Un silenzio composto, ma anche glaciale, in linea con le temperature proibitive del mercoledì pomeriggio che ha fatto da cornice al funerale di Davide Lego. Non potevano lasciarci indifferenti le modalità con cui è venuto a mancare Davide, scomparso tragicamente a seguito di un incidente stradale occorso a Tenerife. Eppure sgomento e incredulità non si sono tradotti in reazioni esacerbate, clamorose per quanto legittime, bensì hanno lasciato il posto a un’immane folla, chiusa nel riserbo e in un cordoglio che si è protratto, in un’atmosfera surreale, dalla Chiesa Parrocchiale fino al cimitero di Terno. Allora il contraccolpo diventa primariamente un colpo d’occhio: un migliaio di persone, visibilmente frastornate, spesso dagli occhi gonfi di lacrime, unite nella vicinanza dal ricordo di un ragazzo d’oro. Una persona dai più disparati ambiti d’interesse non poteva che portarsi appresso le più svariate tipologie di amici e compagni. Il calcio, certo, così ben rappresentato dall’Aurora Terno, l’ultima squadra di Davide, con tanto di dirigenti, allenatori, i tesserati della prima squadra e del settore giovanile. Ma anche l’università, il mondo del volontariato, il variopinto mondo delle contrade, in cui tanto credeva Davide, al fianco di una comunità, quella ternese, che da un paio di settimane a questa parte si è scoperta alle prese con una lacuna impossibile da colmare. E poi le magliette commemorative, che insieme alla foto impressa nella lapide ci ricordano, e ci ricorderanno per sempre, quanto bene ha fatto Davide, con il suo sorriso e la sua disponibilità. Il dolore non può scomparire, ma il buio dell’anima non avrà vita facile, con un faro così premuroso a vigilare da lassù, dall’alto di quel: “We ragazzi, spegnete le luci: illumino io”. Alla famiglia di Davide, così meravigliosamente assortita, Bergamo & Sport offre il suo virtuale abbraccio e le più sentite condoglianze.

Nikolas Semperboni