L’industria manifatturiera lombarda, con le sue oltre 87.100 mila imprese attive, si conferma un pilastro per il tessuto produttivo regionale e italiano. La fiducia del settore è confermata dai dati presentati oggi durante l’evento inaugurale di MECSPE, la fiera internazionale di riferimento per l’industria manifatturiera organizzata da Senaf, in programma a BolognaFiere sino a venerdì 31 marzo 2023 con ben 2.000 espositori, che ha visto – tra gli altri – gli interventi di: Maurizio Marchesini, Vice Presidente di Confindustria per le Filiere e le Medie Imprese; Rosa Grimaldi, Delegata Promozione economica e attrattività internazionale, Industrie culturali e creative, Impatto Tecnopolo del Comune di Bologna; Stefano Cattorini, Direttore generale del Competence Center BI-REX; Antonio Bruzzone, Direttore Generale BolognaFiere e Ivo Nardella, Presidente Senaf – Gruppo Tecniche Nuove.

Secondo l’Osservatorio MECSPE sulle imprese manifatturiere lombarde, riferito al III quadrimestre 2022[1], nonostante l’impatto che nell’ultima parte dell’anno hanno avuto l’aumento dei prezzi delle materie prime (per il 72%) e dei costi energetici (per il 75%), 8 imprese su 10 hanno archiviato l’ultimo quadrimestre del 2022 con un fatturato in crescita o stabile rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e più di tre quarti hanno potuto contare su un portafoglio ordini adeguato. A questi si aggiungono un alto livello di soddisfazione relativo all’andamento della propria azienda (positivo per il 69%) e una fiducia generale che vede solo una piccola quota critica (4%).

Sulla scia di questi risultati, anche le previsioni per il 2023 mostrano uno scenario positivo, ma bisognerà capire come evolveranno alcuni fattori esterni che non dipendono direttamente dalle imprese lombarde. Il caro energia fa sicuramente meno paura (14% vs 55% a ott. ‘22), ma aumentano le incognite dovute all’inflazione (la teme il 17%; + 13 p.p. vs ott. ‘22) e all’evoluzione della guerra Russia-Ucraina (per il 20%). Nonostante questo, quasi 8 imprenditori su 10 prevedono di chiudere il 2023 con un fatturato in aumento o stabile, potendo contare su una previsione di crescita del mercato nei prossimi tre anni.

Si tratta di imprese che continuano a puntare sulla crescita (68% lo farà nei prossimi due anni), in termini di aumento dimensionale oppure ampliando la produzione in nuovi settori, o puntando sull’internazionalizzazione. Quasi un quarto sta anche valutando entro i prossimi due anni operazioni di M&A (Mergers&Acquisitions).

In questo contesto non bisogna trascurare l’impatto che già sta avendo sull’industria manifatturiera lombarda una delle più grandi rivoluzioni in atto, ovvero quello della mobilità sostenibile. Un tema importante tanto da essere il Cuore Mostra della nuova edizione di MECSPE, dal titolo “Transizione energetica e mobilità del futuro”. Qual è il giudizio delle imprese manifatturiere su questo tema? Lo stop della produzione di motori termici a partire dal 2035, con una eventuale deroga a quelle alimentate con gli e-fuel, è giudicato negativamente dal 64% degli imprenditori. Questa scelta, infatti, privilegerà i produttori esteri, richiederà sforzi importanti e continui sul fronte della dell’attività di ricerca e sviluppo e comporterà una conversione delle linee produttive con costi elevati

Gli imprenditori hanno quindi bisogno di una guida che mostri loro come poter cogliere e sfruttare le opportunità di questa rivoluzione. Ed è per questo che all’interno di MECSPE verranno mostrate le soluzioni e le tecnologie per la mobilità del futuro, valorizzando non solo l’elettrico ma anche l’idrogeno, i biocarburanti, ecc.

Pensando al futuro, cosa devono fare le imprese? Le aziende manifatturiere lombarde devono spingere l’acceleratore verso un percorso di trasformazione digitale: un primo passo è stato già fatto, dato che a oggi quasi 7 aziende su 10 dichiarano di aver avuto nell’ultimo anno (mediamente o molto/abbastanza) una crescita digitale, ma bisogna continuare a investire.

Per un “salto” di questa portata servono competenze adeguate e su questo le nostre imprese si dividono: da un lato chi ha già formato o assunto personale con formazione adeguata a fare fronte alla trasformazione 4.0 (60%) e dall’altro chi ritiene di non essere ancora pronto (27%).

Ed è proprio sulla formazione che i Competence Center, istituiti dal MISE con l’obiettivo di supportare le imprese nella rivoluzione in chiave di Industria 4.0, possono fornire un supporto prezioso per la crescita del comparto, anche se ad oggi sono ancora poco sfruttati dalle imprese (solo dall’8%).

Di cosa hanno bisogno gli imprenditori per migliorare i processi di digitalizzazione e il loro livello di competenze? Di risorse e incentivi. Su questo un aiuto arriva dal Piano Nazionale Transizione 4.0 del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che prevede crediti d’imposta per stimolare investimenti in beni strumentali, in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, anche nell’ambito green, e in formazione 4.0.

