Bergamo – La mannaia del giudice si abbatte sulla Pagazzanese. Il finale infuocato (eufemismo) della partita col Paladina ha portato lo 0-3 a tavolino ma soprattutto pesantissime squalifiche. Balzano all’occhio i due anni comminati a Maridati. Di seguito il dispositivo del giudice.

Gara Pagazzanese-Paladina (terminata 0-1 sul campo) – Dagli atti ufficiali si rileva che al 48° del 2° tempo la gara è stata definitivamente interrotta dall’arbitro a seguito dell’aggressione da lui subita da parte di un calciatore della società Pagazzanese.
Infatti, mentre il direttore di gara stava provvedendo alla espulsione del calciatore Del Carro Alessio della società Pagazzanese il quale lo aveva offeso, il calciatore Maridati Marco Mattia della medesima società si scagliava correndo contro l’arbitro colpendolo con la spalla sul petto e provocandogli un forte dolore; il colpo subito lo faceva indietreggiare e cadere i cartellini. L’arbitro cercava di allontanarsi ma veniva bloccato dall’aggressore il quale lo afferrava con forza alle spalle tanto che gli affondava le unghie nella pelle del deltoide sinistro. In tal modo gli impediva di allontanarsi mentre, ponendo il viso a pochi centimetri da quello del direttore di gara, gli urlava minacce ripetute e pesantissime e per la foga schizzava con saliva il volto dell’arbitro. Nel frattempo compagni di squadra dell’aggressore anziché intervenire a difesa del direttore di gara lo insultavano ed incitavano il compagno a proseguire nel suo comportamento violento. A questo punto interveniva opportunamente il portiere della società Pagazzanese il quale afferrato l’aggressore lo allontanava però non prima che questi riuscisse a colpire l’arbitro con una manata al volto che, con le unghie, gli provocava una lesione sulla guancia sinistra.
Il direttore di gara rimasto senza aiuto in balia dell’aggressore ed a causa del dolore e della comprensibile tensione dovuta all’atteggiamento dei calciatori della società Pagazzanese ha ritenuto di non essere più psicologicamente in grado di continuare e quindi ha sospeso definitivamente la gara al fine di salvaguardare la propria incolumità ed evitare così ulteriori conseguenze pregiudizievoli.
Rientrando nello spogliatoio l’arbitro notava che persone estranee erano entrate nel recinto di gioco indebitamente e lo insultavano, nello spogliatoio poi si accendeva un tafferuglio tra i tesserati delle due società che, per la confusione, non venivano identificati personalmente; tra essi vi era il calciatore Del Carro Alessio (già espulso durante la gara) il quale insultava gli avversari e dava una spinta ad uno di essi.
L’arbitro chiedeva ai dirigenti locali di chiamare le forze dell’ordine ma avutone riscontro negativo vi provvedeva personalmente. Intervenivano perciò i Carabinieri i quali operavano in merito.
Quando poi l’arbitro lasciava l’impianto sportivo con la sua vettura veniva seguito da una vettura a bordo della quale vi erano due calciatori, non personalmente identificati, ed indossanti la tuta della società Pagazzanese; tale vettura si posizionava pericolosamente a meno di un metro dalla vettura dell’arbitro seguendolo per alcune centinaia di metri tanto che il direttore di gara decideva di rientrare nell’impianto sportivo per chiedere l’aiuto delle forze dell’ordine e, venendo poi scortato dai carabinieri, riusciva a lasciare l’impianto sportivo.
Il direttore di gara si recava quindi al pronto Soccorso dell’ospedale di Treviglio dove veniva medicato e dimesso con prognosi di 7 giorni.
Dal rapporto di gara si riscontra inoltre che sostenitori della società Pagazzanese nel corso del secondo tempo ed a fine gara hanno urlato frase discriminatoria nei confronti di un assistente ufficiale ed insulti ripetuti all’arbitro.
Inoltre si rileva che il massaggiatore signor Milo Pasquale, allontanato durante la gara per offese all’arbitro, posizionatosi sulla tribuna incitava i presenti ad inveire contro il direttore di gara.
Al fine di decidere le sanzioni da applicare va rilevato che il calciatore Maridati Marco Mattia pur agendo d’impulso non ha posto in essere un unico ed istantaneo atto di violenza quale ad esempio è lo sferrare uno schiaffo, ma ha sottoposto il direttore di gara ad una successione di atti violenti e minacciosi protratti nel tempo che sono terminati solamente grazie all’intervento di un solo calciatore; tutto ciò nell’indifferenza degli altri calciatori e dei dirigenti locali i quali nulla hanno fatto per tutelare adeguatamente l’arbitro così come disposto dall’art 62 comma 1 delle Noif ed ovviamente dall’art. 1 bis del Codice di G. S.
I fatti violenti e discriminatori su indicati, in quanto commessi da propri tesserati, rendono quindi oggettivamente responsabile la società Pagazzanese che deve perciò essere sanzionata.
PQM
DELIBERA
1) Di comminare alla società Pagazzanese, la sanzione sportiva della perdita della gara con il punteggio di 0-3; nonché l’ammenda di € 800,00 per responsabilità oggettiva dovuta al comportamento violento attuato dai propri tesserati;
2) Di comminare alla società Pagazzanese la sanzione di una gara a porte chiuse (sanzione sospesa ai sensi dell’art 16 c 2/bis del Cgs; la società è soggetta a periodo di prova di anni uno).
3) Di squalificare il calciatore Maridati Marco Mattia della società Pagazzanese fino al 18-6-17.
4) Di squalificare il calciatore Del Carro Alessio della società Pagazzanese, espulso durante la gara, per 3 gare per quanto sopra descritto.
5) Di squalificare il calciatore Baffi Stefano della società Pagazzanese, espulso durante la gara, per 3 gare per atto di violenza nei confronti di un avversario.
6) Di squalificare il tecnico Redaelli Cristiano della società Pagazzanese, allontanato durante la gara, fino al 20-5-15.
7) Di inibire il dirigente Milo Pasquale della società Pagazzanese, allontanato durante la gara, fino al 17-6-15 per i fatti a lui attribuiti.