Pescara – Atalanta 2-3 (1-1)
PESCARA (4-3-3): Servalli 6; Staver 5,5 (36′ st Colazzilli sv), Madonna 6 (26′ st Postiglione 6), Scipione 6, Longobardi 6; A. Mehic 6, Kuqi (cap.) 6 (36′ st Sayari sv), D. Mehic 5 (21′ st Lazcano 6,5); Amore 6,5, Blanuta 7, Salvatore 6 (26′ st Napoletano sv). A disp.: Di Carlo, Barretta, Palmentieri, Caliò, Stampella, Scipioni, Braccia. All.: Pierluigi Iervese 6.
ATALANTA (3-4-1-2): Sassi; Del Lungo 6,5 (30′ st Berto sv), Cittadini 7 (38′ st Regonesi sv), Ceresoli 6,5; Renault (cap.) 7, Chiwisa 6,5, Zuccon 5 (13′ st Panada 6,5), Bernasconi 6,5; Sidibe 7,5; Pagani 7 (36′ st Omar sv), Cisse 6 (30′ st Oliveri sv). A disp.: Bertini, Hecko, Fisic, Regonesi. All.: Massimo Brambilla 6,5.
Arbitro: Mirabella di Napoli 6 (Salama di Ostia Lido, Bonomo di Milano).
RETI: 9′ pt Pagani (A), 33′ pt Blanuta (P), 8′ st rig. e 25′ st Sidibe (A), 47′ st Blanuta (P)
Note: ammoniti A. Mehic e Panada per gioco scorretto, Staver per fallo di mano. Tiri totali 8-8, nello specchio 3-5, respinti/deviati 1-2, parati 1-1, legni 0-1. Corner 7-1, recupero 3′ e 4′.

Città Sant’Angelo (Pescara) – Un Pagani salito sull’ottovolante (sei in regular season) rompe il ghiaccio, il nuovo vantaggio di Sidibe è di rigore e il sigillo proprio di quest’ultimo mattatore, la mezzala d’origine oggi di nuovo tra le linee dopo aver fatto la punta. Per sbancare di corto muso il fanalino di coda (già condannato) Pescara di un Blanuta sul pezzo cogliendo la cinquina di bottini pieni per rassodare il quarto posto a quota 51, per una volta, alla Primavera dell’Atalanta, non serve la straripante voglia di sfondare di Mousta Cisse.
Ad aprire la danza delle chances è la traversa in ascensore chiamato da Ceresoli all’apripista, firmatario col doppiettista-bis segno anche nel prepasquale per rimettere il baso avanti e lo stesso crossatore del poker a campi invertiti, con la complicità dei polpastrelli altrui. E alla seconda è già vantaggio, grazie alla ripartenza secca di Cittadini, bravo a borseggiare il gemello in prestito Dino Mehic per l’innesco in lungolinea verso la punta made in BG che insieme all’angolino alla destra del portiere di casa trova la deviazione di Scipione. Succede ben poco, secondo il leitmotiv controllo & gestione contro lavorìo lungo le catene, e Sassi deve scomodarsi dopo 28 giri di lancetta per togliere dalla mischia la punizione a rientrare di Amore. Dietro la calma piatta, però, si nasconde la tempesta dell’alleggerimento all’indietro di testa di Zuccon che regala a Blanuta l’imbucata del pari.
Nella ripresa Renault impatta male l’ammollo di Bernasconi, che però ha un ruolo decisivo nel rimpallo sul traversone dell’altro quinto con carambola sulla mano di Staver per il 2-1 spiazzante dell’ivoriano, capocannoniere stagionale dei nerazzurri giunto a sedici di cui un tredici azzeccato nel solo campionato. Dietro, a ogni buon conto, impossibile stare tranquilli, perché il metronomo Kuqi al quarto d’ora imbecca corserella e destro dalla lunga del protagonista involontario della prima marcatura che costringe il guardiapali orobico a difendere quello di competenza. Se al 24′ il tris della possibile chiusura della pratica gli rimane in canna nel doppio asse con il guineano e lo spondista dalla fascia al braccio, il buon Alassane la imbusta dal limite di lì a breve grazie allo scarico paganesco al culmine dell’iniziativa dall’estrema del francese. Verso il finale, l’assolo di Longobardi sfocia nel mancino a giro a lato di un amen (40′) ed ecco il punto della bandiera a incrociare del terminale premiando gli sforzi di Lazcano e Sayari. La Spal nell’ultima domenica di aprile (ore 13) farà suonare il gong del trittico, col Genoa (16.30, mercoledì 20, Zingonia) in mezzo. La finale di Coppa Italia, visti i recuperi di A tra cui Atalanta-Torino e Fiorentina-Udinese, è stata invece spostata dal 27 aprile al 4 maggio, sempre alle 18, al “Penzo” di Venezia.