“Papà, perché il calcio?”, “Per via dell’aperitivo tutti insieme. Contali, Zeno, gli undici che giocano, i sette che stanno in panchina, l’allenatore, il vice, il massaggiatore, il guardalinee, il presidente che paga, almeno quattro fidanzate, i tre migliori amici del centravanti, i due pensionati che vanno in tribuna da sempre. Quanti sono?”, “Trentadue…”, “Ecco, immaginati il casino, le prese in giro, le risate a crepapelle… Il pallone è questo, è un po’ come festeggiare il proprio compleanno ogni settimana, spesso due, tre, anche quattro volte in appena sette giorni, perché ci sono le pizzate. Servono a unire lo spogliatoio, a fare di una squadra una cosa sola, undici cuori diversi, ma che sul campo battono all’unisono”, “Va beh, papà, ma pure nel basket e nel volley è così… Ci si ritrova dopo gli allenamenti e dopo le partite a ridere e a scherzare…”, “Sì, ma solo nel calcio c’è gente di tutti i tipi, c’è quello alto e c’è quello basso, il magrettone, il cammellone, quello con un po’ di pancetta. E poi il bruttone e il figaccione, il ricco e il povero, il leghista, il comunista, l’ignorante e l’ingegnere laureato a Milano. Il pallone ti fa incontrare persone che non immagineresti mai. E poi più di tutto un’altra cosa…”, “Dimmi…”, “Il gol, che è un’emozione indescrivibile. Non è così negli altri sport, canestri in una partita se ne fanno tanti, punti sotto rete almeno venti a gara. Segnare un golasso, invece, succede quasi sempre una sola volta in novanta minuti e spacca il cuore, la vita diventa improvvisamente velocissima. Gonfi la rete e chiudi gli occhi per goderti il sogno che stai vivendo. Poi li riapri e ti ritrovi abbracciato stretto stretto ai tuoi compagni. Guardi la tribuna, fiero di te, e ti metti a cercare la persona che più ami, tuo babbo, tua mamma o la tua ragazza, per condividere quell’immensa felicità, per raddoppiarla d’un colpo…”.
Matteo Bonfanti
A Zeno, il mio ragazzo, ieri indeciso sullo sport di gruppo da praticare dopo aver fatto parkour per un annetto. Nella foto sono il quarto in piedi partendo da destra, trent’anni fa


mercoledì 10 Febbraio 2021


