AlbinoLeffe – Pro Sesto 1-1 (0-1)
ALBINOLEFFE (3-5-2): Pagno 6; Milesi 5,5, J. Gelli 6, Saltarelli 6; Gusu 6,5, Poletti 6 (32′ st Michelotti 6), Nichetti 6,5, Giorgione (cap.) 6 (26′ st Genevier 6,5), Tomaselli 5,5 (1′ st Martignago 6,5); Cori 6, Galeandro 5,5 (1′ st Manconi 6,5). A disp.: 12 Rossi, 40 Facchetti, 3 Riva, 8 Piccoli, 14 Ntube, 24 Marchetti, 27 Miculi, 44 Concas. All.: Michele Marcolini 6.
PRO SESTO (3-4-3): Del Frate 5; Mazzarani 6, Pecorini 6,5, Toninelli 7; Sala 6,5 (25′ st Lucarelli 6), Brentan 6, Gattoni 6, Scapuzzi (cap.) 6; Ghezzi 6,5 (44′ st Cerretelli sv), Capogna 6,5 (33′ st Capelli sv), De Sena 6,5 (25′ st Marilungo 5). A disp.: 12 Bagheria, 3 C. Maldini, 8 Gualdi, 9 Bezziccheri, 11 Grandi, 13 Marzupio, 23 Giubilato, 27 Ferrero. All.: Stefano Di Gioia 6 (senza patentino, ufficialmente Ettore Pasca).
Arbitro: Vergaro di Bari 5,5 (Martinelli di Seregno, Allocco di Bra; IV Pasculli di Como).
RETI: 16′ pt aut. Milesi (P), 21′ st Martignago (A).
Note: pomeriggio primaverile, spettatori 449 di cui 247 paganti per un incasso di 2.037,50 euro. Ammoniti Sala, Giorgione, Lucarelli e Toninelli per gioco scorretto. Tiri totali 12-7, nello specchio 5-0, respinti/deviati 2-3, parati 4-0. Corner 3-2, recupero 1′ e 4′ .

Zanica – Un passo avanti per la salvezza, uno indietro per la corsa ai playoff, destinata a proseguire a perdifiato con Piacenza (sabato 2 aprile, 17.30, senza il capitano diffidato), Virtus Verona (la contendente al decimo posto, l’ultimo utile), Legnago (sabato 16) e Trento. Una gara in salita ma anche con qualche rammarico di troppo, quella casalinga dell’AlbinoLeffe al cospetto della pericolante Pro Sesto. Perché Milesi ci mette il posteriore in acrobazia infilando la porta sbagliata ed è la paperissima del portiere nemico che se la fa passare sotto le braccia, dando l’impressione di farsela sfuggire all’ultimo girandosi su se stesso, a porgere il vassoietto al mancato bomber da 14 Jacopo Manconi, tornato da tre giretti ai box per confermare la dipendenza di cui soffre la squadra di Marcolini. Anche se il tocco in tap-in non è suo ma di Martignago, cui compagni e di fatto l’arbitro che indica la ripresa a metà campo solo a rete gonfiata attribuiscono la gioia personale. Pur se permane il dubbio se l’attrezzo abbia già varcato o meno la riga.
Il braccio di Sala per stoppare la palla dentro di Tomaselli, raggiunto dal cambio di campo di Gusu in combutta con la coppia di spondisti Cori-Giorgione, è il primo focherello acceso al poker cronometrico, ma ancora lontanuccio dal dunque. Un po’ più vicino il centravanti, disturbato dall’onnipresente pendolino destro altrui una sporca decina più tardi sul traversone sempre del rumeno, tanto che lo stacco in caduta finisce dritto per dritto. La scollinata oltre il quarto d’ora è fatale quanto il fine schiena del difensore scuola Atalanta per anticipare De Sena sull’ammollo di Ghezzi, a ruota di ben due rimesse laterali con Capogna ad appoggiare dall’intersezione dell’area col fondo. Il viterbese là davanti stacca una volta di più, benché centralmente, all’alba del ventiduesimo, senza tramutare in oro la prima conclusione seriana nello specchio, un peccato vista la precisione della scodellata calibratissima di Nichetti da mancina.
Se il capitano sannita ci prova invano dalla distanza alzando il sinistro a tiro della mezzora e della ripartenza rifinita da Poletti, cui tocca l’arduo ruolo di vice (Francesco) Gelli da mezzala fino ai due cambi al rientro dal tunnel, a un paio dall’intervallo tra il precedente, recuperatore oltre il dischetto a metà, e il possibile pari di sinistro quasi dal limite c’è Pecorini. Il secondo tempo comincia col ballo del liscio Gelli (Jacopo)-Capogna che cicca il sinistro dalla lunga (3′) e l’uscita in due tempi di Pagno in capo a un duetto di lancette per evitare guai dal taglio dell’assistman dell’auto-rompighiaccio sul rilancia di Scapuzzi. Il diciassette per poco non porta rogna ai blucelesti, quando il disimpegno di testa del perno dalla trequarti difensiva destra innesca la discesa dell’autoproclamato bomber dell’hinterland milanese e le controsterzate di Capogna cozzano contro Saltarelli e Milesi. Quindi è Del Frate, sulle prime capace di bloccare il fendente della bocca da fuoco del modulo rivisitato a 3-4-2-1, a raddrizzarla per i seriani, regalando l’1-1 sugli sviluppi del pallone a rientrare dell’ex Primavera Juve con Sacha a giocare di sponda all’indietro, con Martignago a insaccare in ritardo. Si rischia di brutto alla mezzora, quando Gattoni svetta dopo un gioco da quinto a quinto con la new entry Lucarelli, ma è il match winner , contrastato da un grande Toninelli, a sfiorare subito dopo il sorpasso rientrando sul mancino per provare in caduta a superare la barriera guantata dopo aver arpionato la sventagliata nichettiana. A una manita dal novantesimo il rumeno è sbilanciato sul retropassaggio dal fondo del compagno di linea manconiano, raggiunto dal filtrante di Genevier, che alle soglie del recupero la porge da destra per la spizzata dell’ariete della Tuscia e la volée alta di Mister Miracolo, stavolta inabile al santino. Al terzo di extra time, Jacopo per Martignago, il cui tiro a giro è un buffetto. A proposito, tutti i compagni sostengono che il gol l’abbia fatto il secondo e non il primo. Domandona: su quale frame il direttore di gara ha indicato la metà campo?