Trento – AlbinoLeffe 0-1 (0-0)
TRENTO (3-5-2): Marchegiani 6; Galazzini 6, Ferri 6, Vitturini 5,5 (21′ st Ianesi 6,5); Semprini 6 (21′ st Trainotti 5,5), Cittadino 6 (21′ st Simonti 6), Mihai 6 (9′ st Damian 6), Fabbri 5,5; Ballarini 5,5; Saporetti 6, Brighenti 5,5 (34′ st Matteucci sv). A disp.: 1 Cazzaro, 22 Tommasi, 15 Ruffato, 18 Bertaso, 28 Piazza, 91 Benedetti. All.: Bruno Tedino 5,5.
ALBINOLEFFE (3-5-2): Pagno 6; Borghini 7, Milesi 6,5, Saltarelli 6; Gusu 7, Doumbia 6 (43′ st Marchetti sv), Brentan 6,5, Piccoli 6,5, Zoma 6,5 (43′ st Petrungaro sv); Cocco 6 (26′ st Giorgione 6,5), Manconi 7 (48′ st Rosso sv). A disp.: 38 Giroletti, 39 Taramelli, 8 Muzio, 24 Concas, 26 J. Gelli, 27 Miculi, 47 Allieri, 99 Toma. All.: Giuseppe Biava.
Arbitro: Luongo di Napoli (Spagnolo di Reggio Emilia, Pistarelli di Fermo, IV Branzoni di Mestre).
RETE: 18′ st Manconi (A).
Note: ammoniti Cittadino, Borghini e Brentan per gioco scorretto, Saltarelli e Petrungaro per comportamento non regolamentare. Tiri totali 10-9, nello specchio 2-4, parati 2-3, respinti/deviati 3-2. Corner 6-5, recupero 0′ e 5′.

Trento – Come col rigoricchio di due turni fa a Mantova. Si scrive Jacopo Manconi, si legge AlbinoLeffe. Quando, di riffa o di raffa, il bottino pieno è un must, ecco il bomber scelto. Il settimo sigillo sotto il sette per cogliere la quarta vittoria esterna su cinque issandosi a quota 23 per continuare a guardare a nasino all’ingiù la zona playout. Il tutto in attesa di chiudere il girone d’andata allo Stadium al cospetto del Pordenone, una delle big del girone A di serie C, sabato 17 nel primo pomeriggio. Il giro di boa a Salò è il venerdì dopo e, chiuso il 2022, si riprende dopo l’Epifania sempre davanti al pubblico amico contro la Pro Sesto capoclassifica a sorpresa a braccetto coi Leoni del Garda.
Merito, si badi bene, non solo al diez che la mette, ma pure al lancione calibrato di Borghini e alla sterzata su Fabbri dell’assistman Gusu, che appoggia per il tiro vincente e sibilante tra Ferri e Vitturini, indiziato della minima deviazione di gluteo. I Biava-boys hanno comunque vissuto un paio di brividini al gong, quando il mancino Saporetti usa il destro per fare la barba all’incrocio opposto sulla punizione di Damian per poi scodellarla per la spizzata molliccia di Ballarini al culmine dell’apertura di Simonti. Riavvolgendo il nastro, nel soporifero primo tempo c’è spazio per un paio di botta e risposta più qualche sporadico focherello alle soglie dell’intervallo. Si comincia dal sinistro alto in corsa del futuro rompighiaccio a rimorchio di Zoma (3′) e dal dritto per dritto da fuori di Mihai con lo stesso piede (5′) senza sfruttare il cambio di campo tra i due quinti con scarico finale. Al decimo il primo angolo seriano di Brentan innesca il gioco delle torri in cui è Galazzini ad avere la meglio su Saltarelli rifugiandosi in angolo.
Si entra in fase-mira e anche qui niente deragliamenti dai binari di una stanca parità. Al ventesimo Brighenti sbuca di piattone senza spaventare anima viva sul terzo angolo di casa, centrato non benissimo da Cittadino ma deviato pericolosamente da Doumbia. Un tris cronometrico più tardi Piccoli, colpevole di aver perso il boccino una sporca decina prima nel doppio dialogo con le sue punte, sollecita il riflesso di Marchegiani (braccio alzato senza tuffarsi) dal limite sganciando il mancino sullo scivolone dell’ex Ferri dopo aver ottenuto il duetto con l’esperto attaccante sardo.
Verso la pausa, come premesso, s’accendono lampi. A 11′ dal riposo ancora la mezzala sinistra ospite mastica male in punta di lunetta il passaggio di ritorno dell’omologo di centrodestra in un’involontaria crisi di rigetto delle grandi manovre Saltarelli-Manconi-Cocco; a 7′ il sinistraccio di seconda di Cittadino sull’onda lunga dell’angolo di Mihai e infine la scivolata sventa-pericoli di Milesi per spezzare la catena di destra Saporetti-Semprini. Il figlio del vivaio atalantino pesca da fermo dalla sua metà campo lo schema per favorire controllo e girata al volo dai venti metri del cagliaritano, che saggia i riflessi del figlio d’arte tra i pali, mentre a vantaggio consumato c’è la reazione dell’ex, proprio il difensore spiranese, che sfiora l’insaccata col calcio franco a giro a metà del guado della seconda frazione. Di qua, ancora qualcosina. Due scollinamenti oltre la mezzora Giorgione s’incarta sull’assist involontario di Trainotti a respinta del pallone da destra del capocannoniere bluceleste; a 1′ dal 90′ Marchetti stoppa Ianesi di schiena sul la di Damian; al 92′, infine, il parapiglia generato dalla rimessa di Saltarelli provoca l’ultima corsetta con rasoterra piccoliano innocuo.
Simone Fornoni