AlbinoLeffe – Catanzaro 1-1 (0-0)
ALBINOLEFFE (3-5-2): Savini 6; Canestrelli 6, Mondonico 7, Riva 6; Borghini 6,5 (44′ st Petrungaro sv), Gelli 6,5, Genevier 6,5 (15′ st Nichetti 6,5), Giorgione (cap.) 6, Tomaselli 6,5 (16′ st Gusu 6,5); Manconi 5,5, Cori 5,5 (21′ st Gabbianelli 6,5). A disp.: 24 Paganessi, 31 Caruso (p), 2 Cerini, 3 Berbenni, 11 Galeandro, 19 Ravasio, 27 Miculi, 32 Maritato. All.: Marco Zaffaroni 6,5.
CATANZARO (3-5-1-1): Di Gennaro 6; Scognamillo 5,5, Fazio 6, Gatti 6; Pierno 6 (15′ st Garufo 5,5), Verna 6,5, Baldassin 6,5, Di Massimo 6,5 (42′ st Parlati sv), Porcino 6,5 (42′ st Contessa sv); Carlini (cap.) 7; Curiale 5 (30′ st Evacuo 6). A disp.: 1 Mittica, 22 Branduani, 9 Jefferson, 15 Molinaro, 20 Riccardi, 25 Grillo, 27 Casoli. All.: Antonio Calabro 6.
Arbitro: Gualtieri di Asti 6,5 (Bahri di Sassari, Torresan di Bassano del Grappa; IV Luciani di Roma 1).
RETI: 17′ st Carlini (C), 36′ st Mondonico (A).
Note: ammoniti Pierno e Scognamillo per gioco scorretto. Tiri totali 5-8, nello specchio 3-4, respinti/deviati 1-0, parati 2-2. Corner 0-3, recupero 0′ e 4′.

Gorgonzola (Milano) – Come lavarsi via l’onta dell’errore di posizionamento del possibile ko trovando il santino della domenica. Perché per l’AlbinoLeffe, nel quarto di finale di andata dei playoff nazionali di serie C, nella ripresa è stato tutto un fà e desfà di Davide Mondonico, stesso cognome di Emiliano, che da lassù starà sicuramente guardando di sotto. Il totem, il trampoliere della difesa, che per emendarsi dallo spazio regalato a Carlini nel piazzare l’acuto facendosi bruciare non trova di meglio che sbatterla tumida dalla distanza, a incrociare, un gol pazzesco che non eviterà ai seriani l’obbligo di vincere a Catanzaro per guadagnare le semifinali a discapito della testa di serie di turno.
il tentativo di seconda del defilato Mondonico (8′) sugli sviluppi della punizione da sinistra di Genevier e lo spunto di Manconi, che aggira Gatti col portiere avversario a negargli il tredici proteggendo un po’ in affanno il palo alla sua sinistra, mentre di là l’esperto rompighiaccio, per il momento inconsapevole della particina a copione, inforca una spettacolare quanto vana bicicletta una corsetta cronometrica dopo il quarto d’ora sugli sviluppi del primo corner. Non si deraglia dai binari dell’equilibrio. Al 25′ Porcino guadagna il fondo chiamatogli da Di Massimo senza che Curiale arrivi in tempo per correggere in porta, appena a tiro della svettata imperfetta di Pierno nel classico gioco da quinto a quinto. I calabresi puntano sulle manovre d’aggiramento, ma non pungono per mancanza di tempismo, vedi ancora la mezzapunta con la fascia al braccio che allo scollinamento della mezzora devia fuori a corpo morto, dritto per dritto solo davanti a Savini, il tracciante ancora del suo laterale mancino , raggiunto dall’apertura di Baldassin.
Se il taccuino della prima frazione si esaurisce con la torsione di Cori accarezzata da Borghini (34′) e col radente a lato by Di Massimo (allungo di Pierno) a tiro dell’intervallo, 14 giri di lancetta dopo il rientro dal tunnel lo stesso centrocampista fa le prove generali in convergenza da sinistra infilando Canestrelli sotto le gambe per la presa comunque comoda dell’estremo bluceleste. Il successivo tris d’orologio suona le campane a morto per il punteggio, perché il perno di casa non regge il giro su se stesso e il destro impietoso nell’angolino dell’aspirante match winner davanti al dischetto. L’assist dal centrodestra di piatto sinistro è di Verna, che conferma la vena innescando anche la botta di Baldassin (22′) parata in due tempi. I cambi però rimescolano le carte: non si rischia di dover rimontare dovendone segnare due senza beccarne nella tana nemica come contro il Modena, ed ecco la stoccata sotto il sette dell’anello debole della catane sullo svantaggio, dai venti metri, salito chissà perché alla Toloi e servito chissà come da Gabbianelli, rifinitore inserito al posto dell’unico centravanti della domenica. La gambona protesa e lambita è di Fazio, l’ascensore altino d’un amen degli alri a un paio dal novantesimo è di Evacuo sull’ultimo angolo. Profondo in eccesso il filtrante di Gelli per la new entry Petrungaro, forse spesa tardino: mercoledì 2 giugno, alle 17.30, al “Nicola Ceravolo” si può fare la storia.
Simone Fornoni