Il motto a bocce ferme? “Vincere aiuta a vincere, le vittorie sporche ti temprano. Il dna dell’Atalanta parte tutto dallo spirito dei bergamaschi che ci spingono”. Basta un 2-1 al Cagliari a scacciare la crisi di campionato dei nerazzurri, sconfitti in 4 delle precedenti cinque giornate, due anche dall’arrivo in panchina di Raffaele Palladino da subentrato, a Napoli e Verona: “Stavolta mi sono piaciuti sia l’approccio che la reazione, i ragazzi hanno dominato il primo tempo concedendo quasi niente dopo una partenza sparata – la premessa dell’allenatore nerazzurro -. Poi c’è stato il calo fisico dovuto alla settima partita in tre settimane. Ora ci sono quattro giorni di riposo, da giovedì pensiamo al Genoa. Una alla volta: so che ci sono anche Inter e Roma, nelle prossime sette. Quelle davanti viaggiano alla grande, scalare la classifica non sarà facile”.
Il tecnico mugnanese punta sull’atteggiamento, perché il resto c’è: “A me serve sempre una squadra agguerrita che giochi partite di spessore. Vincere era fondamentale. De Ketelaere e Lookman sono attaccanti di grande qualità, anzi i primi difensori. Mi piace il loro spirito. A Charles ho chiesto di duettare con Samardzic quando Laki è entrato da quinto: un’idea che mi ha stuzzicato in tutta la settimana. Scamacca aveva il 38 di febbre, gli ho detto prima della partita, quando sembrava fuori, che in quelle condizioni io giocavo meglio. Ne sono stato ripagati da due grandi gol e una grande prestazione”.
“Era importantissimo vincere per l’ambiente, il gruppo, la squadra, i tifosi, la classifica e la società. Sono vittorie sporche che ti temprano, adesso c’è più tempo per lavorare con continuità. Finora non ne ho praticamente avuto, mai più di due allenamenti di fila a organico completo”, ha aggiunto Palladino. “Oggi abbiamo fatto un ottimo primo tempo, in dominio, concedendo quasi niente, ma abbiamo tenuto la partita in bilico. Il Cagliari è una squadra verticale che riconquista palla e riparte. Dopo sette partite in ventuno giorni potevamo crollare”. Un plauso anche ai sostituti in corso d’opera, oltre che a un veterano: “De Roon può fare anche il portiere, è un maestro nella lettura delle seconde palle, sa quando marcare uomo a uomo oppure staccarsi. Musah m’è piaciuto com’è entrato, Zalewski poteva anche fare gol. Con le cinque sostituzioni si cambia mezza squadra, quindi anche le gare. Chi entra deve dare dinamismo e mentalità”.
Qualcosa, nel prossimo filotto di turni di serie A, dovrà pur mutare volto e pelle. “Di Maldini avrò bisogno, come di Sulemana che spero di riavere in gruppo settimana prossima, perché Lookman come Kossounou va in Coppa d’Africa. Poi c’è Scalvini da recuperare al meglio, come Hien che però aveva solo una piccola influenza. Djimsiti è infortunato al flessore, ha sentito male: è un giocatore importante, va valutato prossimamente. Ci vorrà un po’ di più per Bellanova”.
C’è qualcuno in mezzo alle soglie della tenda a ossigeno: “Nelle ultime partite in mediana ho sostituito di più Ederson, a settembre era stato fuori per i problemi al ginocchio e questo gli ha tolto brillantezza negli ultimi minuti, ma è in crescendo. Brescianini vorrebbe giocare, ma deve continuare a lavorare, do opportunità a tutti come l’ho data a Bernasconi e a Musah”. Il mister, infine, respinge una volta di più la nomea di mago: “L’obiettivo è portare energia ed entusiasmo. I tifosi ci hanno dato la carica giusta sull’1-1. Giocare in casa è fondamentale. Vincere aiuta a vincere. E la squadra sa già cosa fare in campo. Non voglio stravolgere né toccare niente, devo mettere qualcosina sulle pressioni, lavorare individualmente, vedi gol preso sull’uno-due”.
Voci dallo spogliatoio
“Sapevamo di dover vincere, in campionato siamo in ritardo. L’Atalanta deve sempre mantenere il ritmo alto. Era importante, come adesso è importante cercare di vincere partita dopo partita. Scamacca è un attaccante fantastico, ha dovuto superare due gravi infortuni. Passo dopo passo sta tornando sui suoi livelli: me lo ricordo già al top nella finale di Europa League contro il mio Bayer Leverkusen.
Kolasinac è un giocatore fondamentale. Ha già dimostrato di essere tornato il giocatore di grinta e qualità che è contro il Chelsea e ha fatto bene anche stavolta. Giocarci insieme significa più sicurezza in difesa.
La partita si annunciava molto difficile. Il lavoro è diventato duro dietro quando Djimsiti ha dovuto uscire, alla fine abbiamo dovuto arretrare De Roon. Gli attaccanti del Cagliari erano tosti.
La Coppa d’Africa sarà difficile, l’abbiamo vinta due anni fa e ora rivincerla sarà una sfida. Avremo tutto il Paese con noi.
Voglio vincere in Coppa d’Africa, ci rivedremo a gennaio per vincere anche qui (Odilon Kossounou)”.“Nel primo tempo abbiamo creato molto di più che nel secondo, ma alla fine siamo riusciti a vincere meritatamente lo stesso. Oggi dovevo difendere anche sul centrocampista dal mio stesso lato, oltre ad attaccare e giocare con le altre punte. Con Lookman perdiamo sicuramente qualità, ma abbiamo lo stesso un reparto molto forte. Abbiamo bisogno di vincere e di fare punti su punti, stiamo pedalando in salita (Charles De Ketelaere)”.
“I playoff con la Nazionale sono uno stimolo, ci tengo. Ma il primo passo per stare in pianta stabile in Nazionale è fare bene con l’Atalanta. Giocare tante partite significa stanchezza, ma dovevamo vincere e l’abbiamo vinta nonostante le difficoltà, anche se potevamo chiudere il primo tempo con almeno tre gol di scarto. Sono felice per aver aiutato la squadra segnando: nel secondo gol sono stato fortunato, ho colpito la palla tre volte, a me va bene anche segnare di ginocchio… (Gianluca Scamacca)”. FS


domenica 14 Dicembre 2025
