Dopo l’intervista in cui Antonello Algeri, presidente dello ScanzoPedrengo, spiegava i motivi del suo saluto al calcio ecco la replica del sindaco di Pedrengo Gabriele Gabbiadini che pubblichiamo integralmente

 IL COMUNE DI PEDRENGO E’ AMICO DEL CALCIO E SOPRATTUTTO DELLO SPORT!

Gent.mi lettori di Bergamo & Sport,
a seguito delle recenti pubblicazioni di articoli che riguardavano la situazione calcio a Pedrengo nei quali era citato anche il Comune ed in particolare l’amministrazione che rappresento, scrivo questa lettera per chiarire alcuni aspetti che interessano gli impianti sportivi comunali, la gestione e lo stato di fatto delle strutture, e soprattutto per contestare alcune dichiarazioni del co-presidente Algeri che, meritano chiarezza.
Non è assolutamente vero che il Comune rende difficile la permanenza del calcio ad alti livelli a Pedrengo, secondo me Algeri se ne va perché è diventato difficile fare calcio, ma in assoluto, non solo da noi.
Il Comune non deve essere un comodo alibi.

Il Comune di Pedrengo è amico del calcio e soprattutto dello sport!
Nel 2006 la gestione degli impianti è stata affidata dall’Amm. Comunale precedente all’Associazione Sportiva Dilettantistica di Pedrengo, di cui Algeri era vice-presidente, a mezzo bando pubblico che si è aggiudicato appunto ASD, unico partecipante. Brevemente, la gestione era regolamentata da un CONTRATTO FIRMATO dalle parti dentro il quale erano specificati i compiti. Per il gestore quindi occuparsi della manutenzione ordinaria e del buon funzionamento degli impianti, predisporre la palestra per l’attività fisica delle scuole, condurre il bar/ristorante il cui edificio è stato costruito dal gestore per essere poi ceduto al Comune a fine contratto.
L’Ente, oltre alla manutenzione straordinaria, ha stanziato un lauto contributo alla gestione a decrescere nel corso degli anni e che complessivamente ammonta a 392.700 euro. Volontà dell’Amministrazione di allora
(Sindaco Perini) era di incentivare l’aspetto imprenditoriale dell’Associazione (l’associazione doveva inventarsi imprenditore!), per ridurre progressivamente negli anni il contributo pubblico; la cosa è stata quindi voluta e accettata dalle parti. Si è stabilito a monte che ci sarebbero stati meno soldi negli anni di fine contratto, anni che, sono coincisi sfortunatamente con la crisi economica e degli sponsor. Il contratto aveva durata 3+3 anni con possibilità di proroga di un anno, possibilità realizzata dalle parti nella stagione  2012/2013. Il contratto si chiude naturalmente nell’estate 2013 con ASD che manifesta ancora l’intenzione di proseguire con un’altra proroga. Il Comune però decide legittimamente di rifare un nuovo bando alla luce del nuovo contesto economico e della volontà di dare seguito ad una nuova epoca, rilanciando il centro sportivo, da noi riqualificato, ma troppo seduto su se stesso nella gestione. Il settore calcio aveva preso autonomamente e da tempo altre strade, fondendosi con lo Scanzorosciate. Oltre al contributo alla gestione il contratto prevedeva lasciare l’80% dei proventi, totale 231.145 euro.
Altri contributi pubblici ad ASD sono stati dati per incentivare la pratica sportiva, direttamente alla società prima e alle famiglie poi, conteggiamo 94.280 euro sempre dal 2006 al 2013 e altri 44.240 euro sono stanziati per vari motivi. Se ipotizziamo al ribasso l’ammontare delle rette pagate dalle famiglie per i circa 200 bambini che ogni anno frequentano il centro dobbiamo sommare alle cifre precedenti anche 280.000 euro circa per un totale in 7 anni di gestione di UN MILIONE 42 MILA EURO incassati da ASD.
In aggiunta, sempre per contratto, le sponsorizzazioni e gli introiti pubblicitari erano a vantaggio del gestore, gli importi non sono a noi conosciuti. Anche i proventi degli sponsor del calcio.
Nel frattempo il Comune, con due diverse Amministrazioni, realizza opere di ammodernamento e riqualificazione per 518.000 euro. Per ricordare l’ultimo intervento, chiuso l’anno scorso, per circa 190 mila euro, che ha portato notevoli migliorie dell’impianto stesso. Un’opera invece contestata da ASD al sindaco
Perini è stata la tensostruttura (fonte-lettera protocollata di ASD), costruita dopo la firma del contratto e alla quale si imputa l’eccessivo consumo di gas che la gestione ha dovuto pagare extra.
Un’opera invece promessa informalmente nel 2009 dal Sindaco Perini ad Algeri, sotto elezioni, era la famosa tribuna coperta, ovviamente una promessa da marinaio e per la quale si era creata una forte aspettativa tra i tifosi. Mi tolgo un sassolino dalla scarpa; in campagna elettorale 2009 io non ho promesso nulla al calcio, che poi ha recriminato al Comune di essere stato messo in condizione di non fare la serie D. Questo i dirigenti del calcio se lo dovrebbero ricordare!
Faccio notare che sempre per contratto, ogni adeguamento degli impianti necessario per l’avanzamento di categoria, spettava alla società sportiva! Paradossalmente se il Pedrengo fosse stato promosso in seria A pensate che il Comune gli avrebbe costruito lo stadio? Con quali soldi?  Non era possibile, noi abbiamo preferito mettere in sicurezza le scuole! E’ noto che ASD ha manifestato delle problematiche di bilancio. Va sottolineato, al netto di normali contestazioni e osservazioni sulla gestione in un’ottica di reciproca collaborazione, che il servizio è sempre stato svolto e non sono agli atti contestazioni ufficiali per non avere onorato il contratto. Il rapporto tra Comune e ASD si è chiuso correttamente, come gestione.
Il problema economico deve essere gestito dal Presidente di ASD e dal suo Direttivo che ne devono capire le cause e soprattutto i rimedi. Il bilancio è privatistico e ci sono dei precisi responsabili. Va fatto notare anche che il revisore dei conti di ASD si è dimesso nel maggio 2013, senza comunicazione data all’Amministrazione, e la cosa è singolare. Diciamo che in sette anni c’era chi doveva tenere d’occhio i conti, e le cause vanno ricercate sempre a monte, non a valle. Facile parlare dopo.

