La Pagazzanese sta disputando una buona stagione, che al momento la vede al quarto posto del Girone E di Prima Categoria. In una lunga intervista, mister Federico Perelli apre analizzando gli episodi arbitrali di cui la sua squadra è stata protagonista: “E’ vero che mi sono lamentato, ma alla fine poi guardo avanti. Sicuramente è un caso che nelle ultime due gare ho assistito ad errori fin troppo grossolani per la categoria a cui apparteniamo tutti, sia atleti che direttori di gara: sbagliare ci sta, ma vedere rifondare ex-novo la regola 11 non credo. Nel contempo poi la mia arrabbiatura è generata dalle cronache di alcuni colleghi giornalisti, i quali narrano senza mezzi termini che alcune avversarie dirette portano a casa i tre punti con reti segnate in evidente posizione di fuorigioco o per l’ennesimo rigore a favore. A caldo si dicono tante cose che si possono anche strumentalizzare. Questo però non è il caso, perché alla fine contano i fatti e con ciò intendo la coppa disciplina: siamo una delle migliori squadre, considerando che in 17 gare abbiamo subito un solo rosso per somma di ammonizioni con Zanichelli prima della sfida contro l’Azzano e una squalifica con Pesenti che aveva accumulato cinque ammonizioni. Quindi lasciamo parlare i fatti ed evitiamo le polemiche. Poi leggo del Casazza… e mi metto l’animo in pace”.

Il mister passa poi ad analizzare il tema mercato ed in particolare l’approdo di un giocatore di spessore come Corna: “Se parlassimo di un brasiliano che viene a giocare a Pagazzano in pieno dicembre potrei capire gli eventuali problemi climatici, ma in lui non noto né questo né problemi di lingua. Scherzi a parte, il Presidente ci ha fatto un grande regalo: Silvio è ormai parte integrante di un gruppo che è al primo anno di lavoro insieme, dove ci sono regole chiare e tutti sono utili alla causa. Lui è più fortunato di altri perché giocando vicino alla porta ha maggiori possibilità di segnare e finire sulle cronache, ma è anche vero che si mette a disposizione di tutti i compagni anche in altre fasi di gioco e questo è un suo punto di forza molto apprezzato. Nello spogliatoio e nelle vicende fuori dal campo me lo tengo per me, è un ragazzone d’oro che aveva bisogno di nuovi stimoli e probabilmente li sta trovando”.

C’è poi un altro giocatore che si sta distinguendo per il vizio del gol: parliamo di Zanichelli, capace di stupire ancora a 40 anni: “Vecchio è chi si sente tale e questo non è ancora capitato a Samuele, che ha ancora qualcosa da dimostrare calcisticamente. Il suo mettersi a disposizione dei compagni e mister è qualcosa di particolare, che ci fa comprendere quanto l’esperienza sia importante a confronto dell’inutilità della regola dei giovani. Chiediamoci, con due briciole di onestà intellettuale, quanti sono i giovani che scendono di categoria o addirittura mollano alla fine del loro percorso dettato da questa regola? Tanti, troppi. E non certo per colpa dei vecchietti che invece, alla fine, sono i veri penalizzati di un regolamento che non tiene conto delle qualità. Ben venga gente come Zanichelli: servirebbe a tanti giovani stargli accanto per comprendere cosa significa impegno e sacrificio, coerenza ed applicazione di uno che a 40 anni continua ad ascoltare. Magari tanti giovani a fianco di vecchietti diventerebbero giocatori veri: questo è il mio punto di vista”. 

Tornando alla classifica del girone, Perelli spende qualche parola per la capolista Città di Dalmine: “Ha dimostrato di essere la più forte del girone e credo che proseguirà a farlo fino alla fine. Conosco bene mister Frigeni, è uno che non molla, e conosco anche alcuni giocatori. Non si lasceranno sfuggire l’obbiettivo, l’occasione è troppo ghiotta. Non sono i nostri 30 punti ad essere pochi, sono i loro 47 ad essere un’enormità: ciò significa che sono la squadra più forte”.

Il mister infine chiude presentando la sfida di domenica prossima contro la Nuova Selvino: “La affronteremo con il nostro solito atteggiamento: quello di giocare a calcio in modo organizzato e ordinato. Il nostro obbiettivo primario era una salvezza tranquilla e credo che ci siamo riusciti grazie ad un buon gioco da vedere e al supporto della società: è un aspetto a cui lo spogliatoio tiene particolarmente”.

Luca Piroddi