Triestina – Atalanta Under 23 1-1 (0-0)
TRIESTINA (3-4-2-1): Matosevic 6,5; Moretti 6,5, Malomo (cap.) 6 (34′ pt M. Ciofani 6), Rizzo 6; Germano 6,5, Correia 7, Vallocchia 6 (29′ st Jonsson 5,5), Anzolin 6 (29′ st Pavlev 6,5); D’Urso 5,5 (13′ st Minesso 6), El Azrak 7; Lescano 6 (29′ st Redan 5). A disp.: 16 Diakite, 22 Agostino; 5 Gunduz, 7 Struna, 21 Fofana, 28 Celeghin, 38 Petrasso, 40 Crosara. All.: Roberto Bordin 6,5.
ATALANTA U23 (3-4-2-1): Vismara 7; Ghislandi 5,5, Comi 6, Ceresoli 6,5; Palestra 6, Gyabuaa 6, Panada 6 (38′ st Cortinovis 6,5), Bernasconi 5,5 (17′ st Chiwisa 7); De Nipoti 6 (17′ st Jimenez 6,5), Capone (cap.) 6,5; Diao Balde 5,5 (22′ st Vlahovic 7). A disp.: 22 Dajcar, 30 Bertini; 5 Mendicino, 7 Muhameti, 24 Tavanti, 26 Masi, 28 Regonesi. All.: Francesco Modesto 6,5.
Arbitro: Vingo di Pisa 7 (Robilotta di Sala Consilina, Jorgji di Albano Laziale; IV Lovison di Padova).
RETI: 32′ st Pavlev (T), 43′ st Vlahovic (A).
Note: pomeriggio variabile, spettatori 400 circa. Ammoniti Anzolin, Gyabuaa, Minesso e Capone per gioco scorretto. Occasioni da gol 9-11, tiri totali 10-13, parati 3-5, respinti/deviati 2-3, legni 0-1. Corner 7-2, recupero 2′ e 7′.

Fontanafredda (Pordenone) – Come raggiungerla, rimanendo al sesto posto (52 punti in 34 turni, pochi i 35 gol segnati), appollaiato come un falco in area piccola, fronte secondo palo. Correia si sovrappone a Germano e il riflesso di prima intenzione di Pavlev la schiaffa in porta poco oltre il limite: parità spezzata in un due fotogrammi. Cross di Cortinovis da destra, sponda di Chiwisa, Capone in caduta assecondando la girata spericolatissima di Ceresoli e c’è la zampata di Vanja Vlahovic a ristabilirla. L’Atalanta Under 23, priva di Varnier, Del Lungo e Berto per infortunio più Solcia e Bonfanti squalificati, soltanto grazie al terzo acuto in categoria dell’ex Partizan e Primavera non soccombe per la seconda volta nelle ultime tre giornate nel recupero (della trentatreesima) con la Triestina in casa del grande ex Roberto Bordin, da Mondonico a Lippi passando da Frosio e Giorgi per 142 partite e 10 reti. All’andata era finita 2-1 per la Seconda Squadra (5 dicembre, Cisse, Ghislandi e Adorante).
Scollinato il brodino mantovano buono per superare quota 50 al sesto posto, a ruota del doppio ko pre pausa forzata con Fiorenzuola e Pergolettese, il trittico settimanale si chiude domenica 7 a Caravaggio con la Pro Patria in prima serata prima del sipario sulla regular season contro Padova (sabato 13, 20.45), Pro Sesto (il 20, 18.30) da ospitare a Caravaggio e Arzignano (domenica 28, 16.30).
Pronti via, Correia da fuori (8′) ed entro una quaterna di lancette Lescano, incrociando in gioco aereo imperfettamente il pallone di Anzolin, mettono paura ai nerazzurri, lesti comunque a risponder con la telefonata mancina di Palestra sulla scorta di una percussione di De Nipoti contenuta per modo di dure dalla difesa di casa a tre corsette cronometriche dal ventesimo. Ma il vero miracolo, per i Modesto-boys, è essere riusciti a scamparla alla doppia chance alabardata poco oltre metà primo tempo, prima sull’incursione di El Azrak su spizzata del bomber argentino e quindi in acrocabazia con D’Urso sul traversone del summenzionato spondato da Germano. Non spaventa troppo Matosevic, invece, Capone (27′), riprendendo il muro della retroguardia altrui sulla puntata di Ghislandi; un po’ di più Diao che nei pressi della mezzora incrocia poco il mancino in asse col capitano atalantino, sbattendo sui piedi del portiere avversario.
Botta e risposta mica da ridere a tredici abbondanti dalla pausa, quando il tiro rimbalzato del braccetto giuliano Moretti viene sventato in fallo di fondo da Vismara e sul rovesciamento il doppio passo caponiano elude la diagonale dell’esterno sinistro di Bordin, dallo stesso esito con miracolo nemico. In scia a Gyabuaa e allo scarico di De Nipoti, è la suolata alta di Capone dalla lunetta (43′) a chiudere il cerchio delle occasioni a metà di un confronto tutt’altro che noioso. Al rientro dal tunnel allo stadio “Omero Tognon”, due volte ancora il ’99 con la fascia al braccio in combutta col compagno di linea, ma se dapprima la rotazione a scendere non scende abbastanza in direzione incrocio, in seconda battuta si sbilancia all’indietro (3′). A orologio triplicato, ecco il quasi autogol di Ghislandi stringendo in anticipo sul terminale locale su centrata da Germano dal lato corto sinistro per la spizzata di El Azrak al culmine di un elaborato schema da corner. La controffensiva della Dea-bis resta ferma al palo, nel senso letterale del termine. A un dipresso dal ventesimo, infatti, Capone taglia verso destra, riceve l’appoggio dal neo entrato Jimenez e scaglia di giustezza il lungolinea appena dentro l’area che colpisce la base del legno prima di rimbalzare sulla schiena dell’ultimo baluardo.
Se di qua Vlahovic si gira sul mancino invano (26′), di là risponde Lescano prima di cedere la zolla a Redan, servito dal suo trequartista sinistro: il tiro di destro è forte, Vismara sempre sul pezzo. Ma poco dopo è l’italospagnolo a sparacchiare alle stelle un possibile matchball accentrandosi a rimorchio di Chiwisa. Troppo spreco e la punizione piove gelida di controbalzo. Kaleb non sa rispondere a mezzo giro sul tocco di ritorno all’indietro di Capone (37′); Vanja sì, eccome, d’opportunismo più sfacciato. Nulla di fatto sul tiro-cross di Chiwisa nell’ultima grande manovra che sa di flipper al 3′ di recupero.