L’esordio nel calcio per Matteo Ruggeri è avvenuto a Zogno nel 2008. Lo vediamo (nella foto sopra, cerchiato) tra i suoi compagni. Abbiamo chiesto alcuni ricordi al suo primo allenatore Alessandro Bonacina: “Allora la società si chiamava  Zogno 98 e il presidente  era Lorenzo Carminati. Con la scuola calcio avevo notato le qualità di questo bambino e avevo chiamato il maestro Bonifacio a visionarlo.  Arrivato Bonifaccio al campo Polli ho detto al presidente “paga il caffè al maestro che è venuto a vedere i nostri bambini” e Carminati mi ha risposto sorridente: “Eh certo devo anche pagare il caffè a chi viene a portar via i bambini più bravi”. Dopo un anno passato a Zogno, l’anno successivo Matteo ha continuato ad allenarsi con noi, ma andava una volta a settimana all’Atalanta che poi nel 2011 decise di tesserarlo”.

Dunque, Bonacina, puoi vantare di essere stato il primo allenatore di Ruggeri e lo stesso giocatore dell’Atalanta ti chiama “il mio primo allenatore”. Che cosa avevi notato di importante in Matteo?

Secondo me aveva tre qualità importanti, corsa, sinistro e tiro. A proposito di tiro ricordo che avevo un problema a gestirlo con gli altri bambini perché tirava troppo forte e rischiava di fargli del male. Un giorno mi ha colpito con una pallonata in faccia che mi ha quasi sbalordito e scherzosamente l’ho inseguito dandogli qualche calcetto, episodio che anche lui ricorda benissimo”.

Ovviamente Matteo è poi stato cresciuto dall’Atalanta ma tu lo vedi ancora dato che abita appena sopra il campo di Zogno dove alleni. Cosa gli dici?

Gli dico, Matteo a 18 anni non puoi fare la vita come i tuoi amici, devi fare sacrifici ma ti verranno ripagati. Ascolta quello che ti dicono i tuoi preparatori… ma ogni tanto disobbedisci, e anche se sei un difensore prova a tirare in porta che hai un bel tiro e se ti capita di segnare vedrai che poi ti danno libertà”.

 

L’esordio in prima squadra per Matteo non è un punto di arrivo ma di partenza. Nel suo ruolo davanti a sé ha nientemeno che Gosens. “Certamente Matteo deve crescere nella tecnica e nella visione di gioco, ma è lì per questo all’Atalanta dove Gasperini può farlo diventare un campione perché crede in lui. Questa estate è venuto al camp della Zognese a darmi una mano perché Matteo è un ragazzo bravo e generoso e non dimentica mail la squadra da cui è partito. Ha già sostenuto negli anni diversi stage con la Nazionale Under 15, 16, 17,18, ma quando ci sono manifestazioni della sua Zognese se può passa a salutarci”.

Lo scorso anno  alla presentazione di tutte le squadre della Zognese (nella foto Ruggeri con il presidente Pesenti) questo fu il saluto di Matteo prima di essere circondato da tutti i bambini per la foto ricordo: “E’ per me un onore essere qui. Divertitevi e mettete il massimo impegno!”.

Corsa, sinistro, tiro e poche chiacchiere.

i bambini della Zognese e i dirigenti con Matteo Ruggeri

Bonacina può essere soddisfatto, per Matteo il bello continua.