Il calcio a Gorlago non è mai stato un problema, data la tradizione insita in una zona ad alta passionalità e stracolma di campanilismi. Eppure, con il ritorno di una prima squadra dotata di tutti i crismi, pronta a giocarsela, sul palcoscenico della Seconda, anzitutto nel segno della coralità e dell’attenzione riposta nei giovani, non mancano note particolarmente curiose, emerse nella fattispecie con la notte di Coppa di giovedì. Anzitutto, alla guida di un progetto votato alla pazienza, come compete quando di mezzo ci sono tanti giovani e un’oggettiva penuria di risorse, si registra il ritorno in auge di mister Sergio Samperisi, uscito parzialmente dai radar eppur legatosi indissolubilmente, in tempi recenti, a piccoli grandi racconti calcistici come il Madone dei miracoli e il Filago. Abituato a riporre, tra i primi punti programmatici, il lancio e la valorizzazione dei migliori prospetti provenienti dal settore giovanile, Samperisi, reduce da una parentesi nel vivaio della Pradalunghese, si erge da garante per una squadra tutta da scoprire, quanto meno nel lungo termine. Ma le sorprese non sono finite. Linea verde sì, ma l’emergenza-portieri delle ultime settimane ha chiamato in causa una “nuova” leva, il cui dato anagrafico entra di diritto nel Guinness dei Primati, al fianco di autentiche leggende viventi come Claris, Palazzi, Pitergi, Bolis e Sangiovanni. Nella serata di Coppa Lombardia, contro il Costa di Mezzate, ha esordito Cristian Nespoli, 52 anni, certezza per i pali della porta dall’alto delle esperienze accumulate, tra Eccellenza, Prima e Seconda, con Grumellese, Mornico, San Pancrazio e Bolgare. Consueto eroe dei due mondi, come compete a quei giocatori che approfittando del fattore-confine si sono distinti sia sul fronte bergamasco che su quello bresciano, Nespoli ha guidato con sicurezza e senza sbavature la propria difesa, abdicando soltanto dinanzi alle due reti realizzate, delle quali, peraltro, la prima è risultata il classico gol della domenica, con tanto di traiettoria imprendibile. Sconfitto per 2-0 dal Costa, il Gorlago non ha smarrito comunque la propria mission e con il passare dei minuti si è accentuata l’attenzione riposta nella linea verde. Così a tenere banco nel finale di gara, un plotoncino di baldi giovani, con capofila Paleni, classe 2005, figlio dell’ex atalantino Ulisse Paleni. Un bel mix allora di giovani e mostri sacri, per riportare entusiasmo e curiosità nel pallone di stanza a Gorlago.
Nik