Fabrizio Carcano

“Noi, come popolo siamo abituati a non mollare. Bergamo non deve mollare, quella bergamasca è gente un po’ chiusa, ma tanto generosa ed è abituata a lottare senza mollare mai, anche se è una cosa che non si è mai vista e non si è mai verificata.”

Da Antonio Percassi arriva un abbraccio toccante a tutta la città.

Il patron atalantino, da settimane impegnato in attività di sostegno agli ospedali del territorio, esce allo scoperto, in un’intervista all’emittente radiofonica Rtl 102.5, per spronare la città è mandare un segnale di sincero affetto a tutti.

“A me interessa, anche come società mandare un abbraccio a tutti quelli che stanno soffrendo e fare un grande ringraziamento a tutti i medici e gli operatori del settore che stanno facendo un lavoro incredibile. Sono stato in un ospedale e quando sei lì sembra un brutto sogno, ti viene solo da piangere e per fortuna ci sono queste persone che stanno facendo dei miracoli”.

Il numero uno nerazzurro ha parlato con il cuore in mano, rivolgendosi ai bergamaschi.

“La sto vivendo molto male, è una tragedia incredibile, è un virus che ci sta portando la nostra generazione più bella. Noi abbiamo avuto otto casi di persone che lavoravano per l’Atalanta ed è stata una cosa molto triste e dura, ma sta toccando anche i giovani. Siamo di fronte a una bomba sanitaria, un nemico trasparente, sta diventando una guerra mondiale. Le immagini dei camion dell’esercito incolonnati davanti il cimitero di Bergamo resteranno per sempre nel cuore di noi bergamaschi”.

Quindi una chiosa sull’Atalanta. “Il legame tra l’Atalanta e i suoi tifosi, è qualcosa di incredibile, è un legame particolare. C’è un legame speciale tra il calcio e la città, tra l’Atalanta e i suoi tifosi, è qualcosa di incredibile. E i nostri tifosi sono incredibili soprattutto nei momenti di estrema difficoltà, c’è un’alchimia speciale. Mi auguro che quanto conquistato dall’Atalanta in questi anni possa strappare un sorriso al popolo che ci segue in questi giorni difficili”, ha concluso Percassi