La PHB, Polisportiva Bergamasca ONLUS è un’associazione fondata nel 1982 che rappresenta da anni un punto di riferimento per l’associazionismo del territorio bergamasco dedicato a persone con disabilità.

L’ attività, riconosciuta dal Comitato Italiano Paralimpico, è articolata in diverse discipline sportive: nuoto, tiro con l’arco, tennis tavolo, scherma, vela, sci.

Oggi abbiamo incontrato i protagonisti del nuoto che ci hanno raccontato come stanno passando questo momento complicato…

“In questo periodo storico di estrema incertezza, il mio pensiero positivo è probabilmente in controtendenza. – dice Simone Rossi, nuotatore paralimpico -. Infatti ho la possibilità di poter praticare lo sport che amo quando la maggior parte delle discipline sportive sono ferme. Precisamente sono un Atleta tesserato FINP (Fed. Ita. Nuoto Paralimpico), ed è per questo ce ho la possibilità di allenarmi. Trovo giusto tutto ciò, ovviamente nel rispetto delle normative vigenti, perché per noi è doppiamente fondamentale ed oserei dire terapeutico poterci muovere e fare attività sociale. Il mio dispiacere è rivolto a quelle persone con difficoltà e non appartenenti a federazioni riconosciute che non possono usufruire dei benefici sopra descritti. In ultimo vorrei sottolineare lo sforzo enorme fatto dalla Polisportiva e soprattutto dai nostri allenatori per rendere possibile tutto questo.”

Teresa Molinari Tosatti, nuotatrice paralimpica, racconta che: “Ho sperato fino all’ultimo che non chiudessero la piscina e mi ci è voluto un po per abituarmi all’idea di non potermi più allenare. A giugno, quando abbiamo ripreso a nuotare dopo 3 mesi di stop, rientrare in acqua è stato strano ma bellissimo. Il nuoto per me è anche un modo per distrarmi, staccare il cervello dalla scuola per qualche ora. Senza quello, riuscire a gestire il tempo è stato parecchio difficile. Adesso sono molto contenta di potermi allenare, anche solo per uscire di casa. E’ bello avere una routine, una costante durante la situazione di incertezza che tutti stiamo vivendo. Intanto cerco di sfruttare al meglio il tempo che passo in piscina, e più che allenarmi in vista di una gara, nuoto facendo in modo che, se quello dovesse essere l’ultimo  allenamento prima di un nuovo lock down, io ne sia soddisfatta!”.

“Promuovere lo sport paralimpico – conclude Gloria Benedetti, allenatrice di nuoto paralimpico – è la nostra missione da anni, dal semplice amatore che il sabato pomeriggio non prende impegni perché “c’è piscina”, a chi si allena 10 volte alla settimana per preparare una paralimpiade. Un mondo basato sul volontariato, animato dalla passione per lo sport e nutrito dalla soddisfazione di arricchirsi nell’animo e non nel portafoglio. Fare sport in tempo di Covid, tra decreti, protocolli articolati e, inutile nasconderlo, mille timori.. non è facile ma è una risorsa preziosissima. Siamo in zona rossa ma continuare a credere nella nostra causa. Adeguare l’attività pur di esserci, andare oltre la mera programmazione dettata dal calendario federale, regala certezze in una quotidianità dentro la quale di certo non c’è più nulla. La valenza sociale dello sport paralimpico è fuori discussione: poter nuotare per noi è molto di più, è inclusione, autonomia, passione, relazione, e sano esercizio che azzera la disabilità. Sempre”.

Antonella Leuzzi

Nella foto Teresa Molinari Tosatti