“Esterno sinistro, e, come tutti i mancini, tecnico e fantasioso. Ma Riccardo aveva anche molto altro, la corsa e un grande cuore. Non era uno che si risparmiava, era un giocatore di quelli che davano ogni goccia di sudore per la squadra…”.
Il ricordo, con la voce rotta dall’emozione, è di mister Andrea Foresti, che ha allenato Claris per tanti anni, pure nella storica stagione 2017-2018, secondo posto in Promozione, play-off e grande salto in Eccellenza sfiorato d’un soffio. “Era uno dei miei super novantanove, lui, Zucchelli e Zenucchi, tre elementi che davano sempre il centodieci per cento, in allenamento come in partita…”. Il tecnico della Gavarnese non riesce a darsi pace, il legame con Riccardo era forte, col tempo andato ben oltre al fatto che entrambi appartenessero al mondo dei dilettanti bergamaschi. “L’ultima volta che ci siamo visti è stato a Dublino, in occasione della finale di Europa League dell’Atalanta. Eravamo entrambi tifosissimi e a me Riccardo piaceva. Era un ragazzo in gamba, laureato in Economia e Commercio, con tanta voglia di imparare. Parlargli era bello perché era molto intelligente e parecchio appassionato di pallone. Sono scioccato, non riesco ancora a credere che non ci sia più…”.
Riccardo è morto questa notte, una rissa nei pressi dello stadio e poi il fatale accoltellamento. A commentare la tragica notizia anche un suo ex compagno di squadra, Maicol Bellina, capitano del Torre de’ Roveri: “Riccardo ha giocato con noi qualche mese, subito dopo l’esperienza con la maglia della Gavarnese. Era forte, faceva tutta la fascia e vedeva la porta, ricordo infatti un suo gol bellissimo. Aveva lasciato il Torre de’ Roveri perché aveva deciso di andare a studiare all’estero (in Lussemburgo, ndr). E non mi capacito dell’omicidio. Riccardo era un gran bravo ragazzo, molto timido, silenzioso, colto, mi chiedo come abbia fatto a trovarsi in una situazione tanto pericolosa e non riesco a darmi una risposta”.
Il sentimento di incredulità di mister Andrea Foresti, identico a quello di Maicol Bellina, è anche il nostro verso una tragedia, che, ad ora, pare accaduta senza un reale motivo, un dramma che ha rovinato per sempre due famiglie, quella della vittima e quella dell’omicida, un giovane appena diciottenne, scioccando un intero quartiere, Borgo Santa Caterina, tutta Bergamo, i tifosi dell’Atalanta e sei nostri club calcistici, l’Excelsior, l’AlbinoLeffe, lo Scanzo, il Grassobbio, la Gavarnese e il Torre de’ Roveri, le formazioni dove Riccardo Claris, 26 anni, ha militato in questi anni.
Nikolas Semperboni