I primi risultati già si vedono: quasi la metà degli imprenditori (45%) dichiara di averne già usufruito e quasi 2 su 10 contano di farlo entro il 2023. Guardando all’anno in corso, il 34% pensa di richiedere incentivi per l’acquisto di beni strumentali utili alla trasformazione digitale e il 31% per la formazione 4.0; più di un terzo, al contrario, non vuole usufruirne.

 

MECSPE è un appuntamento importantissimo per la manifattura: qui si parla di innovazione, asset strategico per affrontare le due transizioni digitale e green, che avranno un impatto dirompente sulle filiere industriali – ha dichiarato Maurizio Marchesini, Vice Presidente di Confindustria per le Filiere e le Medie Imprese – Basti pensare all’automotive: lo scenario che si sta delineando in Europa di fatto lascia poco spazio alla neutralità tecnologica. L’apertura ai cosiddetti e-fuel non è una soluzione soddisfacente e l’industria italiana insiste per una vera neutralità tecnologica che ad esempio comprenda anche i bio carburanti. Mentre prosegue il nostro confronto con l’Unione Europea, è però importante accelerare sugli investimenti per la transizione all’elettrico, considerato anche che alcune aziende automobilistiche già da tempo lo stanno facendo.”

Dai dati si evince come per le imprese sia ormai fondamentale avviare percorsi di trasformazione digitale, in ottica di trasferimento tecnologico e miglioramento delle competenze – ha commentato Stefano Cattorini, Direttore Generale BI-REX – I Competence Center hanno un ruolo fondamentale in questo contesto ed è con grande entusiasmo che BI-REX ha deciso di partecipare anche quest’anno a MECSPE: l’innovazione delle aziende si configura sempre più come tema strategico di cruciale importanza per il Sistema Paese e la nuova edizione rappresenta un importante momento di incontro e confronto con tutti gli interlocutori che vedono nell’Industria 4.0 una opportunità da non perdere.”

MECSPE è un evento molto importante per BolognaFiere e siamo orgogliosi della partnership con Senaf – ha commentato Antonio Bruzzone, Direttore Generale di BolognaFiere – L’Italia cresce, se cresce l’industria manifatturiera. L’Emilia-Romagna, in particolare, è la terra in cui questa filiera eccelle per tassi di export e occupazione. MECSPE dunque rappresenta per gli stakeholder del mercato non solo un’occasione imperdibile per fare business, ma anche luogo in cui la community può ritrovarsi per fare il punto della situazione e tracciare il futuro.”

“I dati dell’Osservatorio MECSPE ci forniscono alcune indicazioni importanti: se da un lato ci troviamo davanti a un settore che guarda al futuro con fiducia, potendo contare su un 2022 positivo e su un mercato in salita, dall’altro non bisogna trascurare le nuove incognite che potrebbero rallentarne la crescita – ha affermato Ivo Nardella, Presidente Senaf, Gruppo editoriale Tecniche Nuove – Per essere più competitive, le imprese devono continuare a investire sulla trasformazione digitale e sulla formazione e oggi hanno a disposizione importanti strumenti come le agevolazioni fiscali del Piano Nazionale Transizione 4.0. Risorse che devono, però, essere indirizzate nel modo corretto per ottenere benefici reali. E l’obiettivo della 21° edizione di MECSPE, con le sue 2.000 aziende espositrici e le 20 iniziative speciali, è proprio quello di aiutare gli imprenditori a individuare le soluzioni più innovative sia per trasformare le aziende sia per formare i talenti, in modo da rendere le imprese sempre più tecnologiche, vicine ai giovani e pronte per vincere le sfide di un mercato sempre più reattivo e globale. Inclusa la sfida della mobilità sostenibile, che in questa fase trova più detrattori che estimatori ma che dovrà essere affrontata con la visione corretta.”

La nuova edizione di MECSPE ritorna con 2.000 aziende espositrici disposte nei 13 saloni tematici sviluppati sui 92mila mq di superficie espositiva, e 20 iniziative speciali.

Un percorso che guida gli operatori professionali alla scoperta di soluzioni innovative per l’industria manifatturiera, puntando su tre grandi pilastri della fiera: formazione, innovazione e sostenibilità.

Tra le novità di questa edizione il Cuore Mostra “Transizione energetica e mobilità del futuro”, un’area di 2.000 mq sviluppata in collaborazione con diverse aziende e partner tecnologici, per confrontarsi sui temi di mobilità sostenibile e sulle tecnologie che ne favoriranno il progresso.

Inoltre, da quest’anno contemporaneamente a MECSPE si terrà l’evento Elettronica Italia, interamente dedicato al mondo dell’elettronica, che offre al visitatore uno sguardo su tutto il comparto e un focus dedicato all’elettronica al servizio della mobilità elettrica e dell’elettrificazione dei trasporti.

I numeri di MECSPE 2023

39.348 visitatori professionali (dato ed. 2022), 92.000 mq di superficie espositiva, 2.000 aziende presenti, 2.000 mq del Cuore Mostra “Transizione energetica e mobilità del futuro”, 20 iniziative speciali.