“Finalmente, dopo tanti anni, una sentenza che chiarisce definitivamente la bontà dei comportamenti di Atalanta”. L’ha riferito all’ANSA il presidente Antonio Percassi circa l’assoluzione a Napoli insieme al figlio Luca, AD nerazzurro, sulle ipotetiche fatture false per operazioni inesistenti nell’ambito della compravendita di giocatori nel periodo 2009-2014. La posizione del club era relativa a due fatture emesse nel 2012 e 2013 per 10.500 euro di Iva, già passate comunque al vaglio delle Commissioni Tributarie senza contestazioni né procedimenti a carico.

Percassi sull’assoluzione: “Dopo anni riconosciuta bontà dei comportamenti dell’Atalanta”
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