Roberto Piccoli soltanto per una stagione e poi si vedrà. Il centrocampista Filippo Melegoni, 1 gettone in A da titolare per un tempo contro la Sampdoria il 22 gennaio 2017 quando giocò anche l’altro ’99 d’oro Bastoni, definitivamente, perché nel 2022 per il Genoa scatterà l’obbligo di riscatto. Federico Mattiello, che a Zingonia ci passò giusto il 31 gennaio di due anni fa per la firma quando la Juventus lo vendette e lui giocava ancora alla Spal (poi Bologna e Cagliari), invece, con diritto di opzione: allo Spezia, come il centravanti della Primavera bicampione d’Italia uscente, 3 presenze in prima squadra negli ultimi due campionati (Empoli e Udinese due annate fa, Brescia il 14 luglio scorso, sempre a Bergamo) e una gavetta di lusso davanti nella storica neopromossa.

In casa Atalanta, in attesa dell’arrivo di Sam Lammers, il vice Zapata – tornato ad allenarsi in gruppo lunedì pomeriggio insieme a José Palomino, anche se il club non l’ha mai comunicato -, prima punta classe 1997 a titolo definitivo (9 milioni più percentuale spettante all’Heerenveen, in cui giocò in prestito due stagioni or sono) dal PSV Eindhoven, restano sul taccuino altri due nomi. Per l’attacco l’ala Josip Brekalo, nazionale croato del ’98 in forza al Wolfsburg, praticamente un Boga meno costoso, mentre per la corsia sinistra – dove il rientrante Arek Reca evidentemente non è ritenuto alla stregua di una garanzia per coprire le spalle a Robin Gosens – si punterebbe al nazionale greco Dimitrios Giannoulis, in forza al PAOK Salonicco: venticinquenne il prossimo 17 ottobre, costa circa 7 milioni e ha grandi cifre soprattutto in quota assist, 30 in 195 gare da professionista (4 e 1 gol nelle qualificazioni di Champions, 3 in quelle di Europa League) con 3 palloni nel sacco.