Bergamo – Che cosa fa Miriam Sylla durante l’estate? Scopre Bergamo… La neo schiacciatrice della Foppapedretti ha scelto di visitare la città e la sede del Volley Bergamo, ammirare la sala dei trofei e le gallerie fotografiche che raccontano tanta storia e tante vittorie.
Ammaliata dalle stelle lucenti che hanno vestito la maglia che ora sarà anche sua, ha raccontato al sito ufficiale della Foppa il suo stato d’animo varcando la soglia degli uffici di via Albricci: “E’ un’emozione forte perché questa è la mia prima esperienza da “grande”. La pallavolo per me da ora diventa un lavoro anche se continua a essere una passione. E pensare che ho iniziato a giocare in un modo un po’ particolare… “costretta” da mia cugina. Poi però mi sono accorta che mi piaceva e ho continuato…”
Arrivi a Bergamo da Campione d’Italia under 18 con Villa Cortese. Raccontaci che emozione è stata la vittoria di una finale in cui sei stata giudicata miglior giocatrice.
“Non ce l’aspettavamo di vincere, perché avevamo diverse assenze. Ma dopo le prime due gare ci siamo dette: noi ci proviamo lo stesso. E alla fine ci siamo prese lo scudetto. E’ stata un po’ la dimostrazione che la volontà conta sempre e può fare la differenza”.
La stessa volontà che dovrai mettere indossando la maglia della Foppapedretti.
“Devo crescere ancora molto, sicuramente. Quindi mi devo mettere in mente che devo fare ancora tanto, mi devo impegnare, ci devo mettere tanta volontà. E il resto verrà da sé”.
Che idea ti sei fatta della Foppapedretti?
“E’ una società forte, dove ci sono sempre state giocatrici importanti, quelle che io guardavo in televisione. Bergamo mi è sempre piaciuta e ho sempre voluto venire qui. Quando è arrivata la chiamata, ho colto l’occasione al volo”.
A chi ti ispiri?
“Tai Aguero”.
Hai scelto la maglia numero 17. Perché?
“Perché è un numero che non piace a nessuno…”.
Continuerai gli studi?
“Sì, inizierò il quinto anno di un istituto professionale e mi dividerò tra scuola e palestra”.
Arrivi dall’esperienza con la maglia della Nazionale italiana ai Mondiali juniores. Che cosa ti ha dato?
“Tanto, perché in Nazionale è tutto diverso rispetto al club. Ti trovi con ragazze con cui durante l’anno sei stata avversaria e bisogna raggiungere la giusta coesione. E’ come un puzzle che viene assemblato alla fine di tutto il lavoro”.
Ti aspettano altri appuntamenti con la maglia azzurra?
“No, il mio ciclo in juniores si è concluso con i Mondiali in Repubblica Ceca”.
Ma un pensiero alla seniores lo farai?
“Certo! E’ il mio sogno. Vorrei arrivarci e mi allenerò tanto anche per questo”.
Ti spaventa un po’ questa nuova avventura in serie A?
“Non ho paura, ma sono sicuramente emozionata. Lavorerò tanto per cercare di ritagliarmi un posto, perché è quello che devo fare. E quando avrò l’occasione di scendere in campo cercherò di fare più punti possibili, perché è con quelli che si vincono le partite”.