“Forza Atalanta, dai, spingi più forte che puoi”. Per adesso sta spingendo verso le semifinali di Europa League, ma quella che si celebra stasera allo stadio di Bergamo è tutt’altra storia. A quarant’anni dalla prima volta all’altoparlante di un inno rimasto nella memoria collettiva, quindi anche dei tifosi nati “dopo”, Marino Magrin, Enzo Conti e Beppe Guerini, voce e compositori, rispondono presente in un amarcord che niente e nessuno può togliere loro. Il “Forza Atalanta” cantato da colui che a pelo d’erba tirava la bomba e dal coro dell’Atalanta Club Valgandino risuona nell’aria, nelle orecchie e nel cuore prima del Monday Night con l’Hellas Verona.

Un omaggio dalla Società al Club di stanza per le iniziative sociali al ristorante “Da Leone” a Vertova, dove lo scorso 19 marzo è stato consegnato il premio Bravo Papà al sei volte genitore Antonio Percassi, il presidentissimo. La storia del brano è la sublimazione della passione romantica e sfrenata figlia degli Anni Ottanta. Lanciato nella primavera del 1984, cinque anni dopo la nascita, auspice Elio Corbani, del Club in valle, oggi duecento soci, è un qualcosa nato da un’amicizia profonda: “Nei ritiri estivi a Ziano e Roncegno e in Bergamasca – ricorda Conti, attuale presidente del club valgandinese  – costruimmo una bellissima amicizia con molti giocatori, favorita dal fatto che l’allora patron Miro Radici fosse come lo è oggi nostro presidente onorario. Magrin, che arrivava con la sua Fiat 850 coupé bianca, fu presto uno di noi e con lui Foscarini, Benevelli, Mutti, Perico, Rossi e molti altri. Nacquero partite di solidarietà e cene indimenticabili alla trattoria Cite delle sorelle Nodari a Cirano di Gandino, complice il parroco don Damiano Ghilardini, che doveva raccogliere fondi per la nuova chiesa, ricostruita dopo il crollo del campanile nel 1968”.

Il gazzanighese d’origine Conti, chitarrista provetto come del resto il grande Marino, condivideva al tempo l’attività orchestrale con Beppe Guerini di Semonte, “Enzo & Beppe”. L’inno nacque di fatto nel 1983 al Bar Sandra di Semonte, gestito dal fratello di Beppe, Dino): “Marino lanciò l’idea di incidere un inno atalantino – ricorda Guerinisull’onda dei successi che avrebbero riportato la squadra in serie A, con Magrin (13 gol) vice-capocannoniere dietro a Pacione”. L’autore del testo è proprio Magrin, il compositore di fatto, insieme a Enzo e Beppe, il maestro Alessandro Poli di Fiorano che ha lasciato questa terra dieci anni or sono. Gli Amici del Club Valgandino fecero il resto, accompagnando in coro le rime baciate delle strofe anche nello studio d’incisione “Luciano Zanetti” di Lecco.

“Non fu semplice smussare la cadenza veneta di Marino – spiega Conti – così come quella bergamasca dei coristi. Furono serate indimenticabili, il ricordo va a chi è andato avanti come Franco Ongaro ‘Pelè’, Renzino Rottigni, Piero Gelpi, Benito Guerini ed Egidio Gherardi”. Il debutto dell’inno nel santuario cittadino del pallone risale al primo aprile 1984, in occasione di un’Atalanta-Como 1-1. Magrin segnò, come spesso gli capitava, su calcio di punizione e le due squadre a fine stagione salirono insieme in serie A. Sulle pagine de L’Eco fu Pier Carlo Capozzi a parlarne. “Prima della partita, per ben due volte – scrisse il giornalista bergamasco – l’altoparlante manda in onda “Forza Atalanta”, un inno dedicato ai neroazzurri e cantato da Marino Magrin. Il motivetto fa presa soprattutto quando arriva il momento dell’alé-oh-oh, che coinvolge tutto lo stadio Curva Nord in testa, con relativo momento di commozione”. Nel 2007, in occasione del Centenario dell’Atalanta B.C., il video venne arrangiato in chiave “pop” da Valerio Baggio ed Herbert Bussini, e proposto in un video ancora visibile su You Tube, unitamente a quello storico del 1984. Nel 2016, per il mezzo secolo del Club Amici, l’esecuzione di Magrin e del coro dell’Atalanta Club Valgandino sul Sentierone. Una storia irripetibile, com’è irripetibile l’inno.