Carlo Mangoni ha sciolto ad inizio anno le riserve, proponendo la sua candidatura a sindaco di Caravaggio con un progetto per il centrodestra. Nella vita di tutti i giorni ricopre il ruolo di vicepresidente della Banca di Credito Cooperativo cittadina e, prima delle recenti fusioni, ne è stato presidente per molti anni. Oggi è pronto a scendere in campo per le prossime elezioni comunali, con idee ben chiare: “Mai come di questi tempi – ha esordito -, abbiamo bisogno di pensare, studiare e lavorare affinché tutti insieme si possa tendere ad un grande e giusto fine: la crescita omogenea dell’intera nostra comunità. Caravaggio è una grande ed operosa città, i caravaggini si contraddistinguono per la loro intraprendenza, per la loro capacità di saper coniugare il pensiero con l’azione e nell’essere lungimiranti nelle loro scelte. Questo ha portato la nostra comunità nel corso degli anni ad essere motore e punto di riferimento dello sviluppo economico, sociale e culturale anche oltre i confini della città”.
C’è un traguardo principale da raggiungere: “Il vero e primario obiettivo oggi è il sapere ritrovare e riaffermare un’identità propria in cui si riconosca la comunità caravaggina. Negli ultimi anni abbiamo visto una città ferma, che non ha saputo esprimere le proprie potenzialità. Una comunità che si sta chiudendo in sé stessa, refrattaria agli stimoli che i territori circostanti esprimono e dai quali prendono spunto per svilupparsi e migliorarsi. Sono queste le motivazioni che mi hanno portato ad impegnarmi e proporre la candidatura a guidare la nostra città. Sono convinto che con le forze del Centro, del Centro Destra e la nostra Lista Civica, saremo in grado di dare la scossa alla nostra città, risvegliarla e farla rivivere. Caravaggio deve tornare a marciare, scrollandosi di dosso l’alone di immobilismo che la sta avvolgendo”.
La gestione degli spazi sarà al centro dell’attenzione: “La riqualificazione dei molti edifici di proprietà comunale oggi dismessi – ha proseguito -, in stato di degrado e non più confacenti al loro primario utilizzo ci permetterà di portare in città nuovi e sempre più richiesti servizi ai cittadini sia in campo abitativo che in campo sociale e socio-sanitario, spazi dedicati alla formazione per i giovani e di conseguenza una maggiore vivibilità del centro storico, centro su cui dovremo focalizzare l’attenzione al fine di renderlo più sicuro, vivibile e attraente per le attività commerciali che oggi l’hanno abbandonato. Una città vivibile, dove le periferie che si stanno sviluppando non siano solamente dei quartieri dormitorio ma trovino la loro giusta collocazione nel contesto cittadino. La Caravaggio agricola dovrà trovare la sua giusta collocazione all’interno del tessuto produttivo della nostra comunità”.
Tre le direttrici fondamentali attorno a cui sviluppare il lavoro: “Agroalimentare-Agroenergia-Agroambiente, su queste porteremo lo sviluppo del nostro patrimonio agricolo. Caravaggio città artigiana da sempre, oggi deve ritrovare nuovi stimoli e nuovi investitori che credono nel nostro territorio. Gli investimenti fatti da Brebemi stanno portando le prime grandi opportunità sul nostro territorio. Nuove partite si stanno aprendo, la più significativa, collegata alla Brebemi, è il cosiddetto chilometro verde. Con le Amministrazioni comunali interessate saremo attenti e meticolosi nel valutare le nuove opportunità di sviluppo del territorio senza perdere di vista il rispetto dell’ambiente”.

Norman Setti