34a (15a rit.) serie A – Bergamo, Gewiss Stadium – domenica 27 aprile (20.45)
Atalanta – Lecce 1-1 (0-1)
ATALANTA (3-4-1-2): Carnesecchi 6,5; Kossounou 6 (14′ st Ruggeri 6,5), Hien 6, Djimsiti 6; Bellanova 5,5 (1′ st Cuadrado 7), De Roon (cap.) 6,5, Ederson 6 (35′ st Samardzic sv), Zappacosta 7; Pasalic 6,5 (19′ st De Ketelaere 5); Retegui 6,5 (35′ st Maldini sv), Lookman 6. A disp.: 28 Rui Patricio, 31 Rossi; 2 Toloi, 6 Sulemana, 44 Brescianini. All.: Gian Piero Gasperini 6.
LECCE (4-2-3-1): Falcone 7,5; Guilbert 6,5, Gaspar 6, Baschirotto (cap.) 7, Gallo 6,5; Coulibaly 7, Kaba 6; Pierotti 6,5 (31′ st Veiga sv), Pierret 6 (40′ st Ramadani sv), Karlsson 7 (24′ st Helgason 6); Rebic 7 (39′ st Burnete sv). A disp.: 1 Früchtl, 32 Samooja; 44 Tiago Gabriel, 99 Sala, 8 Rafia, 10 N’Dri, 22 Banda. All.: Marco Giampaolo 7.
Arbitro: La Penna di Roma-1 5,5 (M. Rossi di Biella, Cecconi di Empoli; IV Perri di Roma 1. V.A.R. Chiffi di Padova, A.V.A.R. Di Paolo di Avezzano).
RETI: 29′ pt rig. Karlsson (L), 24′ st rig. Retegui (A).
Note: Lecce in maglia bianca senza distintivi e contrassegni per protesta, solo con la scritta ‘Nessun valore, nessun colore’, contro il mancato rinvio della partita per la morte giovedì del fisioterapista Graziano Fiorita nel ritiro di Coccaglio. Omaggio floreale del capitano dell’Atalanta Marten de Roon a quello del Lecce Federico Baschirotto. Ricordato Mino Favini, responsabile del settore giovanile dell’Atalanta dal 1990 al 2015, morto il 23 aprile 2019. Minuto di silenzio anche per papa Francesco, scomparso lo scorso 21 aprile. Sospensione di 2′ dal quarto d’ora per il getto sul terreno di gioco di mezza dozzina di fumogeni da parte dei tifosi di casa della Curva Nord con contestuale inizio dei cori. Sciopero totale del tifo, invece, in Curva Sud tranne lo striscione ‘La morte è uguale per tutti’, col settore ospiti semivuoto in cui è stato esposto un enorme nastro nero di stoffa in segno di lutto. Serata coperta ma tiepida, spettatori 21.875 per un incasso di 516.359,81 euro. Ammoniti Gallo e Zappacosta per gioco scorretto. Tiri totali 22-10, nello specchio 6-3, parati 5-2, respinti/deviati 4-3, legni 1-0. Var: 1. Corner 12-3, recupero 4′ e 4′.
Bergamo – Pari e patta di rigore, uno per tempo, Mateo Retegui eguaglia il record societario in A di 24 marcature di Pippo Inzaghi 1996-1997 edition e risponde a Karlsson per tenere sempre sotto il podio la Juventus e il Bologna anche se la fuga rimane ferma al palo dello stesso azzurro nella seconda metà. Il Lecce, sempre quartultimo ma ora a +2 sulla coppia Venezia-Empoli, onora alla grande la memoria di Graziano Fiorita, ma tutto sommato deve reggersi quasi solo sulle prodezze del proprio uomo in guantoni. Prossima tappa domenica 4 maggio a Monza alle tre pomeridiane.
Il primo lampo è di Pasalic, che al sesto scarso, accarezzato dal pallone a rientrare di Zappacosta, sbuca debolmente e centralmente di testa a mezza via davanti al secondo palo. La combinazione di prima del croato col resto dell’attacco in ordine di ruolo sfocia nel nuovo tracciante del sorano al decimo spazzato via in caduta da Baschirotto, mentre al 12′ lo schema d’angolo con Ederson porta Lookman al campanile per Retegui che troppo schiacciato sul fondo colpisce di testa in equilibrio precario. L’oriundo ci riprova salendo in cielo per aggrapparsi al crossetto morbido di Pasalic dalla sinistra dell’area. Poco dopo il quarto d’ora, la clamorosa protesta della Curva Nord che lanciando in campo alcuni fumogeni induce l’arbitro La Penna a sospendere la partita durante il lavoro di sgomber dei Vigili del Fuoco, con un sottofondo di ‘Lega italiana figli di…” accompagnato da uno striscione eloquente: “Lega Calcio: vergogna!”.
Al 24’, prima pezza di Carnesecchi che stoppa in angolo Coulibaly, lanciato in area dal rinvio di Falcone prolungato dal contrasto tra Hien e Rebic. Quello successivo genera precede il rimpallo del portiere sul perno svedese, poi accusato di un precedente mezzo bagher su una svettata di Baschirotto da cross di Gallo poco prima, con Carnesecchi che aveva comunque smanacciato miracolosamente il tap-in da fuori di Karlsson che poi s’incarica di far deragliare la partita dai binari della parità con uno spiazzante molto centrale.
Al 35′ è Pasalic a scaldare i guantoni al portiere ospite con un girello da posizione un po’ defilata dietro allungo di ‘Mola; un settebello cronometrico e la rovesciata mancina di seconda del Chapita è spettacolare quanto inefficace. Al 2′ di recupero muretto a secco sulla convergenza da sinistra di Pierotti, ma è Lookman a ingoiarsi il pari centrando i piedi di Falcone sul filtrante di Ederson a un minuto e mezzo dalla pausa con Zappacosta a fotocopia sulla respinta. All’intervallo, dentro Cuadrado per Bellanova, ma è Pierotti a rasentare il bis calciando sull’esterno alto della rete il pallone smistatogli da Coulibaly. Al quarto d’ora solito girello del brasiliano, di quelli che indispettiscono il Gasp, quand’è già subentrato Ruggeri a Kossounou per servire al colombiano il volo d’angelo troppo in anticipo sull’attrezzo di cuoio.
Lo stesso Panita, però, a tiro della conclusione dalla lunghissima di Rebic che trova Carnesecchi fuori porta ma dal riflesso pronto lo stesso, è abbastanza scaltro da lasciare la gamba a tiro di marcatore altrui e l’oriundo impatta dagli 11 metri tenendola bassa e centrale. L’italoargentino devia di fronte sul palo il nuovo suggerimento di Zappaocosta al 26′, due giretti prima della smanacciata dell’ultimo ostacolo davanti a Ederson. Oltre alla svettata di Gaspar su schema, pochissima roba, al netto della pletora di angoli battuti.