Era partito fortissimo il Torre de’ Roveri nel suo girone di Prima categoria: quattro vittorie su quattro per i biancazzurri, oltre al passaggio del turno in Coppa. Poi lo stop forzato, che ha messo momentaneamente nel cassetto le ambizioni dello squadrone guidato da mister Rinaldi. Pur con il rammarico di aver vista interrotta per vicende extracalcistiche la striscia positiva dei suoi, il diesse Manuel Lussana non perde l’ottimismo: “Dispiace perchè eravamo partiti con le carte in regola per fare una stagione importante, ma d’altra parte eravamo consapevoli che l’interruzione dei campionati sarebbe potuta arrivare da un momento all’altro – spiega -. E così in effetti è stato: abbiamo giocato il mercoledì il turno infrasettimanale, e due giorni dopo è arrivata la notizia dello stop. Abbiamo proseguito fino a quando abbiamo potuto con allenamenti individuali sia per la prima squadra che per il settore giovanile, ora invece siamo fermi in attesa di novità”.

Le incognite per il futuro sono tante, a cominciare dalla modalità di prosecuzione della stagione: “Abbiamo partecipato alla riunione del CRL della scorsa settimana, durante la quale sono emerse le diverse opzioni – racconta Lussana -. Riprendere a gennaio per finire a luglio sarebbe un’impresa, speriamo almeno di poter svolgere un campionato “light” concludendo il solo girone di andata per poi passare direttamente agli spareggi. Dal canto nostro vogliamo farci trovare pronti: il nostro preparatore atletico è in contatto costante con i ragazzi, e anche noi della società siamo loro vicini con incontri periodici in videoconferenza. Lavoriamo già per il futuro, così come accaduto in occasione dello scorso lockdown: a giugno abbiamo svolto un camp dedicato al vivaio per mettere a punto e testare i vari allenamenti studiati appositamente per rispettare il protocollo anti-Covid, che poi abbiamo messo in pratica anche con la prima squadra a inizio stagione”.

Sulla novità dell’abolizione del vincolo che sta un po’ scombussolando tutto il sistema dilettantistico, Lussana si dice molto scettico: “In questa fase, avendo un settore giovanile del tutto nuovo, non abbiamo ancora avuto occasione di portare dei nostri ragazzi in prima squadra, ma si tratta di un obiettivo a medio termine che abbiamo già messo nel mirino – precisa il diesse biancazzurro -. Fatta questa premessa, credo che l’abolizione definitiva del vincolo non sia positiva, perchè le società lavorano sul settore giovanile per formare tanti ragazzi e rischiano poi di rimanere con un pugno di mosche in mano. Magari sarebbe stato sufficiente abbassare di un anno l’età utile per lo svincolo, quindi a 24 anni, o trovare altre vie di mezzo che avrebbero potuto  tutelare maggiormente giocatori e società, con quest’ultime che saranno costrette a rivedere parte del loro lavoro”.

D’altra parte per una società dai numeri importanti come il Torre de’ Roveri, con oltre 220 tesserati (di cui molti parte del nutrito vivaio) e anche una squadra che partecipa al campionato dilettanti CSI, la programmazione è fondamentale: “Il nostro obiettivo è quello di proseguire nel nostro progetto di crescita, al di là delle decisioni che verranno prese dal Comitato circa la prosecuzione dei campionati – conclude Lussana -. La nostra dirigenza, guidata dal presidente Cristoforo Giorgi, crede tantissimo in questa società e nei valori che porta avanti”. 

Fabio Spaterna