Adesso basta con le montagne russe del rendimento e dei risultati dal fronte interno al palcoscenico donizettiano targato UEFA. Charles De Ketelaere racconta le verità e soprattutto le volontà dell’Atalanta nel dopogara col Chelsea a bordocampo, da migliore assoluto, senza discussioni, nella sesta giornata della League Phase: “Dobbiamo giocare sempre così, se vogliamo continuare a giocare queste partite anche la prossima stagione. Non possiamo più essere quelli di Verona, serve continuità”.

Un’eco che risuona anche dalla pancia della New Balance Arena di uno dei martedì di Champions più gloriosi di queste cinque edizioni finora affrontate: “Non mi spiego ancora la sconfitta del Bentegodi. Non possiamo essere così diversi tra campionato e Champions nel giro di tre giorni. Noi dobbiamo essere questi: il dna dell’Atalanta è la qualità e l’aggressività di gioco. Le prestazioni e lo spirito che non devono mai mancare sono quelli dimostrati contro i campioni del mondo, una squadra molto forte già a studiarla, come ho fatto in estate, e ancora più forte vista dal vivo – l’appello di Raffaele Palladino a bocce ferme -. La squadra ha nel dna la competitività. Più le partite sono dure, più vogliono competere. L’hanno fatto in maniera perfetta, con coraggio, contro uno degli avversari più forti che esistano. L’ho percepito, questa cosa non deve mai mancare. Ripartiamo da qui, la strada è quella giusta. I ragazzi hanno capito il momento della partita soffrendo uniti quando c’era da soffrire. Abbiamo accettato i duelli contro avversari molto temibili, abbiamo attaccato con qualità quando c’era da farlo, siamo andati a prenderli alti”.

L’aspetto ambientale, unito a quello emozionale, hanno fatto il resto. “Non sono uno che si esalta né molto emotivo, per questo per me è inconsueto essere andato a ringraziare e salutare sotto la Curva Nord. Del resto, in tre anni che alleno le prime squadre, non mi erano mai stati rivolti cori come stasera. Abbiamo regalato a tutta la città una notte magica, siamo molto felici ma dobbiamo pensare subito al campionato – prosegue il mister -. Siamo stati solidi e intensi. Calcoli sull’ottavo posto nella classifica di questa fase non ne faccio, però. Preferisco far vedere alla squadra la classifica del campionato. Va presa coscienza che siamo troppo indietro e dobbiamo recuperare”.

Un pensiero al Cagliari sabato sera, l’ennesimo rintocco del fastidio veronese di sabato scorso: “Se i cambi di sabato fossero stati per demerito, avrei dovuto cambiare tutta la squadra. Stasera, invece, parlare dei singoli è molto riduttivo. Tutti hanno fatto una preparazione alla partita perfetta. Bernasconi ha sfruttato l’occasione, io ne do a tutti e tutti devono stare sul pezzo. Ha fatto una grande partita, è un ragazzo serio e umile, anche in allenamento va sempre forte. Era la serata giusta per lui, gioca a sinistra ed è mancino, avevo bisogni di quinti più difensivi”. E gli altri? Krstovic ha fatto la guerra quando serviva, c’eravamo abbassati, poi De Ketelaere ha tirato fuori dal cilindro una magia. Kolasinac è stato importante ritrovarlo, infiamma anche i tifosi coi suoi anticipi e coi suoi rilanci. Bisogna centellinargli il minutaggio. Posso contare anche su un altro terzo di sinistra molto bravo come Ahanor. Scamacca? Un colpo all’anca, l’ho tolto precauzionalmente. Bravo anche a lui a cercarsi chances ottenendo il pari”.

Palladino nega la svolta nell’intervallo. “Una buonissima gara anche prima, facendo uscire i terzini del Chelsea per andare ad attaccare dal lato opposto, ma c’è mancata la stoccata del gol. Prima di rientrare in campo abbiamo visto in tv quello che c’era da fare, le situazioni da creare, e i giocatori hanno fatto tutto loro – la chiosa in sala conferenze -. Del Chelsea, che fa tante rotazioni, ci si rende conto della forza quando lo si vede dal vivo. Rispetto a Verona ho chiesto di mettere in campo quello che abbiamo sempre messo. Mi piace pensare che sia stato solo un episodio. Non mi esalto mai, cerco di riportare i piedi per terra. Non voglio minimizzare la serata, è una vittoria che rimarrà nella storia. Godiamocela, ma pensiamo subito al campionato”.

Voci dallo spogliatoio: De Roon, De Ketelaere e Scamacca

Divisi tra Uefa.com e Sky Sport, ecco tre dei protagonisti in campo. Il capitano e i due marcatori. “Abbiamo molta qualità, sappiamo come giocare, è stata una serata magica e adesso c’è da festeggiare – esulta Marten de Roon -. Sapevamo che sarebbe stata una partita difficile, ma abbiamo dato tutto ed è incredibile essere a 13 punti. La League Phase dura altre due partite, non è finita. Siamo in una buona posizione, è importante giocare sempre così”. “Adesso Garnacho ci ha visto una seconda volta dopo la finale dell’Europa League e avrà capito di cosa siamo capaci – ironizza l’assistman e match winner Charles De Ketelaere, riferendosi allo snobismo dell’ex Manchester United alla vigilia -. È una serata molto bella anche per i tifosi, ora guardiamo avanti con fiducia. Non possiamo fare prestazioni come quella dell’ultima giornata di campionato e poi vincere gare come questa: dobbiamo essere forti mentalmente, perché possiamo vincere tutte le partite”.

Chiosa con Gianluca Scamacca. “Questa può essere la svolta della nostra stagione”, il proclama a bocce ferme. “Una partita incredibile, non ci siamo accontentati come avremmo potuto dopo il mio gol dell’uno a uno. Abbiamo dato una grande dimostrazione di forza continuando a spingere. Sono contento della reazione che abbiamo avuto dopo la gara di sabato, la fiducia nella svolta nasce da qui”. Esse