AlbinoLeffe – Pontedera 1-0 (0-0)
ALBINOLEFFE (3-5-2): Savini 6; Borghini 6,5, Canestrelli 6, Riva 7; Petrungaro 6,5 (23′ st Gusu 6,5), Gelli 7, Genevier 6, Giorgione (cap.) 6,5, Tomaselli 6,5 (35′ st Mondonico sv); Cori 5,5 (35′ st Gabbianelli sv), Manconi 6,5. A disp.: 24 Paganessi, 31 Caruso, 2 Cerini, 4 Nichetti, 11 Galeandro, 18 Piccoli, 19 Ravasio, 27 Miculi. All.: Marco Zaffaroni 6.
PONTEDERA (3-5-2): Sarri 6; Matteucci 6,5 (41′ st Giani sv), Piana 6,5, Risaliti 6 (27′ st Benassai 6); Milani 6,5, Perretta 5,5, Caponi (cap.) 6,5, Barba 5,5 (34′ st Benericetti sv), Ropolo 6 (1′ st Benedetti 6); Stanzani 5,5 (1′ st Semprini 6), Magrassi 6. A disp.: 12 Angeletti, 4 Bardini, 16 Parodi, 19 Pretato, 24 Nero, 25 Vaccaro, 34 Regoli. All.: Ivan Maraia 6.
Arbitro: Monaldi di Macerata 6,5 (Pompei Poentini di Pesaro, Barone di Roma 1; Giordano di Novara).
RETE: 48′ st Manconi (A).
Note: ammoniti Risaliti, Milani e Manconi per gioco scorretto. Tiri totali 10-18, nello specchio 5-7, respinti/deviati 3-6, parati 4-6, legni 0-1. Corner 4-5, recupero 0′ e 4′.

Gorgonzola (Milano) – Due legni contro, una pezza grande così di Riva in una ripresa da apnea totale e la ripartenza finale con allungo di Giorgione per l’esultanza liberata dalla strozza del supercannoniere. Jacopo Manconi firma in extremis la sedicesima prodezza stagionale per avere la meglio sul Pontedera e adesso, per un AlbinoLeffe bravo soprattutto a stringere i denti, c’è il secondo turno dei playoff del girone A di serie C: mercoledì 19 al “Città di Gorgonzola” c’è il Grosseto che ha sbancato (4-1) Lecco, mentre la Juve Under 23 (2-1 a Busto Arsizio) salirà a Vercelli.
Un minuto e mezzo dal kick off e poteva essere subito 1-0, ma Sarri non è d’accordo chiudendo lo specchio in controtempo al futuro risolutore, involatosi per il destro comunque non angolato sullo scambio con Cori in posizione di pivot spalle alla porta, e quindi al tentativo di tap-in di Gelli. I toscani per un po’ vivono di serraglio e sporadici break, come quello da cui sbuca Caponi, allargatosi verso mancina sul passaggio di ritorno di Magrassi, doppiettista nel 2-2 beffa del 25 aprile sullo stesso campo per abbassare la saracinesca sulle ambizioni a due Borghini-Petrungaro: il destro dai venti metri voleva essere a rientrare e invece si spegne a un metro e mezzo del primo palo. La controreplica immediata dell’assistman nel recupero dalla lunghissima non può azzeccare il 13 perché bloccata con relativa facilità, mentre tre giretti cronometrici più tardi è il bomber bluceleste ad alzare troppo la mira convergendo da sinistra. Ma sono vivi anche gli avversari. Anzi, dosando le energie rendono ancora più scottanti le rare fiammate. Al ventesimo Milani dalla distanza sferra un sinistro improvviso che Savini non trattiene rischiando il patatrac: per fortuna la sfera sfila a lato dal legno destro spegnendosi in corner. Tris di lancetta e tocca a Giorgione chiudere il capitano ospite in gioco aereo per impedirgli di incrociare il pallone da sinistra di Magrassi, protagonista anche al 27′ girandosi sulla verticale della sua estrema destra senza fare i conti col piede di Borghini, impegnato in una diagonale difensiva perfetta. Di qua non conosce miglior sorte lo schema da punizione col tocco corto di Genevier per Manconi (29′), doppio risolutore l’ormai lontano 10 gennaio al “Mannucci”, accentratosi per la botta in curva. Occhio agli scarichi in granata, sempre di Ropolo e sempre per Caponi: al 36′ botta strozzata dal play francese per la comoda presa del portiere di scuola torinista che non si fa tradire dal rimbalzo, e a 40 secondi dalla pausa la fotocopia, stavolta senza ostacoli, con respinta in tuffo a difendere affannosamente la sbarra di competenza. A metà del guado, nondimeno, due traversoni di Petrungaro (37′ e 39′), nell’asse preferenziale con Gelli, cui Matteucci e Caponi impediscono di raggiungere il centravanti e la mezzala sannita con la fascia al braccio.
Al decimo della ripresa, il salvataggio di Riva sulla linea, a Savini fuori causa, per dire di no alla deviazione mancina sottomisura di Risaliti, liberato da un mega rimpallo sullo schema Milani-Benedetti da calcio franco. A ruota, ecco la progressione di Caponi con destro centrale, quindi (13′) il 13′ tiro-cross di Benedetti da sinistra che costringe al superlavoro il ragazzo di Druento, un tris prima della colossale palla gol di Manconi sventata in scivolata da Piana, un rigore in movimento confezionatogli da Cori sullo spunto di Tomaselli. Si va da un capo all’altro: al 22′ un’azione corale sprecata da una carica di Giorgione, quindi la traversa alta di Magrassi dai venti metri. Al 26′ il volo d’angelo imperfetto di Semprini accarezzato dal corner da sinistra, al 29′ la risposta poco convinta di Cori, di sinistro dal limite, giratosi con un controllo di mezzo tacco appoggiato dal partner d’attacco. Il finale è qualcosa ben al di là del thrilling e del noir. 34′, palo interno di Caponi, appena dentro l’area, a rimorchio di Perretta; 42′, again, superato un Gelli per il resto inappuntabile, con Savini a bloccare; 43′, Magrassi tocca in mezzo nel nulla su imbeccata di Milani, che poi stoppa Giorgione sull’ultimo passaggio utile di Gusu. Ma il beneventano ha in canna lo smarcante geniale per la prateria della vittoria. E la girata finale di Semprini, una loffia, non avrebbe comunque rovinato la festa bergamasca: con la classifica migliore si sarebbe passati anche col pareggio.
Simone Fornoni