Non si vive di solo calcio. Così siamo andati a vedere che lavoro fanno i trenta bomber che l’anno scorso hanno fatto la differenza in Eccellenza, Promozione, Prima, Seconda e Terza categoria. Partiamo dall’idea di chi ha fatto l’inchiesta, convinzione che si è sbriciolata tra una telefonata a un direttore sportivo e una a un presidente. Pensavamo che il ruolo in campo rispecchiasse quello nella vita. Ci spieghiamo meglio: se uno gioca inventando grande calcio là davanti (è il caso degli attaccanti presi in esame), sul posto di lavoro deve fare altrettanto. Quindi immaginavamo risposte del tipo: «fa il pittore», «scrive libri illustrati per bambini»,  «realizza cortometraggi per Sky e per Mediaset», «è uno scultore conosciuto in tutta la Bergamasca», «fa il paroliere per i Modà», «è appena partito per l’Egitto alla ricerca del Santo Graal». Insomma, se uno è fantasioso quando gli arriva la palla sulla trequarti, deve esserlo anche lontano dal rettangolo verde, in ufficio. E non può fare un mestiere tranquillo: per noi il pallone è poesia, quindi i bomber devono occuparsi di sogni o di materie strettamente affini.  Niente di più sbagliato. Scoprite quindi sul Bergamo & Sport in edicola cosa fanno nella vita Sala, Ghisalberti, Galbiati, Gennarelli, Pellegris, Roggeri,  Recanati, Magri, Vicari, Crisci, Dalola, Pastori,  Corna,  Ceresoli, Volpini, Rigoli, Quarantini, Andreoli, Sejdani, Bolis, Vinciguerra,  Ghannamy,  Agosti, Forlani, Colleoni, Ambrosini e Donadoni.