Milan – Atalanta 2-0 (1-0)
MILAN (3-4-2-1): Maignan 6; Kalulu 7, Tiaw 6,5, Tomori 6; Messias 6 (44′ st Saelemaekers sv), Krunic 6, Tonali 6,5, Hernandez (cap.) 7; Diaz 6,5 (29′ st De Ketelaere 6), Leao 7 (43′ st Rebic sv); Giroud 7 (29′ st Ibrahimovic 6). A disp.: 1 Tatarusanu, 83 Mirante, 24 Kjaer, 46 Gabbia, 5 Ballo-Touré, 14 Bakayoko, 32 Pobega, 40 Vranckx, 7 Adli, 27 Origi. All.: Stefano Pioli.
ATALANTA (3-4-1-2): Musso 5,5; Toloi (cap.) 6, Djimsiti 6, Scalvini 6 (39′ st Palomino 5,5); Zappacosta 5,5 (39′ st Ruggeri sv), Ederson 5,5 (18′ st Boga 6), De Roon 5,5, Maehle 6,5; Koopmeiners 5,5 (39′ st Vorlicky sv); Lookman 5,5 (24′ st Muriel 6), Hojlund 5,5. A disp.: 31 Rossi, 57 Sportiello, 5 Okoli, 93 Soppy, 41 Chiwisa, 45 Muhameti. All.: Gian Piero Gasperini 5,5.
Arbitro: Mariani di Aprilia 6 (De Meo di Foggia, Vecchi di Lamezia Terme; IV Sozza di Seregno. V.A.R. Guida di Torre Annunziata, A.V.A.R. Abbattista di Molfetta).
RETI: 26′ pt aut. Musso (M), 41′ st Messias (M).
Note: serata fredda, spettatori 72.203 (1.336 nel settore ospiti) per un incasso di 2.236.167 euro. Ammoniti Toloi per fallo di mano, Leao, Gasperini (all. A, 13′ st) per proteste, Tiaw e Krunic per gioco scorretto. Tiri totali 13-4, nello specchio 2-1, parati 2-1, respinti/deviati 3-2, legni 1-0. Corner 4-3, recupero 1′ e 4′.

Milano – Ciao ciao all’inglese con la manina alla brillantezza e al calcio champagne di gennaio, quando il tridente straripava e si segnavano 22 gol in 6 partite. Il Milan fa la festa, gli ospiti di turno recitano la parte scomoda degli spettatori non paganti. Sconfitti la seconda volta consecutiva a una settimana dallo scivolone col Lecce, per un sesto posto che sa di resa alla corsa Champions. Sotto per la schienata di Musso sul mancinone al volo di Hernandez spondato da Giroud sul traversone di Kalulu, l’Atalanta reagisce per modo di dire giochicchiando fino al bis con tocco sotto di Messias lanciato lungo da Leo sorprendendo Palomino e l’uscita a mezza strada dell’arquero argentino.
30 secondi e Leao pesca la volée del terminale unico di Pioli che spara senza incrociare, tre minuti e mezzo e Tonali alza dalla zolla conquistata da Hernandez, su cui stringe fallosamente Toloi in uscita. Niente a che vedere con la fotocopia al sesto della prima chance, ma molto più nitida e col portoghese spostato verso mancina, perché la girata del francese, dallo stesso esito della precedente perché forse disturbata da un mezzo rimbalzo, è pressoché priva di ostacoli. Maehle, dal canto suo, non può regalare un seguito succulento al borseggio all’ex Crotone, costretto com’è a sganciare il destro strozzato dalla distanza a un tiretto dal quarto d’ora per la pressione di ritorno dello stesso ex fantasista adattato a tutta fascia nel duetto col rinculante Diaz. Finalmente uno squillo dei bergamaschi in divisa acquamarina. A metà frazione, il mega flipper con Giroud a rimpallare addosso a Lookman il tracciante di Zappacosta oltre il lato corto.
Manca un amen e virgola al patatrac del vantaggio rossonero e una voragine temporale alla ripresa della Dea, che rischia la discesa definitiva dall’Olimpo se non fosse per i due errori di mira di Leao. Al 33′, quando la ripartenza su un fallo non fischiato a favore di Ederson quasi al limite lo proietta alla botta finita sul sostegno alto del palo per tramite del suo centravanti; al 37′, gettando alle ortiche il vassoietto dello spagnolo con un goffo tentativo di indirizzarla a giro nel sette. Djimsiti da perno fatica a tenere testa alle frecce nemiche. Di là, alle soglie del recupero, l’anglo-nigeriano s’accentra, Hojlund di esterno sinistro sgancia la sassata irraggiungibile da Koopmeiners, formalmente tra le linee con l’ex Salernitana arretrato ma il più delle volte in posizione da mezzala a tre spostato sul centrodestra.
Proprio il mancino olandese tenta la punizione impossibile per aprire le danze a metà campo invertite (7′) dopo aver subìto un fallo tattico dal carrarmato francese in ripiegamento. Tonali lo mura prima delle chances di casa intorno al quindicesimo, quando l’offside avrebbe vanificato il tacco di Brahim per Giroud con l’argentino tra i pali comunque a salvare, mentre l’assolo di Leao che si trova di fronte chissà come Ederson è tutto vero e i guantoni sono scaldati a dovere. Al ventesimo è Scalvini a smorzare l’acuto di Messias, un poker cronometrico più tardi è Maehle a frapporsi col fisico all’asso portoghese nell’asse del possibile raddoppio con l’altra sottopunta locale e Tonali. Il Diavolo non sa metterci la coda nemmeno sull’incredibile regalo di Zappacosta, che a Theo già chiuso sul fondo gli calcia la sfera sulla caviglia riattivando il buon Rafael: Messias, a rimorchio, riesce a non centrare la porta praticamente libera col piede debole. Ma c’è modo, spazio e tempo per rifarsi.
Simone Fornoni

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