Una società dilettantistica, nei tempi cupi del virus per antonomasia e dei protocolli penalizzanti, non può starsene con le mani in mano: “Stiamo per iniziare a programmare già la stagione 2021-2022, perché quella interrotta a ottobre è da considerare chiusa. Non per una contrarietà a priori, ma per l’evidenza dei fatti. Servirebbe almeno un mese di preparazione: quando si finirebbe di giocare, in piena estate?”. Parola di Luca Schiavi. Chi si ferma è perduto.

Ed ecco che in casa Azzano FG ci sono sport, al netto del calcio giovanile, che si sono riaffacciati al centro sportivo comunale: “Aperto al tennis e ai tesserati FIT, che possono anche giocare le partite. I nostri del settore giovanile no: gli allenamenti individuali sono ripresi settimana scorsa. Una questione di recupero della socialità, per salvaguardare il gruppo e la coesione in un periodo di distanziamento obbligato – spiega il presidente del sodalizio giallorossoblù -. Il bar resta chiuso, non avrebbe senso effettuare servizio d’asporto con la tipologia di clienti che abbiamo. A livello istituzionale, invece, stiamo parlando con l’Amministrazione Comunale per il rinnovo della convenzione: il Decreto Rilancio prevede la proroga delle concessioni, restiamo in attesa”. Sì, perché l’AFG gestisce di fatto e di diritto gli impianti pubblici azzanesi dove si pratica il grosso dello sport del paese: “Il Comune c’è sempre venuto incontro, specie per le utenze. Contiamo più sui contributi che sui cosiddetti ristori governativi. Possiamo affermare di aver fatto crescere le strutture anche dal punto di vista qualitativo – prosegue Schiavi -. Calcio, tennis e volley a settembre erano ripartiti di slancio, con voglia ed entusiasmo palpabili. A ottobre le nuove misure restrittive hanno spento l’una e l’altro: ci hanno consentito soltanto di lavorare qualche mese in estate. Sopportare l’ottanta per cento di perdite non è facile, e se non si dovesse ripartire per un’annata completa sarebbe arduo per molte realtà del territorio”. Il pessimismo della ragione, l’ottimismo della volontà: “La ripresa delle sessioni sul campo per la prima squadra è legata strettamente alla possibilità di concludere un campionato di Promozione iniziato e poi fermato quasi subito, ma per noi ci sono novità sostanziali, a cominciare dall’organigramma. Ernesto Nani, l’attuale allenatore della Juniores Regionale, dalla prossima stagione assumerà il ruolo di Responsabile Tecnico dell’Area Agonistica, ovvero le 4 squadre tra Giovanissimi e Allievi, insieme alla guida di una di queste. E poi diventeremo Scuola Calcio Elite riconosciuta dalla FIGC. Un traguardo di prestigio”.

La priorità è proprio il vivaio di casa, non soltanto dal punto di vista strettamente tecnico: “I ragazzi hanno perso un anno intero, un lasso di tempo decisivo nell’età dello sviluppo, anche per il coordinamento motorio e lo sviluppo muscolare. Il rischio di abbandono va scongiurato – rimarca il vertice societario -. In primavera, quando si potrebbe teoricamente ricominciare coi campionati, finiscono le scuole: per questo non ha molto senso concludere il 2020-2021. Lo svolgimento di eventuali tornei ad aprile-maggio sarebbe subordinato a protocolli meno invasivi degli attuali: un positivo, adesso, dopo essersi negativizzato deve stare fermo un mese prima di ottenere di nuovo l’idoneità sportiva. Per la seconda edizione di fila, causa covid e restrizioni conseguenti, dovremo con ogni probabilità rinunciare a ‘Sport in Festa‘, una rassegna che normalmente vede allineate una settantina di squadre: un’altra forma di auto-finanziamento che viene meno”. Parecchi colpi duri da assorbire, per società come l’Azzano FG che abbinano attività sportiva e volontariato sotto forma di impegno per il sociale a sfondo formativo e ludico per la gioventù locale (e non solo): “E dire che di fatto avremmo a disposizione dieci spogliatoi, tra i due della prima squadra, i 6 del campo sintetico e gli altri 2 rimessi a nuovo nel plesso principale: quante squadre potrebbero ospitare anche al ritmo di 4 persone per vano? Ora come ora non possiamo usarli fino a nuovo ordine: un handicap doppio, perché è lì che si fanno e nascono le squadre, intese come gruppo, e perché senza potersi fare la doccia per scongiurare i contagi il rischio di raffreddarsi e ammalarsi sale ancora di più”. C’è l’orgoglio per il santuario dello sport da valorizzare riempiendolo di nuovo, appena sarà possibile.

L’estate è stata l’occasione anche per il rifacimento della pista di atletica. Azzano non si è mai fermata. E fortunatamente Bergamo e la Bergamasca sono in una situazione sanitaria tale da agevolare almeno il recupero dell’attività minima”. Bigiognolo o verde speranza all’orizzonte? Schiavi si sforza di colorare il cielo AFG di una gamma cromatica vicina al secondo: “La ripartenza dovrà avvenire in condizioni da non doversi più interrompere, ovviamente. Però le basi ci sono. Avremo Nani in organigramma. E saremo Scuola Calcio Elite: non è poco, coi tempi che corrono”.

Simone Fornoni