L’ha allenato da subentrato in una situazione disperata nella scorsa stagione, promuovendolo titolare 9 volte su 14 di cui 7 di fila da febbraio ad aprile. Ora Kamaldeen Sulemana, attaccante ghanese classe 2003 che con l’omonimo Ibrahim, riserva della mediana nerazzurra, ha condiviso due partite in Nazionale senza giocarci contemporaneamente nel giugno dell’anno scorso, è l’obiettivo di calciomercato nettamente più abbordabile dall’Atalanta del neo tecnico Ivan Juric che lo vede molto di buon occhio a dispetto di un’annata da soli 2 gol con 3 assist nel Southampton.

La distanza tra l’offerta e la richiesta è di 3 milioni, i 18 messi sul piatto dalla dirigenza bergamasca e gli almeno 21 richiesti dai neo retrocessi Saints. Gli altri profili per un reparto offensivo che verosimilmente dovrà dire addio al ricercatissimo Ademola Lookman, del resto, costano anche di più, a cominciare dal più caro, il brasiliano venticinquenne Igor Paixao, il più brevilineo del lotto (Sulemana è 1,74, come il nigeriano), per il quale il Feyenoord non pare disposto a scendere sotto i 30 milioni. Il già rodato Albert Gudmundsson, al rientro al Genoa dal prestito alla Fiorentina e già in coppia in rossoblù col capocannoniere atalantino Mateo Retegui, è spiato dal buco della serratura, profilandosi un duello tra gli ex Giovanni Sartori, uomo mercato del Bologna, e Gian Piero Gasperini, che lo vorrebbe alla Roma.

Se il terzo giocatore attenzionato per l’attacco è il danese del 2005 Adam Daghim, i metro e 89 ma mobilissimo lungo tutto il fronte, ora impegnato nel Mondiale per Club in maglia Red Bull Salisburgo, la Dea è a caccia anche di innesti per le fasce e il centrocampo. Tutti giovani, con prevalenza di Under tranne nei ruoli in mezzo al campo. Si comincia dalla corsia sinistra, dove il ballottaggio è tra il belga-portoghese (2004) Diego Moreira dello Strasburgo e il giapponese Keita Kosugi (2006) del Djurgaardens. Mitchel Bakker, esaurito il prestito al Rennes, dal canto suo è vicino alla permenenza in Ligue 1 al Marsiglia di Roberto De Zerbi.

Infine, occhio di riguardo al centrocampo, che rischia di perdere Ederson dos Santos. Se per Lookman il Napoli pare essersi temporaneamente allontanato, per il brasileiro a due fasi più veloce del mondo non sono ancora pervenute offerte congrue o comunque non sono stati allacciati canali ufficiali di trattativa. Al Gasp verrebbe conteso l’obiettivo della scorsa estate, il simil-Koopmeiners, il danese nato a Londra, il 2000 mancino Matt O’Riley poi finito dal Celtic al Brighton che vorrebbe farci cassa, ma tra gli scozzese c’è tuttora la mezzala belga Arne Engels (2003) già affrontata in Champions League l’anno passato, una diga anche per la difesa (finì 0-0).

Tra i pupilli dell’allenatore croato, invece, due del Torino, Samuele Ricci  e il regista mancino Ivan Ilic, entrambi del 2001, il secondo esploso a Verona proprio agli ordini di Juric che lo stima moltissimo. Va rimarcato che due lunedì fa, in sede di presentazione alla stampa, l’interessato aveva recisamente negato di aver presentato un taccuino al diesse Tony D’Amico coi nomi dei suoi pupilli sopra. Da lì, l’unico movimento di mercato è stato in entrata, l’acquisto del difensore ivoriano Odilon Kossounou, prima in prestito e basta dal Bayer Leverkusen. 20 milioni che se ne vanno, mentre saranno 12+6 quelli da Cagliari per i riscatti di Roberto Piccoli e Michel Adopo. Ma siamo giusto allo start di operazioni a tavolino che si preannunciano lunghe, complesse e probabilmente un po’ sofferte. A cominciare dalla chimera appunto nella retroguardia, il 2006 del Parma Giovanni Leoni, che l’ad ducale Federico Cherubini ha affermato di voler tenere un altro anno ma che oltre alle milanesi, col Diavolo in testa, interessa pure il Tottenham fuori confine. Un trentello anche lì, come scalare il Mortirolo col bike sharing.
Simone Fornoni