Milan – Atalanta 0-1 (0-0)
MILAN (4-2-3-1): Jungdal; Bosisio, Tahar, Stanga, Oddi; Frigerio, A. Brambilla, Mionic; Olzer, Capone (27′ st Signorile), Tonin. A disp.: Moleri, Obaretin, P. Grassi, Cretti, Di Gesù, Robotti, El Hilali, Desplanches. All.: Federico Giunti.
ATALANTA (4-3-3): Dajcar (42′ pt Vismara); G. Renault, Scanagatta, Scalvini, Ceresoli; Gyabuaa Panada, Cortinovis (42′ st Olivieri); Ghislandi, Kobacki (33′ st Italeng), Sidibe (1′ st Carrà). A disp.: Viviani, Hecko, Berto, Zuccon, F. Grassi, Mediero, Bertini, De Nipoti. Allenatore: Massimo Brambilla.
Arbitro: Vigile di Cosenza (Zampese e Torresan di Bassano del Grappa).
RETE: 18′ st Cortinovis.
Note: ammoniti Scanagatta, Panada e Ceresoli per gioco scorretto. Recupero 1′ e 5′.

Milano – Un montante per parte, tra decimo e quattordicesimo, tanto per scuotere una partita vagamente noiosa. A firma di Sidibe dopo una paratone del guantato di casa sulla botta da fuori di Gyabuaa, e di Tonin che rientra sul mancino nell’unica circostanza in cui il prossimo diciassettenne Scalvini se lo perde. Alla fine a uscire dai binari di una parità sostanziale serve l’assolo di Alessandro Cortinovis per il deragliamento della difesa del Milan col trenino del matchball a fare ciuf ciuf a fil di primo palo. La Primavera dell’Atalanta, dopo la mezza delusione dell’1-1 di domenica scorsa all’esordio contro la Juventus, trova il battesimo stagionale coi tre punti confermando comunque di essere spuntata a livello di boa dell’attacco: via Roberto Piccoli, Olaf Kobacki e Jonathna Italeng in due non fanno un centravanti. A risolvere la pratica ha dovuto pensarci il fantasista cittadino, uno dei fuoriquota rimasti all’ovile.
Massimo Brambilla, nella sfida del sangue col figlio Alessio, metronomo locale, ha dovuto ancora ridisegnare il tridente adattando la mezzala ivoriana di cui in premessa, aiutata nel quasi gol dal razzente mancino Ceresoli, ad ala, stavolta a mancina, con avanzamento dall’altra parte del jolly Ghislandi, uno dei più ficcanti in una partita avara di occasionissime. Era la seconda del tris alle 11 del mattino destinato a chiudersi domenica 4 ottobre a Zingonia ospitando l’Empoli. Al Centro Sportivo Vismara in realtà la chance numero 1 nerazzurrina è triplice, perché va messo in conto la zuccata dell’ala osiense. Di là lo stesso si rende utile stoppando la conclusione di Capone, al 26′ invece è nuovamente Sidibe ad andare vicino al bersaglio facendosi però parare la girata da Jungdal. Nella ripresa, finita la prima metà col tuffo del centrocampista ex Parma, il giro di lancetta cruciale è il diciotto, con imbucata del play Panada a favore del ricciolone dalla fascia al braccio. Paolo Vismara, subentrato a fine primo tempo all’infortunato Dajcar, non corre rischi particolari. Il risolutore della pratica a momenti bissava dai venti metri dopo aver seminato un paio di aspiranti marcatori, mentre il siracusano Giuseppe Carrà, autore del provvisorio vantaggio contro la Juve, non trova lo specchio.