Parlare di Scansopoli sarebbe paradossale, visto che col 2-0 sul groppone del posticipo maturato in appena 11 giri di lancetta la Roma nei confronti della Fiorentina ha perso una posizione, causa combinazione tra scontri diretti (vinto 3-1 all’andata) e differenza reti complessiva peggiore. A rimetterci da questa corsa a tre verso l’Europa a quota 59 punti, a una vittoria di distanza dalla Lazio quinta, però, è sempre e comunque l’Atalanta, tornata al bottino pieno a La Spezia ma in svantaggio perenne nella classifica avulsa (dalla quinta in giù, 2-2 e 0-0, 1-2 e 0-1, 1-4 e 0-1). Dopo aver pregustato il sorpasso nel giorno di festa, i nerazzurri sono nuovamente retrocessi all’ottavo posto che li lascerebbe fuori dalle competizioni Uefa.

Consumati i botti al 5′ col rigore di Nico Gonzales, sfiorato appena da Karsdorp, e col bis sei minuti più tardi dell’ex atalantino Jack Bonaventura, inseritosi per il sinistro a giro a pelo d’erba sull’assist dello stesso scatenato argentino, il problema persistente per la squadra di Gian Piero Gasperini si chiama calendario. Al netto degli scontri ad andata e ritorno col lotto delle concorrenti per un posto al sole, infatti, il fardello è il ben noto incrocio pericoloso a San Siro col Milan sulla strada dello scudetto. Non potendo permettersi calcoli e tabelle di marcia di sorta, dopo la riesumazione mourinhiana del presunto cadavere gigliato a ruota del tris di ko di fila, gli eroi della Bergamo del pallone devono scucire il tricolore virtualmente già sulle maglie rossonere (+2 sull’Inter), battere anche l’Empoli al Gewiss Stadium all’ultima di campionato e attendere sviluppi. La quinta e la sesta si qualificano all’Europa League, mentre se la settima sarà la Lupa da vincitrice della Conference League toglierà la slot per la medesima spettante a un club del nostro campionato.

I viola devono rendere visita alla Sampdoria, cui manca la certezza matematica della salvezza (a 33, a braccetto con lo Spezia), per poi ricevere la Juventus ormai priva di obiettivi essendosi assicurata già da due turni l’accesso alla prossima Champions League; i giallorossi ospiteranno il Venezia quasi spacciato chiudendo a Torino coi granata dell’allievo gasperiniano Juric e, dulcis in fundo, le Aquile di Sarri devono giocare in casa dei bianconeri e contro il Verona. Un’impasse assai rischiosa in cui bisogna raccogliere per forza tutte le energie residue, darsi una mossa e osare l’inosabile, perché dovendo aspettare l’esito di Cagliari-Inter i Pioli-boys non possono permettersi a loro volta passi falsi. Intanto dagli USA rimbalza la voce dell’acquisto di una quota di quota di minoranza societaria, verosimilmente quella lasciata libera dai bergamaschi Radici, Selini, Fratus e Lazzarini, da parte di Arctos Sports Partners per 36 milioni di euro (riferisce Sportico). Stephen Pagliuca e soci hanno il 47,3%, la Famiglia Percassi il 37,8% e il resto era degli imprenditori bergamaschi usciti dal CdA.
Simone Fornoni