Bergamo – Una bella storia del calcio dilettantistico bergamasco è sicuramente quella di Mattia Piacentini, classe ’89, che da una vita milita nella Stezzanese. Un’avventura iniziata a 11 anni con l’ingresso negli esordienti e culminata con la nomina di capitano della squadra a ventitré anni in Eccellenza. Abbiamo sentito Mattia per conoscerlo meglio e saperne di più.
Ciao Mattia, innanzitutto ti chiediamo com’è iniziato il tuo percorso in maglia rossoblu.
“E’ iniziato tutto quando avevo 11 anni con il mio trasferimento dall’Oratorio Stezzano alla Stezzanese e devo dire che è una bella soddisfazione ritrovarmi tredici anni dopo ancora con la stessa maglia dopo aver fatto tutta la trafila nelle giovanili”.
Qual è il ricordo a cui sei più legato?
“Il ricordo a cui sono più legato non è uno, ma sono due: la vittoria nel trofeo Cassera e la vittoria in Coppa Italia di Promozione nella stagione 2010/2011. La prima soprattutto perché la finale è stata giocata allo Stadio Atleti Azzurri d’Italia e sono riuscito a segnare una doppietta che poi è risultata decisiva. Il secondo perché è stata la prima vittoria importante in prima squadra”.
Qual è l’allenatore migliore che hai avuto?
“Non me la sento di fare un nome in particolare, penso che nel bene o nel male tutti mi abbiano trasmesso qualcosa”.
Quali sono state le sensazioni che hai provato nel ricevere la fascia di capitano?
“E’ stato un mix di sensazioni, anche perché era il giorno del mio ventitreesimo compleanno. Sicuramente è stato come il culmine di un percorso che spero sia ancora lungo e pieno di soddisfazioni”.
Se potessi fare una Top 11 con i giocatori con cui hai giocato come sarebbe?
“Sarebbe un 4-2-3-1 con: Daminelli, Rota, Ghilardi, Petrò, Malanchini, Zana, Fontana, Passera, Di Costanzo, Vavassori, Cortinovis”.
Qual è il giocatore a cui ti ispiri?
“Un giocatore che mi ha sempre fatto impazzire è stato Zinedine Zidane, ma se devo scegliere tra uno di quelli ancora in attività dico Mesut Ozil anche perchè è mancino come me”.
Quali sono i tuoi obbiettivi e quelli della squadra per l’annata in corso?
“Il mio è cercare di giocare il più possibile per dare un contributo alla squadra, per il gruppo invece la salvezza il prima possibile e poi vedere se viene qualcosa di più”.
F.D.