloria e la storia della Dea del calcio made in BG in due flash, alla mezzora e al cinquantaduesimo, per superare l’ostacolo Marsiglia e prendersi con Dublino 2024, il prossimo 22 maggio, la prima finalissima continentale della storia dell’Atalanta Bergamasca Calcio. Il 3-0 è di Touré, corsona su borseggio e piatto nell’angolo opposto al gong, la ciliegina sulla torta.

Al 4′ la rimessa laterale a metà campo di Zappacosta consente a Lookman di aprire il corridoio destro a De Ketelaere, ma il susseguente scarico di Scamacca trova Koompeiners impreparato e così il pareggiatore dell’andata Mbemba può lavorare d’anticipo. Scollinato il quinto, il centravanti arretra per apire la fuga del mancino olandese, contrastato da Gigot con palla che finisce ancora al belga, troppo defilato a sinistra per centrare lo specchio: palo esterno scheggiato e basta. Hien, nel frattempo, non la fa vedere allo spauracchio Aubameyang, fermato con eleganza e tempismo sul la di Veretout (11′) provocato da un disimpegno corto. Sulla seconda palla in uscita sulla treqaurti difensiva, a mancina (Ruggeri-Koop), Clauss resta in agguanto a recuperare l’attrezzo, ma Ndiaye  mira ai piccioni di sinistro da fuori area. La Bergamo del pallone, comunque, continua a comandare. Oltre il quarto d’ora, il ragazzone di Fidene allarga il diagonale servitogli dal fiammingo sul lato corto dell’area piccola; a tiro del ventesimo, l’accentrato Zappacosta riceve da Lookman e telefona centralmente dal limite a Pau Lopez. Al 25′, altra coppia di occasionissime: primo angolo di RoboKoop, da destra, la sfera resta lì e Scamacca la fgira di esterno sulla traversa, col tap-in di fronte di CDK salvato miracolosamente dall’ex portiere della Roma. Una situazione inattiva provocata da tutti e tre i protagonisti della stessa, con Kondogbia e Gigot a rimpallare il tentativo del limite del centrocampista-tiratore.

Due minuti e rotti prima dell’1-0 dettato da lontano da Charlesino con deviazione di Gigot in traiettoria, il tiraccio provenzale sempre da lontano con Kondogbia vanamente spalleggiato da Harit alto da fuori. Occhio al perno svedese, che qui aveva buttato via il disimpegno. Poi è l’ex giallorosso tra i pali altrui a evitare il bis di casa: al 34′, uscendo all’impazzata sul rompighiaccio, smarcato dall’assistman del gol ma scivolato e costretto a sfiorarla di mezza spalla, per poi chiudere il legno di competenza a Koopmeiners su scarico dal fondo del terminale gasperiniano, e due giri di lancetta più tardi le gambe a CDK, servito proprio dell’ariete romano. Lo stesso Gianlucone la spara fuori dal limite, imitato sull’esterno della rete da Zappacosta sul lungolinea di Ederson a un paio dall’intervallo.

Si rientra dal tunnel e per poco Ndiaye non fa pari prima del cinquantesimo: Clauss lo lancia, lui batte Djimsiti, invertitosi con De Roon, ma il pallonetto esce a Musso ormai fuori causa. Lo zognese, però, non si tiene in canna la punizione divina e sul passaggio di ritorno del primo marcatore dei suoi scarica un destro favoloso sotto l’incrocio opposto appena entrato nei sedici metri. Seconda in Europa dopo lo Sporting trafitto a casa sua nel girone, il solito, sacrosanto premio al lavoro del vivaio di Zingonia. Girandola di cambi e match addormentato, fino al montante alto di Veretout da fermo (18′) e alla sventagliata della new entry Pasalic per assecondare il tuttosinistro del Paese dei mulini a vento, stoppato dal play basso ospite nel tentativo di centrarla in mezzo all’area. Il cronometro dice sessantasei. Koop ci riprova all’ottanta trovando i pugni nemici, Musso ne para finalmente una in capo a due corsette cronometriche sulla punizione di Veretout. Replay al 91′, ma da 40 metri circa. Stress zero, anche perché El Bilal fa la fuga del tris mettendola nell’angolino, e festa fino a Porta Nuova.