Fuori dalla Coppa Italia. Per l’Atalanta continua il momento no tra le mura di casa ma, stavolta, la sconfitta è quasi casuale per il gol all’ultimo secondo di Milenkovic che indovina l’angolo con un tiro che, di solito, i cronisti calcistici etichettano come quello della domenica. La Fiorentina passa il turno grazie a due rigori indiscutibili e quell’occasione fortuita ma il gioco del calcio è così. E con i viola sono sempre state sfide ad alta intensità: nel 2019 nerazzurri avanti, la stagione dopo viola con il lasciapassare. Al di là di questa beffarda eliminazione la prestazione dell’Atalanta è stata decisamente confortante perché è arrivata la risposta, giusta e sacrosanta, dopo la figuraccia col Cagliari. Era attesa, dunque , la Dea anche per la nuova veste tattica nel dopo Zapata: Gasperini ha disegnato la squadra con 3-4-3 inserendo Boga a sinistra, Malinovskyi a destra e Pasalic in mezzo nel ruolo di “falso nove” come si usa dire oggi. Da questo trio arriva la notizia più bella perché Boga ha subito assunto il ruolo di protagonista sulla scena nerazzurra con un gol dei suoi, slalom tra tre avversari e tiro fulminante, un palo su tocco di destro (una delizia per gli occhi) e strappi decisivi per impaurire la difesa viola. La partita l’avrebbe vinta lui con queste spettacolari prodezze. Sarà per un’altra volta e già domenica con la Juventus potremmo vederne delle belle. Per l’occasione la Fiorentina non ha giocato per difendersi ma ha messo in campo tutte le sue qualità di velocità e inserimenti efficaci con Gonzalez. L’Atalanta ha risposto usando i suoi mezzi e qualche accorgimento decisivo che hanno permesso di innescare veloci affondi partiti quasi sempre dai piedi di Malinovskyi, e poi da Koopmeiners, mentre Pasalic era come una fionda, avanti e indietro, magari sfruttando i colpi di testa per liberare un compagno nei pressi della difesa viola abbastanza alta.
Eppure la partita era cominciata nel peggiore dei modi con un rigore concesso dal Var: pestone di De Roon su Gonzalez, Fabbri, pessima direzione rigori a parte, non vede ma viene richiamato da Guida. Rigore trasformato da Piatek, niente da fare per Musso. Erano trascorsi nemmeno otto minuti di gioco. Nei primi venti minuti i nerazzurri hanno patito lo svantaggio, sembravano incapaci di organizzare incursioni d’attacco, poi nella parte finale del primo tempo ecco l’Atalanta dei bei tempi. Zappacosta sempre più convinto nel gioco di scambi con Boga, entrambi supportati da Freuler, lasciato indisturbato da Castrovilli, e dai tre è arrivato il pari con un gran destro di Zappacosta all’incrocio dei pali. Esce Palomino per infortunio, entra Koopmeiners, uno dei migliori a parte l’erroraccio su Maleh che è costato il secondo rigore, con De Roon che arretra in difesa. Poi il palo di Boga: l’azione viene costruita da Malinovskyi, velo del franco-ivoriano per Zappacosta che mette in mezzo e il nuovo acquisto manda il pallone, appunto, sul palo.
E’ il momento di Boga anche nel secondo tempo. Ci mostra subito le sue doti di scassinatore delle difese avversarie: scambio con la solita coppia Freuler-Zappacosta, innesca lo slalom gigante e infila Terracciano. Con il passare dei minuti l’Atalanta ha in mano le redini del gioco fino all’inconsulto intervento di Koopmeiners su Maleh: Fabbri non ha dubbi e concede il secondo rigore. S’incarica ancora il polacco Piatek, il tiro viene respinto da Musso ma il centravanti viola riesce a ribadire in rete. I nerazzuri vogliono vincere anche con l’ingresso in campo di Muriel e di Pessina per Pasalic e Malinovskyi, infatti Zappacosta, ancora lui , il migliore in campo, su assist di Pessina, colpisce la traversa. Sembra mettersi positivamente il finale perché Martinez Quarta stende fallosamente Muriel ed è il secondo giallo. C’è ancora tempo per vincere ma l’Atalanta non è più lucida e sembra rassegnarsi ai supplementari ma all’ultimo secondo la Fiorentina ottiene una generosa punizione calciata da Biraghi in mezzo all’area, nel rimpallo il fortunato e casuale tiro di Milenkovic che elimina l’Atalanta.
Giacomo Mayer