Anche quest’anno, la Pedalando coi campioni di Casazza vedrà al via 120 ex professionisti, alcuni dei quali hanno scritto le pagine più belle della storia del ciclismo
internazionale. Ma come è possibile che il gotha del ciclismo si dia appuntamento nel piccolo paese della provincia di Bergamo?
Uno dei segreti è che il ricavato della manifestazione viene devoluto in beneficenza. L’edizione 2019 sosterrà l’Associazione per l’aiuto al neonato e la Parrocchia di Casazza.
IL PASSATO DEL CICLISMO A FAVORE DEL FUTURO DEI BAMBINI
Fondata il primo gennaio 1996, l’Associazione per l’Aiuto al Neonato ha sede nel reparto di Patologia Neonatale e Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Grazie all’impegno di una quarantina di volontari, l’Onlus dà assistenza ai neonati ricoverati e ai loro genitori, affrontando le problematiche sanitarie e umane del bambino malato.
«Ogni anno nell’Ospedale di Bergamo nascono 600 bambini prematuri o affetti da patologie gravi», testimonia Ivan Sardi, uno dei volontari dell’associazione, anche lui in sella a Casazza il 13 ottobre.
«Il nostro compito è stare vicini ai genitori e sostenere alcuni interventi, come l’introduzione della musicoterapia e il mantenimento nel reparto di figure chiave come l’osteopata neonatale e il Cardiologo del reparto neonatale».
L’ultimo sforzo dell’associazione è stato l’acquisto di una retcam, necessaria per prevenire la retinopatia, malattia che può causare la perdita della vista del prematuro. «Per me una vittoria: grazie al macchinario sarà possibile impedire a tanti bambini di contrarre la malattia di mia figlia», prosegue il volontario.
Fondamentale nel reperimento dei 100 mila euro necessari all’acquisto è stata la nuova fase dell’Associazione, che da un anno è ‘uscita’ dalle mura dell’Ospedale, organizzando raccolte fondi ed eventi di sensibilizzazione.
«Il 29 giugno abbiamo organizzato la ‘300 per la TIN’, una maratona di spinning a cui hanno partecipato atleti e influencer; a settembre la StraBergamo, ora la Pedalando coi campioni e il 17 novembre ‘Un bacio in terapia’, in occasione della giornata mondiale del prematuro», prosegue Sardi, che sottolinea l’importanza di questi appuntamenti, non solo come occasione per raccogliere fondi. «Informiamo la gente sulle patologie che colpiscono i prematuri, reclutiamo nuovi volontari
e, soprattutto, facciamo capire alle famiglie colpite che non sono sole».

NUOVI SPAZI PER I RAGAZZI DI CASAZZA
La seconda associazione che beneficerà dell’aiuto dei campioni è la parrocchia di Casazza, interessata da un’opera di restyling importante: dal potenziamento della centrale termica (per Chiesa, Oratorio e Cinema), alla sostituzione della caldaia della Chiesa, dalla realizzazione del campo da calcio in erba sintetica dell’oratorio alla riqualificazione del cortile dell’Oratorio. Interventi per un valore complessivo di 670 mila euro reso possibile dall’impegno di tutta la comunità.
L’Unione Ciclistica Casazza, essendo un’associazione sportiva, destinerà il ricavato alla realizzazione del campo da calcio in erba sintetica e all’adeguamento del cortile dell’oratorio: due interventi che permetteranno ai ragazzi che frequentano la parrocchia di godere di spazi più consoni per lo svolgimento dell’attività fisica e ludica.

UN’ESPOSIZIONE CHE FAREBBE FELICE GIMONDI
Tra le tante personalità presenti a Casazza il 13 ottobre, ci saranno Massimo, Alessio e Norma Gimondi, familiari del grande Felice, a cui è dedicata l’edizione 2019. E per l’occasione Matteo Ghitti (Nella foto sotto con Vanotti) preparerà una mostra sul campione di Sedrina.
«In collaborazione con il Museo del Ciclismo del Colle Gallo, porterò alla Pedalando coi campioni alcune maglie di Felice, tra cui una replica della maillot jaune del 1965. E poi copertine di riviste, fotografie e altri cimeli», conferma l’appassionato bresciano, già presente a Casazza nel 2018. Oltre ai ricordi di Gimondi, nello stand di Ghitti si potranno ammirare oggetti legati a tanti altri campioni. «Biciclette della Bianchi e della Mercatone uno, libri, manubri serigrafati, foto e riviste autografate», continua Ghitti, la cui ‘carriera’ come collezionista è iniziata nel 1981 con la maglia autografata della campionessa italiana Rossana Piantoni.
«Anche se la spinta decisiva me l’ha data Marco Pantani e le sue imprese: poter collezionare qualcosa che fosse appartenuto o che fosse legato al Pirata era una cosa unica».
Non a caso, la maglia a cui Ghitti è più legato è proprio del fuoriclasse di Cesenatico. «Di getto dico il completo del 1999, autografato da Marco, ma se mi fermo a pensare un attimo mi viene difficile individuare un solo oggetto: tutte le maglie della Mercatone 1, anche quelle dei gregari, per me hanno un valore inestimabile. E poterle esporre è un onore e un piacere».
Un piacere essere per il secondo anno a Casazza, come sempre in compagnia della moglie Alessandra.