Atalanta – Parma 3-0 (1-0)
ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi (cap.), Djimsiti, Palomino; Hateboer (36′ st Caldara), De Roon, Freuler (20′ st Miranchuk), Gosens (20′ st Maehle); Pessina; Ilicic (13′ st Malinovskyi), Muriel (1′ st D. Zapata). A disp.: 31 Rossi, 57 Sportiello, 4 Sutalo, 26 Mojica, 27 Depaoli, 40 Ruggeri, 7 Lammers. All.: Gian Piero Gasperini.
PARMA (4-1-4-1): Sepe 6; Busi 5,5, Bruno Alves (cap.) 5, Valenti 5,5, Gagliolo 6 (33′ pt Gius. Pezzella 5,5); Karamoh sv (10′ pt Mihaila 6,5), Hernani 6, Cyprien 5, Sohm 5,5, Kurtic 6; Inglese 5,5 (1′ st Cornelius 5). A disp.: 34 Colombi, 4 Balogh, 29 Dierckx, 16 Laurini, 31 G. Ricci, 15 Brugman, 17 Dezi, 37 Camara, 32 Brunetta. All.: Fabio Liverani 5,5.
Arbitro: Sacchi di Macerata 6 (Tolfo di Pordenone, Berti di Prato; IV Giacomelli di Trieste. Var Guida di Torre Annunziata, AVar Galetto di Rovigo).
RETI: 15′ pt Muriel (A), 3′ st D. Zapata (A), 16′ st Gosens (A).
Note: partita ritardata di 7′ per problemi all’impianto di comunicazione tra arbitro e Var. Ammoniti Cyprien e Pessina per gioco scorretto. Tiri totali 15-1, nello specchio 6-1, respinti 2-0, parati 3-1. Corner 12-3, recupero 2′ e 2′.

BergamoMuriel, il suo cambio di giornata Zapata, Gosens: l’Atalanta continua a volare verso l’alta classifica, il Parma già decimato alla vigilia può solo limitare i danni per modo di dire senza costruire alcunché. Un pomeriggio rischiarato dai riflettori e dall’esordio con gol sfiorato del danese Joakim Maehle. L’altro sorrisone è per Mattia Caldara, al rientro dopo l’operazione al tendine rotuleo sinistro dell’8 ottobre: 9′ e recupero per Hateboer, finora aveva giocato solo a Torino in avvio di stagione.
Dimenticare la cinquina all’Epifania precedente, il diktat del Gasp alla vigilia. A quella cronometrica prova a insuinarsi Ilicic dalla sua zolla, respinto in angolo dal frangiflutti in giallo. Karamoh avverte dolore all’inguine sul contrasto di De Roon, il sostituto Mihaila e l’ex Kurtic si sistemano larghi in un 4-1-4-1: gioco spezzettato, ma al quarto d’ora il numero 72 dal piedino fatato arretra davanti al dischetto del centrocampo e lancia il Ronaldito, che controlla e incrocia il sinistro nell’angolo opposto eludendo il recupero di Bruno Alves. Al ventesimo Inglese allarga il colpo di frusta, ma è in offside sulla palla dentro di Hernani dopo lo scambio con l’accentrato sloveno nemico. Un paio di corsette d’orologio e Muriel telefona da fuori a Sepe dopo aver ricevuto da Djimsiti su azione di rimessa, poi si fa male pure Gagliolo, costretto a cedere il posto a Pezzella. Proprio quest’ultimo ferma col corpo la puntata in area di San Giuseppe che ci prova col piede debole (37′) nel corridoio apertogli dal battistrada, che un minuto più tardi spreca alza la mira sprecando la combinazione tra Pessina e Gosens con assist all’indietro. Al quarantesimo la spia che di là va bene gran poco, infortunati (Gervinho, Osorio, Iacoponi, Grassi e Kucka) a parte: la manovra aperta da Inglese è ariosa, sul traversone di Busi davanti al secondo palo Kurtic calcia al volo di sinistro colpendo proprio l’unica punta parmense sula schiena. Al 42′ tocca a Gosens provarci col taglio di testa (mirino alzato) sul crossetto dalla destra del fantasista in campo; alle soglie del recupero della prima frazione Mihaila si guadagna il primo corner dei suoi chiamando Djimsiti alla rincorsa con chiusura.
Nella ripresa entra il colombiano che in teoria sarebbe il titolare e in capo a un tris affonda la zampata del raddoppio, quasi in fotocopia ma più da vicino, sfruttando a dovere l’allunghino di Gosens favorito dall’azione insistita di Pessina. All’8′ il colpo di testa di Hateboer sul controcross da corner di Palomino è mollo e centrale, sul rinvio di Sepe è De Roon a togliere le Castagne dal fuoco sulla seconda volata del rumeno che invoca il fallo da rigore, forse per una spallata: per Sacchi l’intervento è sull’attrezzo da lavoro. Al decimo altro slalom di Ilicic concluso dal destro dritto: entra Malinovskyi e fa respirare l’autore del bis, che infila per il tris di Gosens (16′), fiondatosi sulla sfera sistematagli generosamente da Bruno Alves. L’ucraino (23′) non raddrizza lo scarpino dal limite in fondo al lavorìo del borseggiatore De Roon e di Duvan, assistman mancato del possibile poker del danesone ex Genk (33′) frustrato dal portiere avversario nella sua estirada: l’angolino del palo di competenza è salvo. Resta lo spazietto per il botta e risposta finale, al 41′: Miranchuk alza di testa sull’ammollo di Toloi, Mihaila col tiro-cross defilato saggia i riflessi di Gollini. Nel recupero Caldara sbuca di destro sul tiro di Ruslan dalla bandierina sinistra: la porta è più in basso, sarebbe stato forse troppo.
Simone Fornoni