In questi giorni di isolamento forzato, in cui tutti i bergamaschi sono costretti a non muoversi da casa, pregando perché questo stramaledetto virus scompaia, muoia, sparisca, si estingua, se ne vada su un’altra galassia (ce ne sono così tante, proprio qui doveva venire), i ragazzi del Berbenno hanno pensato bene di rendere pubblica un’iniziativa che per importanza e sensibilità è davvero lodevole.
La squadra ha deciso di devolvere all’Ospedale Papa Giovanni XXIII i soldi fin qui raccolti relativi a “multe e crocette”. La multa è una quota che i giocatori devono versare per ogni ammonizione, espulsione, squalifica (vale anche per i dirigenti) e per tutta una serie di piccole mancanze come ritardi ingiustificati, perdita o dimenticanza di vestiario o materiali vari (tanto per intenderci è il classico: raga, chi di voi ha la mia borsa, mia mamma mi ha detto che quella che ho portato a casa è di qualcun altro). La crocetta invece riguarda le partitelle di fine allenamento: ai componenti la squadra che perde la partitella viene assegnata una crocetta.
Naturalmente tutto questo è all’insegna della sana competizione all’interno della squadra. Anche perché a fine campionato i soldi raccolti vengono usati per una serata/nottata di divertimento con gran mangiata al ristorante e poi il resto della notte in discoteca.
Questo in condizioni normali.
Adesso però siamo in emergenza e l’imperativo è dare prova di unità. E quest’iniziativa ne è una dimostrazione concreta.
I giocatori del Berbenno, ognuno da casa propria, armati di smartphone e di voglia di dare il proprio contributo alla causa, hanno deciso di rinunciare alla serata di divertimento e di donare questi soldi a chi è chiamato in prima persona a combattere contro il nemico invisibile.
Come si suol dire, ognuno faccia la sua parte e tutti insieme ne verremo fuori. Ecco, la squadra di calcio di Berbenno la sua parte l’ha fatta.
Francesco Di Vincenzo