Fabrizio Carcano

“L’Atalanta mi ha cambiato la vita. E Gasperini mi ha cambiato la carriera”. Alla vigilia della partenza per le finali di Champions a Lisbona il capitano nerazzurro Alejandro Gomez si è raccontato a cuore aperto in un’ampia intervista concessa al portale argentino Enganche.

Partendo ovviamente dalle imminenti finali di Lisbona.
“Nel calcio può succedere di tutto. Sappiamo di essere una squadra di una città di centomila abitanti e non essere la grande squadra di una capitale. Ma sappiamo dove stiamo andando e cosa vogliamo, perché in questa Champions League abbiamo imparato strada facendo. Siamo cresciuti e abbiamo imparato fin dalla prima partita, dove ne abbiamo presi quattro dalla Dinamo Zagabria. Per noi è stata tutta esperienza, abbiamo battuto lo Shakhtar in Ucraina, abbiamo pareggiato con il City e segnato otto gol contro il Valencia. Sappiamo da dove veniamo e dove vogliamo andare. Economicamente, non raggiungeremo mai quel livello, ma l’Atalanta è un’altra cosa”.

Soprattutto, ha spiegato il Papu, grazie a Gian Piero Gasperini.
“Se lo avessi avuto a 24 o 25 anni, sarei cresciuto molto di più, avrei avuto altre opportunità e un altro percorso, ma l’ho conosciuto solo a 28 anni e la mia parte di fortuna è arrivata solo da allora. Nel calcio devi incontrare le persone giuste. Quando ho incontrato Gasperini giocavo attaccante a sinistra. Allora c’era Kurtic in quella posizione, poi è stato ceduto e il posto è rimasto vacante. Un giorno il mister mi disse: ‘Guarda, Papu, ti vedo bene per farlo. Dovrai correre di più, dovrai adattarti, ma toccherai di più la palla. Proviamo’. Lo abbiamo fatto in una partita contro il Chievo e vincemmo 5-1. Da quel momento in poi tutto è andato bene e ora sono qui. Per me è fantastico giocare in questa posizione. Devo difendere, arretrare per cercare il pallone e poi ributtarmi dentro. Mi diverto perché sono molto in contatto con la palla. Abbiamo due esterni che aprono il gioco, quindi possiamo giocare con il 3-5-2 se sto in mezzo o 3-4-1-2 se sono più vicino agli attaccanti”.