Con la primavera e il cambio dell’ora, si entra ufficialmente nella stagione dei verdetti. Nel girone E di Prima, la sfida tra Città di Dalmine e Mozzo ha portato in dote la matematica retrocessione dei padroni di casa e, nel contempo, la certezza della permanenza in categoria per la compagine ospite, che grazie al successo di giornata porta a sette la striscia di risultati utili consecutivi. Un ruolino di marcia di tutto rispetto, frutto di quattro vittorie e tre pareggi, che acquisisce ancor più peso e prestigio in funzione del marcato equilibrio, che fin dall’inizio delle ostilità caratterizza l’andamento di un torneo serratissimo, tuttora aperto a sorprese e colpi di scena. Decisivo il calcio di rigore trasformato da Nardozza dopo quindici minuti di gioco, a coronamento di una supremazia che rimanda, primariamente, alla concretezza, nonché allo stato di forma a disposizione dei ragazzi allenati da Stefano Gatti. In un’annata non semplice, scandita da infortuni, spesso di grave entità, tra i quali quelli riguardanti Licini, Bonati e bomber Simone Sana, vale a dire tre pedine-chiave per gli altrettanti reparti dello scacchiere rossoblu, il Mozzo ha saputo rilanciare con le armi della compattezza e della determinazione, vendendo cara la pelle su tutti i campi e incamerando, con il girone di ritorno, quei punti che, domenica dopo domenica, hanno comportato fiducia e rinnovate consapevolezze. Per la società del presidente Ghezzi, uno dei banchi di prova più duri offerti lungo i sette anni di permanenza in Prima categoria, può dirsi ora superato. E il merito, come riconosciuto a fine-gara da mister Gatti, va equamente diviso tra tutte le componenti.
Nik

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