LE NON RISPOSTE SULL’IMPATTO ECONOMICO DEL CALCIO
Una delle richieste fatte per tre volte dal Comune, la prima il 10 ottobre 2012, per mezzo della commissione di controllo degli impianti, organo di supervisione il cui ruolo non era di esaminare i bilanci ma il buon funzionamento, era di capire se l’impatto economico provocato dal settore calcio avrebbe avuto riflessi negativi in termini di costi su tutto il centro.
Solo un dato per capire: in sette anni non è mai stato affittato un campo da calcio, nemmeno per un’ora, da qui l’utilizzo esclusivo con la contropartita della manutenzione dei campi, pulizia spogliatoi etc. Nasce la considerazione che il gestore può fare tutti gli accordi che vuole, al ribasso, ma se chiude in rosso, è legittimo magari chiedere aiuto a chi il centro l’ha utilizzato in via esclusiva, ma non al Comune. Ho più volte suggerito ad ASD di interpellare il settore calcio e di metterli di fronte alle loro responsabilità, se ne hanno. Quindi, se il calcio ha raggiunto importanti traguardi, lo deve anche alle super condizioni di utilizzo dei campi che il gestore gli permetteva. L’assenza di un gestore terzo facilità il calcio, dire il contrario è una scusa. Ora il gestore è il Comune, che stipula convenzioni dirette con le società e, come in tutte le cose, le società almeno un’assicurazione RC la devono fare.
In questi due anni ho fatto incontri sempre con il presidente Oberti, e siamo sempre andati d’accordo, Algeri non l’ho mai visto e spiace che sostenga tesi inverosimili. I problemi noi li risolviamo sul campo, non c’è nessuna anarchia quindi. La giunta opera sempre con responsabilità.

LA PROSPETTIVA FUTURA
Tuttavia, il centro sportivo comunale gode fisicamente di un ottimo stato, accogliente, sicuro e funzionale, ce lo invidiano, ma serve mettere un’anima nuova. Nell’autunno scorso è subentrata una nuova gestione che non ha potuto firmare il contratto per problemi societari interni. Siamo ripartiti. Il centro non è mai stato chiuso, come impropriamente sostenuto, nelle vacanze invernali infatti si è creata una gestione diretta con PedrengoScanzo Calcio e ASD. Sta nascendo una prospettiva nuova che è questa: bar/ristorante più i tennis/calcetto dati in gestione in cambio di un giusto canone di affitto, tutto il resto affidato in convenzione con le locali società sportive. La cosa è più sostenibile e più giusta perché responsabilizza gli utilizzatori e non saremmo più legati alle vicissitudini di gestori unici che, sono delle realtà economiche vere e proprie e non possiamo chiedere loro di lavorare gratis, come qualcuno sostiene.

COSA FARA’ IL CALCIO? – La permanenza del calcio non è legata alla gestione del Comune che gli è comunque amico, ma alle criticità finanziarie con le quali le società ad alti livelli devono fare i
conti; non bisogna trovare alibi diversi da questo. Non sono più i tempi d’oro e dare colpa al Comune è irreale.
Partiamo da categorie più basse, ci sarebbero più bambini e più giovani calciatori del paese!
Il centro sportivo è aperto alle persone di buona volontà, ai volontari che devono diventarne l’anima e la forza, che vogliono mettere impegno e passione a beneficio dei piccoli sportivi, l’Amministrazione sosterrà queste dinamiche, come ha sempre fatto ed è dimostrato nelle cifre esposte e negli investimenti fatti.
Il centro sportivo deve essere un’opportunità totale per il territorio, a breve apriremo un nuovo bando di gestione che sarà anche un’importante opportunità di lavoro e c’è molto interesse.
Segnalo positivamente inoltre che è certa la costituzione di una nuova società calcistica, USD Pedrengo Calcio il cui presidente è il Sig. Salvi, che si prefigge di partire dalla terza categoria e facendo giocare i ragazzi del paese. E questo è un bell’inizio! Sosteniamoli.
Restando a disposizione per chiarimenti, saluto cordialmente.
Ringrazio la redazione per avermi dato la possibilità di replicare.
Il Sindaco – Gabriele Gabbiadini (NELLA FOTO IN ALTO NDR)