Calcinate – Una splendida rovesciata, in ripiegamento, nei minuti di recupero, pochi secondi prima del triplice fischio, quasi a suggellare il suo essere un po’ funambolo e un po’ uomo-squadra, nell’economia di un gioco che richiede talvolta il sacrificio, ma anche il gesto estremo, imprevedibile. Nulla di trascendentale, forse, considerando l’assetto sulla difensiva assunto dalla sua Calcinatese, ma di certo, a livello tecnico, Cristian Bellina non poteva trovare epilogo migliore per congedarsi dal suo calcio. Qualcosa di stilisticamente inarrivabile, oltre che dal coefficiente di rischio elevatissimo. Poteva costare caro, magari una figuraccia, con tanto di palla persa in favore di un Carobbio 2020 pronto a giocarsi il tutto per tutto, verso uno spareggio che, alla fine, non si è concretizzato. La Calcinatese non ha tradito le attese, denotando oltre alla consueta spavalderia, figlia delle numerose bocche da fuoco a disposizione, una vocazione alla compattezza che è da ricercare certamente nella forte conoscenza e intesa, riconducibili al pedigree di numerosi elementi, avvezzi a categorie superiori e abituati a giocare assieme da anni.
Se la squadra di casa ha infine retto l’urto, sfiorando anzi il colpaccio dall’alto delle limpide opportunità a disposizione, è stato merito anche dei subentrati, perché è pur vero che un’applicazione certosina non può prescindere dall’impatto che sia titolari che riserve sono tenuti a esercitare. Si è fatto attendere il suo ingresso, del resto le gerarchie in coda alla stagione regolare sono belle che delineate. Tuttavia, la professionalità di un autentico totem come Cristian Bellina è intuibile anche dai piccoli gesti, andati in onda nello specchio finale di gara. Minuto 33’ della ripresa, entra in sostituzione dell’amico Bombardieri, protagonista dal canto suo con due saettate da fermo, e da distanza siderale, utili ad accentuare i gradi del “volpone”, pronto ad aggrapparsi all’esperienza e al bagaglio tecnico. Subito ecco Bellina raccogliere palla nella propria trequarti e scaraventarla, con forza e precisione, al servizio di Vavassori, stoppato sul più bello dall’uscita di un attento Sangaletti. Passano pochi attimi e, sul fronte opposto, il sagace ripiegamento seguito dal fallo subìto da Flaccadori. E poi di nuovo avanti, con un’apertura al bacio, sugli sviluppi di una ripartenza, in favore dell’altro neoentrato, Facchinetti, classe ’98, vale a dire il nuovo che avanza in casa Calcinatese. Ma anche in questo caso, un Sangaletti attento e preciso, nel salvare capre e cavoli, con un’uscita che vanifica il tentativo degli Orange di casa. Non poteva mancare la palla inattiva, con tanto di traiettoria morbida servita dalla bandierina del calcio d’angolo, ma più di tutto sono i duelli individuali a condire la partita, e in senso più ampio la carriera, di un Cristian Bellina diviso tra attacco e difesa; diviso tra un gol, da fare, che avrebbe qualcosa di fondamentale, nell’economia della stagione, e un gol, da non subire, che di contro spedirebbe al settimo cielo l’avversario. Al dunque, è pari e patta, ma spicca il contrasto con Nicola Baggi, altro “volpone” in campo, accomunato dall’esperienza di San Paolo d’Argon. Il fallo conquistato, un colorato battibecco, come compete a chi vuole vendere cara la pelle, concluso nel migliore dei modi da un sorriso e da un cenno di intesa. Come compete a chi ne ha viste abbastanza, piegandosi sì, ma senza spezzarsi. E poi, a stretto giro, il corpo a corpo, in velocità, con il volto più fresco mandato in onda dal pomeriggio domenicale: Alessandro Testa, classe 2004, autentica rivelazione di casa Carobbio 2020, chiamata a trasformare in qualcosa di speciale lo scampolo di gara concesso. Bellina affonda, Testa ripiega e tampona: ne esce vincitore il secondo, con tanto di palla sradicata dai piedi dell’avversario.
Chissà, forse un passaggio di consegne, in favore dei talenti che, tra una settimana, un anno o forse più, lasceranno un segno di valore nel dilettantismo tanto caro a Cristian Bellina. Ma poteva finire così? Un segmento risicato di gara, con un paio di sortite senza esito e poi la palla rubata da una matricola? No di certo. E allora ci pensa la sforbiciata, alta, elegante, dai sublimi contenuti tecnici a mettere tutti d’accordo. L’arbitro fischia la fine, Calcinatese e Carobbio dividono la posta. E sì, Cristian Bellina è stato un gran bel giocatore.
Nikolas Semperboni